Segnalibro

By proruscio

In questo numero segnaliamo:

Per la letteratura:
Natsuo Kirino – Morbide guance – Neri Pozza
Tipica sensibilità nipponica nel descrivere gli affanni, i sogni e la solitudine del mondo interiore. Un romanzo che come scatole cinesi incardina vari piani prospettici, la misteriosa sparizione di una bambina che innesca un processo elicoidale in cui tutti i personaggi progressivamente mettono a nudo la propria intima personalità. E la passione come chiave di lettura degli umani avvenimenti. Una scrittura di rara intensità stilistica.

 Sebnem Isiguzel – Edera – Fazi
Le coincidenze sono gli atomi della vita. Questo il filo conduttore dell’opera di questa giovane sclogo_segnalibrorittrice turca, che in una fredda e invernale Istanbul ambienta una galleria di personaggi surreali le cui vicende sono destinate a intrecciarsi inevitabilmente. Un linguaggio fresco e moderno, una carrellata di umane esistenze narrate con sguardo indulgente e profondo.

 Anne Cherian – La moglie indiana – Newton Compton
Fra tradizione e sentimento, la storia di un matrimonio combinato fra due ragazzi indiani, lui medico affermato negli Stati Uniti, lei ancora ancorata alla vita familiare in India. Un rapporto che parte da due mondi estremi, per ritrovare nell’evolversi delle rispettive personalità un punto finale di approdo. Con una scrittura agile e divertita, la giovane autrice scava e indaga con abilità i diversi approcci della realtà culturale indiana.

Tahir Shah – La casa del califfo – Ponte alle Grazie
La storia vera del trasferimento del protagonista, con la sua famiglia, da Londra a Casablanca; l’impatto con la vita e la società marocchine, intreccio di islamismo e antichissime tradizioni africane, si rivela alquanto complicato: i silenzi inspiegabili della gente, il fatalismo esasperato, il rapporto assurdo con le istituzioni, l’illusione e l’inganno elevati a regola di vita. Un libro divertente, a tratti esilarante, ma sullo sfondo denso di significati.

Cormac McCarthy – Non è un paese per vecchi – Einaudi
Il titolo  è l’amara constatazione dello sceriffo Bell,che non riconosce più il suo Texas, in un epoca in cui la vita ha perso ogni valore di fronte ai miti del Potere e del Denaro. Scritto in uno stile veloce e asciutto, crudo e implacabile ha l’andamento di una tragedia greca, dove la funzione del Coro è assolta dalle riflessioni dello sceriffo. Il protagonista/Coro non fa niente, e non può far niente: è lì per vivere il dolore dell’impossibilità e, senza consolazione, guarda muoversi e soffrire i protagonisti. Come il Coro lo sceriffo Bell ha la sua personale tragedia: quella del testimone impotente che lo porterà a considerare questo nostro Paese proibitivo e lo spingerà ad ritirarsi e ad auto escludersi.

Ismail Kadaré – Eschilo il grande perdente –– Edizione Controluce Nardò
Kadarè in quest’opera si misura con Eschilo, tra i più grandi autori greci di tragedie dell’antichità classica. La fonte principale della tragedia eschilea è la vita di ogni giorno, quella intervallata da feste e lutti, nozze e riti funebri, vita e morte: aspetti che hanno costruito le radici culturali dei popoli balcanici, e che hanno portato alla scoperta di innumerevoli idee innovatrici, fra le quali quella del diritto. Kadaré con quest’opera vuole dimostrare che dalla tragedia eschilea si può trarre un grande insegnamento, valido a tutt’oggi: giustizia e diritto sono due categorie differenti. La prima è inviolabile, indivisibile, immobile, la seconda no. In breve, l’eccessiva difesa del proprio diritto può provocare grandi ingiustizie. Kadaré avvolge il lettore in una serie di interrogativi sulla tragedia di Eschilo, per fornirci una possibile chiave di lettura delle sue opere, ma fornisce anche un utile strumento per comprendere le radici profonde della politica dei nostri tempi.

Per i bambini  :
Gioconda Belli – La fabbrica delle farfalle –  Edizioni e/o
Il protagonista è Oader  un giovane disegnatore irrequieto, infastidito dalla regola che esiste tra i Disegnatori di Tutte le Cose che non hanno il permesso di mescolare Regno Animale e Regno Vegetale. La sua ossessione segreta è infatti quella di creare una combinazione tra un uccello e un fiore. Una favola  poetica e profonda corredata fa bellissime illustrazioni dove si racconta come furono inventate le farfalle.

INDOVINA L’INCIPIT

“Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita”.

L’incipit dello scorso numero è tratto da “Metafisica dei tubi” di Amélie Nothomb.

EX ABRUPTO
cioè i cinque libri più amati dai nostri soci
In questo numero risponde  Iole Verdiglione

1) I pilastri della terra – Ken Follett
2) Il gabbiano Jonathan Livingston – Richard Bach
3) Oscar e la dama rosa – Schmitt Eric-Emmanul
4) Il cacciatore di aquiloni – khaled Hosseini
5) La profezia di Celestino – Redfield James