Nell’ambito della rubrica "una finestra sulla Valnerina", pubblichiamo un articolo riguardante un interessante monumento del nostro territorio. Rinnoviamo l’invito alle altre Pro-Loco e a tutti coloro che vorranno inviarci materiale utile per continuare la nostra iniziativa.
S. Agostino a Cascia
La chiesa e il convento di S’Agostino si trovano sulla sommità del monte sulle cui pendici, verso sud, è situata la città di Cascia. Seguendo la segnaletica stradale posta dall’Ente Turismo della Valnerina si giunge ai ruderi della rocca di Cascia, antica porta del 1465 verso il Regno delle Due Sicilie. Percorrendo da qui la Via dei Consoli, così denominata a ricordo dell’ubicazione in questa zona del Palazzo dei Consoli e dell’antico Palazzo Comunale, si giunge alla chiesa e al convento di S’Agostino. La chiesa è da inquadrare nel vasto panorama delle architetture romaniche umbre sorte nei secoli XIII-XIV.
La sua facciata raccoglie gli elementi congeniali all’architettura dell’Umbria meridionale, sicuramente influenzata dallo schematismo geometrico proveniente dalla regione abruzzese quali il prospetto terminante con una cornice orizzontale e suddiviso nell’altezza da un’ulteriore cornice. Anche se le prime notizie certe appaiono in una pergamena del 1257, in realtà l’insediamento agostiniano a Cascia sembra risalire ad un’epoca molto precedente.
I testi compilati dagli studiosi locali, anche se non sempre chiari e documentati, sono concordi nel riportare un insediamento eremitico agostiniano già nel 1058 e dall’analisi delle murature e dell’affresco che si trova in una piccola cella ubicata al piano sottostante l’attuale chiesa, databili intorno al XII-XIII secolo, è probabile che un primo nucleo eremitico si fosse insediato presso questa cappella dedicata a San Giovanni Battista anche se la costituzione di un ordine degli Eremitani obbedienti alla regola di S. Agostino risale al 1243 e l’approvazione definitiva dell’ordine fu ottenuta nel 1256 dal pontefice Alessandro IV. Nei testi degli studiosi agostiniani Van Luijk, De Herrera e Torelli la chiesa e il convento di Cascia appaiono già citati nel 1344 e nell’anno 1480: "Illustrò grandemente in questo tempo il Convento di Cascia, il Maestro F. Giovanni Paulitti non solo con la sua rara dottrina e erudizione, ma etiandio col governo, già che gli è certo, che egli aumentò notabilmente gli edifici di quel felice Monastero, attesoché questi con l’industria sua, fabricò fin dalle fondamenta il primo chiostro ….. "
È probabilmente a questo periodo di ampliamenti che possono farsi risalire anche gli interventi decorativi effettuati all’interno della chiesa, essendo gli affreschi conservati datati tra il 1444 e il 1485. Purtroppo la cronaca del Torelli si ferma all’anno 1576 e non può descrivere quello che forse tra tutti gli interventi subiti dalla chiesa, ha maggiormente influito sul suo aspetto architettonico.
Nel manoscritto di Luigi Franceschini, "Memorie storiche della città di Cascia" del 1846, si trova: " … Il 16 luglio 1628 fu promulgata nella chiesa di S. Agostino la beatificazione di S. Rita. Furono rinnovate tutte le chiese dell’ordine ma nessuna come quella di Cascia … " Risale a questo periodo la copertura della navata interna con le volte a crociera, l’introduzione delle paraste in pietra rosa che hanno coperto parte degli affreschi quattrocenteschi, come risulta ancora oggi ben visibile negli angoli accanto all’entrata e molto probabilmente l’innalzamento della copertura della chiesa (forse proprio per introdurre le volte a crociera) che modificò la terminazione orizzontale della facciata e creò nei prospetti laterali i finestroni visibili ancora nelle fotografie scattate alla chiesa agli inizi del nostro secolo.
Nella chiesa di S. Agostino non furono mai effettuate visite pastorali che avrebbero potuto fornire descrizioni più dettagliate, si deve quindi giungere al 1703 quando il disastroso terremoto che colpì la zona portò gravi danni anche alla chiesa in oggetto, come risulta dal manoscritto di Ludovico Franceschini "Memorie del terremoto del 1703".
La ricostruzione avvenne in due fasi distinte, nel1716 fu riedificata la chiesa di S. Pietro appoggiata alla parete di S. Agostino e con una porta interna di comunicazione, e nel 1738, grazie ad un forte sussidio dal Pontefice Clemente XII si susseguirono una serie di modifiche o forse ripensamenti concentrati in un arco di tempo molto limitato e quindi difficili da datare con precisione.
Intorno al 1809, il convento fu soppresso dal governo francese, ma sicuramente riaprì, anche se non è possibile fornire una data precisa, poiché negli atti della Congregazione del Buon Governo risulta, alla data del 13 dicembre 1823, la Convocazione del Consiglio della comunità di Cascia a cui partecipa anche il Vicario Priore dei Padri Agostiniani.
Non si conosce la data della nuova chiusura del convento ma dagli inizi del secolo fino al 1964 nelle sue mura fu ospitato l’Ospedale affidato alle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto.
Dalla chiusura dell’Ospedale ad oggi pur se disabitati, sia la chiesa che il convento hanno subito interventi di risanamento o meglio di consolidamento che hanno interessato soprattutto i dissesti statici mentre l’interno della chiesa con i suoi affreschi e il portale gotico ancora attendono sia il restauro che il ritorno ad una vita all’interno della comunità cittadina.
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Il testo e gli elaborali grafici del presente articolo sono tratti da un lavoro di rilievo e ricerca, da me svolto presso l’Università La Sapienza di Roma, nel corso di "Restauro dei Monumenti" tenuto dal Prof. G. Carbonara.