In qualità di volontaria del Servizio Civile per la Pro Loco di Ruscio ho avuto quest’anno la possibilità di osservare dall’interno le diverse attività svolte da questo piccolo ente locale. Ho potuto apprezzare molte delle iniziative portate avanti dalla Pro Ruscio: primo tra tutti il Servizio Civile Nazionale.
Ho potuto verificare personalmente che il Servizo Civile agisce positivamente su 2 livelli: il primo pratico e tangibile si esplica nello svolgimento del progetto annuale che ha lo scopo di valorizzare il nostro territorio e la comunità che vi abita; il secondo intangibile ma altrettanto importante consiste nel valore umano che è insito nel lavoro di gruppo tra persone appartenenti allo stesso territorio e che lavorano per esso.
Ho fatto questa premessa perchè sono convinta che le nostre piccole eterogenee comunità costituite da ragazzi che studiano in altre città, adulti che in larga percentuale lavorano altrove, oriundi che periodicamente tornano al paese di origine siano tenute insieme solo da un profondo e radicato senso di appartenenza. Come il Servizio Civile, la Pro Loco promuove altre diverse iniziative che rinnovano di giorno in giorno questo forte legame con la propria terra e la propria gente.
Una di queste pregevoli attività che quest’anno compie sette anni è la rassegna stampa intitolata “Cronache moderne di Monteleone, Ruscio, Trivio e dintorni”. E’ una raccolta eterogenea di articoli di vario genere, che affrontano svariati temi scritti da “penne” diverse: si va da giornalisti professionisti di testate locali(“Il Corriere dell’Umbria”, “Il Messaggero”,”Il Giornale dell’Umbria” per citarne alcune) a semplici monteleonesi che hanno qualcosa da dire sul proprio paese. Il comune denominatore che tiene insieme questi articoli nella nostra rassegna è il fatto che raccontano tutti del nostro territorio e della nostra comunità.
Ho scorso i titoli degli articoli,che dopo un lavoro di raccolta di tutti questi anni cominciano ad essere davvero un numero considerevole e sono stata irrimediabilmente catturata dalla lettura di questi racconti che parlano di Noi. E’ stato bello leggere gli articoli riguardanti il premio Fenice (a cui ho partecipato come hostess) che ha visto più volte Monteleone protagonista nella consegna di questo prestigioso premio letterario e nel contributo a designare il vincitore grazie al nostro gruppo di lettori presenti nella giuria.
Ho potuto ripercorrere passo dopo passo la recente battaglia portata avanti dai monteleonesi nel vano tentativo di riavere la Biga (a riguardo “Il Messaggero” ha pubblicato anche una simpatica vignetta). Ci sono scritti di interesse culturale come lo studio Antropologico sul nostro territorio del Prof. Polia, le recensioni degli spettacoli e gli eventi vari tra i quali l’inaugurazione del nuovo teatro comunale, come anche le manifestazioni sul Farro e fatti degni di nota inerenti ad esso: il conferimento della cittadinanza onoraria al prof. Falcinelli, docente alla facoltà di Agraria dell’università di Perugia.
Vengono anche menzionati gli interventi che riguardano il patrimonio culturale del paese come il restauro del Convento di Santa Caterina. Abbiamo poi semplici cronache di vita paesana che ci raccontano di un monteleonese taglialegna con l’hobby per la lirica, del corteo storico del comune che va in trasferta a Ferentillo, del viaggio dei nostri compaesani con il comitato “San Benedetto per Valnerina-Trenton” in America alla ricerca dei discendenti dei monteleonesi emigrati.
Come pure tutti gli articoli che narrano le vicende delle Banda del Coro e delle varie associazioni presenti sul territorio come l’attiva “Archeoambiente”. Posso ricordare inoltre gli articoli di cronaca politica che ci informano sui fatti più disparati: dalle elezioni amministrative ai fondi della Provincia per il rimboschimento,a interventi sull’ambiente come la costruzione della diga sul fiume Corno. Potrei citare molti altri fatti che sono accaduti nel nostro territorio e che ci hanno coinvolto più o meno direttamente, ci hanno fatto discutere, riflettere, ridere…
Queste “Cronache moderne” raccontano con diversi registri, da differenti punti di vista, a volte in modo un po’ fazioso, altre del tutto oggettivo, la storia contemporanea del nostro piccolo mondo e non c’è niente di più coesivo per una comunità come la nostra di poter rileggere dei fatti che tutti noi abbiamo vissuto e che in questo caso qualcuno di noi ha anche contribuito a raccontare in questa rassegna.