Un po’ di storia
Nell’agosto 2008 la Associazione Pro Ruscio, come da delibera dell’Assemblea dei Soci del 22 agosto 2008, si fece promotrice di una raccolta di firme (ne furono raccolte 38) per sondare la volonta’ dell comunita’ di Ruscio circa il proposito di restaurare e recuperare all’uso della comunità di Ruscio, lo stabile dell’Asilo, per consentire la realizzazione di un punto di incontro per gli abitanti di Ruscio, da utilizzarsi anche durante l’inverno, in occasione di manifestazioni culturali e ricreative.
Tale costruzione si realizzò grazie alla volontà di Don Sestilio Silvestri, Parroco della Parrocchia della Madonna Addolorata di Ruscio da poco costituita, che, interpretando le esigenze della popolazione, con riguardo soprattutto ai bambini più piccoli, volle realizzare, intorno ai primi anni ’50 del secolo scorso, un asilo per la prima educazione dell’infanzia di Ruscio.
Con solerzia tipica del suo carattere deciso e pratico, si rivolse ai compaesani, residenti e oriundi (anche d’oltre oceano) per sensibilizzarli al suo progetto che fu immediatamente condiviso dalla popolazione e furono molti che, volontariamente e gratuitamente, donarono denaro, terreno, materiali e, perfino, ore del proprio lavoro fisico, necessario alla realizzazione dell’edificio, come testimonia la pergamena che lo stesso Don Sestilio realizzò a perpetua memoria della collaborazione dei cittadini e ancor oggi gelosamente conservata.
Si noti, nella immagine a destra, il fabbricato dell’Asilo Parrocchiale, in secondo piano, mentre in primo piano, la costruzione della Scuola Elementare, all’epoca ad un solo piano.
Venuta meno col tempo l’esigenza di un asilo nella frazione di Ruscio, essendosi costituito nel frattempo quello comunale a Monteleone, l’edificio, dopo sporadici tentativi di usarlo per finalità lavorative (ceramica), da diverso tempo resta inutilizzato e, ormai, in uno stato di completo abbandono alle intemperie, rischia di diventare un inutile rudere collocato al centro del Paese.
Gli attuali cittadini, residenti e oriundi, pertanto, con la loro sottoscrizione intesero sensibilizzare la popolazione tutta al problema per evitare che un’opera realizzata dai propri nonni e genitori finisse nel nulla e hanno messo in atto una serie di attività preliminari con proposte che dovrebbero portare al recupero funzionale dello stabile.
Lo stato di abbandono dell’Asilo oggi
Tale iniziativa, non si perse per strada.
Verso la fine dell’anno successivo , il 2009, il Consiglio Direttivo della Pro Ruscio fu relazionato su una serie di contatti con l’Amministrazione Comunale e la Parrocchia di Monteleone di Spoleto, circa la possibilita’ di ottenerne il comodato d’uso gratuito.
Qualcosa incominciava a muoversi. L’interesse del Consiglio fu subito evidente e, per non mandare dispersa l’iniziativa del l’agosto 2008 delibero’, il 12 novembre 209, che il documento contenente le firme fosse riportato sul libro dei verbali della Associazione e dette mandato al Presidente Ottaviani di attivarsi presso gli organismi competenti al fine di concludere tale contratto di comodato d’uso gratuito, affiancando e sostenendo i firmatari della sottoscrizione.
Lo stato di abbandono oggi
Alcuni firmatari, forti dell’apporto della Pro Ruscio, svolsero una serie di incontri con le Autorità Comunali e Ecclesiastiche, necessari al fine di definire l’annosa questione della proprieta’ del bene e del terreno. Tale aspetto, infatti, risultava essere certamente il primo da affrontare, ma anche il piu’ complesso.
La costante pressione sulle autorita’ porto’ ad una serie di risultati:
Il Consiglio Comunale, nella riunione del 12 febbraio 2010, delibero’ delibera di riconoscere la proprietà dell’Asilo di Ruscio ed il territorio su cui insiste l’edificio alla Curia Vescovile di Spoleto come pertinenza della ex Parrocchia della Madonna Addolorata, di contro, la Curia Vescovile, nell’incontro avvenuto a Spoleto alla presenza di Don Camillo, mentre, il 15 dello stesso mese la Curia Vescovile conveni’ alla costituire un contratto di Comodato d’uso gratuito con la Pro Ruscio a condizione che si procedesse alla sistemazione dell’edificio da destinare all’utilizzo sociale dell’intera comunità di Ruscio.