Per la nomina ad agente del Corpo forestale dello Stato, i vincitori della relativa procedura concorsuale frequentano, in regime convittuale, un corso di formazione la cui durata, in passato semestrale, oggi si protrae per dodici mesi.
Il corso ha luogo di solito in Cittaducale, dove si trova la sede principale della Scuola con origini risalenti al 1905. In alcuni casi la formazione si è svolta presso la sede di Sabaudia oppure, all’occorrenza, presso altre sedi di minor capienza (Antrodoco, Rieti, Mongiana, ecc.).
A volte i corsi sono per varie centinaia di allievi e coinvolgono contemporaneamente più sedi , mentre in altri casi si limitano ad alcune decine di aspiranti agenti.
All’attualità, tanto per il detto Corpo quanto per le altre quattro Forze di polizia, vige una normativa che riserva i concorsi per la nomina ad allievo agente, e quindi i conseguenti corsi, a uomini e donne di età non superiore ai trenta anni che siano stati disponibili a prestare servizio per un anno nelle Forze armate in qualità di volontari.
Ad ogni corso per allievi agenti che viene avviato, piccolo o grande che sia, si attribuisce un numero progressivo nonché un nome che, considerando i compiti istituzionali del Corpo, rende omaggio ogni volta ad un monte diverso.
La numerazione progressiva è stata avviata nel 1926, allorché venne soppresso il Corpo reale delle foreste ed istituita la Milizia nazionale forestale, ed è stata mantenuta con la soppressione della Milizia e l’istituzione, nel 1948, del Corpo forestale dello Stato, nel nuovo assetto repubblicano.
La tradizione di intitolare il corso ad un monte risale, invece, al 1959, allorché il 24° corso venne denominato “Gran Sasso”. A seguire: 25° “Alpi”, 26° “Monte Cimone”, e così via tutti gli altri, sino al 55°. Il nome del monte più alto, il Monte Bianco, è andato al 35° mentre al “Monte Rosa” è stato dedicato il 43°. “Monte Terminillo” è stato assegnato al 30° e “Monte Vettore” al 46°, il corso più corposo, per oltre 1.600 allievi agenti.
A tali illustri nomi nell’albo dei corsi si affianca ora quello del monte di Ruscio.
Dal 2 febbraio scorso è infatti in corso di svolgimento in Cittaducale il 56° corso “Monte Ato” (monte dell’Umbria), al quale partecipano n. 62 giovani, già volontari in ferma breve delle Forze armate.
A rigore il nome “italiano” del detto monte è “Monte Alto”, anche se alto non più di 1.103 metri. Si è voluto però mantenere il nome “vivo”, quello effettivamente utilizzato da tutti i residenti e frequentatori delle terre di Ruscio (mt 777 s.l.m.), vale a dire dell’altipiano solcato dal fiume Corno e dal fosso Vorga (corsi d’acqua ormai stagionali), il cui cielo è delimitato da un circolo di monti: Trogna (998), La Croce (943) e Monteleone (987), “Pizzaru” (1012), Palvario (1051, Cicuglio (1110), Monte Cornuvole (1365), e, appunto, Monte “Ato”.
Nel prossimo inverno gli allievi, superato l’esame finale, otterranno la nomina ad agente e saranno protagonisti della cerimonia del giuramento. Risulteranno dunque finalmente pronti a collaborare con gli altri ottomila forestali, prendendo servizio in una delle circa mille sedi del Corpo sparse nelle quindici regioni d’Italia a statuto ordinario.
Sino ad allora continueranno a salutare, dopo ogni “rompete le righe”, al grido di “Monte Ato!”.