Personaggi e tradizioni di Ruscio
Continua la rubrica dedicata al ricordo di persone, luoghi e tradizioni di Ruscio, che intende coinvolgere tutti coloro che volessero segnalarci proprie memorie personali e legate all’intera comunità ..
DUE SIMPATICI ZII
A tutti era noto che MASTRO Giovanni, oltre ad essere un eccellente e cordiale ristoratore, aveva una rara abilità a pescare le trote con le mani o le nasse.
Era il periodo in cui il Vorga scorreva senza pericolo di inquinamento o di problemi di … letto, per cui le trote sguazzavano in abbondanza.
Mastro Giovanni, però, non esercitava la pesca sportiva né, del resto, aveva tempo da perdere per preparare canna e ami, per cui ricorreva alla pesca di frodo; di sera allestiva le nasse, e la notte raccoglieva il bottino.
Mio zio Aquilino, che una ne pensava e cento ne faceva, d’accordo con un altro buontempone, misero tra le nasse alcuni zampetti di maiale e, fattasi notte, incrociarono Mastro Giovanni che con atteggiamento indifferente, si recava come al solito al fiume.
Si associarono a lui, suo malgrado, e insieme si recarono quatti quatti alla pesca.
Giunti al fiume Mastro Giovanni diede disposizione di circostanza ai due compagni di pesca, allo scopo di evitare che le trote fuggissero.
Zio Aquilino, allora, di nascosto, con un bastone cominciò ad agitare l’acqua, dando la certezza a Mastro Giovanni di una pesca abbondante. Quest’ultimo a piedi nudi in mezzo al fosso, dopo essersi rivolto ai due compari invitandoli sottovoce a stare zitti, cominciò a muovere le mani a tastoni dicendo tra sé: "che lecchi …. regà"!.
Ma grande fu la sorpresa nel ritrovarsi tra le mani due o tre viscidi zampetti di maiale, sorpresa che espresse con la celebre frase "ma che c ….. sò, zampitti de porcu?".