La vita militare di Federico Vannozzi entra nell’ARCHIVIO DELLA MEMORIA DI RUSCIO
Trascorrendo i miei dì per la campagna
Nella bella stagion che il suolo infiora
Quando è quel tempo più nessun si lagna
Nel mio mestier che poco si lavora 1(pastore)
Se il sudor la mia fronte allor non bagna
Col lavor delle braccia almen qualche ora
Voglio che mi lavori il sentimento
Per far di me un’istorico argomento
Questa la prima ottava rima con cui il soldato Federico Vannozzi decide di scrivere, raccontare la sua vita militare dal 1915 al 1919.
Vincenzo Vannozzi e Signora (2017, foto V. R.)
Prosegue poi nella seconda ottava:
Quindici anni dopo il novecento
O millenovecento per ben dire
Chiamato fui alle armi e fu il momento
Che la gran guera venne a scaturire
L’Italia ancor non era in quel cimento
Ma il ventiquattro maggio ebbe a iveire
Per redimer dall’Austria Trieste e Trento
La sua bandiera tosto spiegò al vento
Il soldato Federico, di professione pastore, aveva soltanto la 2^ elementare.
Il frontespizio del diario di Federico Vannozzi
Continua per la nostra associazione il recupero delle memorie di Ruscio e di tutti i suoi abitanti, per far sì che non vada disperso ciò che pensiamo sia il nostro patrimonio culturale.
"Un altro piccolo e al tempo stesso gigante passo per la conservazione della Memoria comune e locale da cui possiamo sempre trarre esempi positivi e spunti per affrontare la vita di ogni giorno" – questo e’ il commento del Direttore dell’Archivio della Memoria di Ruscio, Stefano Vannozzi, che rinnova l’invito alla ricerca nel proprio ‘archivio domestico’ di ricordi, documenti che desiderino condividere con l’intera comunità, seguendo l’esempio di Vincenzo Vannozzi che ci ha voluto regalare il diario del papà Federico.
V.R.