In queste pagine centrali, pubblichiamo alcuni ricordi personali e vecchi articoli di giornale, che narrano le tristi vicende legate alla guerra, all’occupazione nazista ed alla liberazione di Roma, vissute nella capitale e a Ruscio.
Non tocchera’ dare a noi un giudizio su quel periodo storico, ma una cosa e’ certa: l’arrivo degli Americani, la riconquista dell’Italia da parte delle truppe alleate, del ricostituito esercito italiano e delle formazioni partigiane significo’ la fine della guerra, la fine dei lutti, dei morti, dei bombardamenti, della paura, della fame; la fine di un’incubo di certo non voluto dalla popolazione e l’inizio della speranza di ricostruire una vita migliore. Significo’, soprattutto, la riconquista della liberta’, di quel massimo bene che per vent’anni il regime aveva negato: la liberta’ di parlare, di esporre liberamente le proprie idee politiche, di confrontarsi, di essere cattolici, ebrei o comunisti, monarchici o repubblicani: liberta’ fin troppo nuova alle nuove generazioni, forse anche abusata, ma con la quale, nei sessanta anni di pace trascorsi, si e’ saputo ricostruire nel tempo un’Italia libera, civile, che si pone tra le grandi nazioni del mondo intero.
Ricordi di quel che accadde a Roma e nel comune di Monteleone, che ebbe i suoi caduti, come la vicina Leonessa.
Il tutto per non dimenticare, per ammonire in perpetuo e mantenere sempre vivo e gridare l’immensa voglia di pace che abbiamo per noi e per i nostri figli.