In questo numero segnaliamo:
Per la letteratura:
Eric-Emmanuel Schmitt – Piccoli crimini coniugali – Edizioni e/o Il Visitatore – Edizioni e/o
Due testi teatrali, due piece che si segnalano nel panorama odierno per capacità d’indagine e analisi introspettiva, con stile ironico e lieve. Nel primo testo va in scena la rappresentazione della coppia oggi, le sue nevrosi, le sue ossessioni, la disperata ricerca del significato della parola amore e del ruolo da sostenere. Nel secondo testo, attraverso un improbabile incontro tra Freud e Dio, un’analisi dell’essenza dell’uomo, delle sue angosce, delle sue incertezze, del rapporto con il soprannaturale, e sullo sfondo la tragedia del nazismo.
David Grossman– Ad un cerbiatto somiglia il mio amore – Mondadori
Emozionante. Coinvolgente. Una scrittura avvolgente, musicale, la storia di tre persone, le loro vicissitudini, le loro paure, angosce, le loro gioie, in un cammino che riflette la storia di un intero popolo. Un romanzo quasi profetico, scritto prima della tragedia personale che ha colpito l’autore alla fine della guerra con il Libano, con la morte del figlio Uri, che testimonia l’acuta sensibilità di Grossman nel cogliere e raccontare la vita, in tutto il suo fluire.
Yukio Mishima – La voce delle onde – Feltrinelli
Giappone, Uta-jima, ovvero “isola del canto”: è qui che si ambienta la storia d’amore tra i due giovani protagonisti, in un villaggio di pescatori. Romanzo breve, l’autore si accosta alla storia in modo semplice, leggero, con una narrazione lineare che sembra fondere la tipica poeticità dei luoghi e la rude realtà rurale in un’unica, melodiosa voce.
Amélie Nothomb – L’igiene dell’assassino – Guanda
Scritto quasi esclusivamente in forma dialogica, il romanzo è costituito dalle interviste che cinque giornalisti rivolgono allo scrittore premio Nobel Prétextat Tach, concedutosi alla stampa in quanto prossimo alla morte. Personaggio beffardo e cinico, animato da una certa ingiustificata perfidia, conduce i dialoghi con una logica serrante e quasi opprimente, mettendo in fuga tutti i giornalisti tranne l’ultimo, una donna, che anzi sarà in grado di ribaltare la situazione e svelare un misterioso episodio della giovinezza dell’autore. Prosa godibilissima, con picchi di perversa originalità e notevole ironia.
Perihan Magden – Due ragazze – Lain
Sullo sfondo di una Istanbul contemporanea, una storia che nulla concede al lato esotico dell’immaginario collettivo. Anzi. Un percorso dentro l’universo di due ragazze adolescenti, senza indulgenza alcuna, a svelare paure e angosce quasi insanabili. Una scrittura asciutta, moderna, quasi ossessiva, a volte irritante, ma che alla fine contribuisce a sedimentare emozioni e riflessioni.
Sadie Jones – Il bambino del fiume – Mondadori
Ancora una storia di adolescenti. In una Inghilterra conformista e perbenista, le sofferenze di un ragazzo incapace di essere compreso e accettato, spinto progressivamente ai margini dell’ambiente sociale, che riuscirà a salvarsi solo grazie ad una fede incrollabile nelle proprie emozioni e nella propria voglia di vivere.
Si rinnova l’invito a far pervenire ai curatori di questa rubrica, all’indirizzo e-mail info@proruscio.it , suggerimenti e segnalazioni sulle opere lette, in modo da poter offrire un quadro sempre più esauriente dell’aspetto culturale dei nostri tempi.
EX ABRUPTO
cioè i cinque libri più amati dai nostri soci
In questo numero risponde Sergio Occhiuzzo
Millennium Trilogy – Stieg Larsson
Le benevole – Jonathan Littel Gargoyle – Andrew Davidson
L’ultimo sospiro del Moro –Salman Rushdie
Una stella di nome Henry – Roddy Doyle
INDOVINA L’INCIPIT
In principio era il nulla. E questo nulla non era né vuoto né vacuo: esso nominava solo se stesso.
L’incipit dello scorso numero è tratto da “Siddharta” di Herman Hesse.