Basta poco: un passa parola, tanta voglia di natura e per il resto ci pensa la Pro-loco.
Camminare su una strada più o meno asfaltata in mezzo ai boschi. Sì la strada per Rescia è proprio così. Si taglia sulle pendici di Cornuvole e poi avanti su, su verso il paese.
Appuntamento al campetto. Aspettiamo chi manca. Siamo tutti. Partiamo. Il gruppo degli “sportivi” è assai variegato dai grandi, ai meno grandi, ai giovani fino al piccolo Luca di pochi mesi. Andiamo, andiamo. Andatura non stancante, siamo in agosto, fa un po’ caldo. I partecipanti cominciano ad articolarsi, si cammina, si conversa a seconda degli argomenti: i figli, gli studi, la salute, i viaggi, sempre però con lo sguardo alla natura (e al fondo stradale per evitare gli inciampi).
Iniziano gli aspetti interessanti del percorso: le due splendide querce al casale di S. Maria, a circa 500 metri dall’inizio della strada.
Due enormi alberoni, imponenti, dominanti quasi a vigilare sul paesaggio con un fogliame fittissimo! Belle! Dopo poco però qualche piccola discarica a cielo aperto….amianto e lavatrice: brutta!
Cominciamo poi ad incontrare i rovi di more. Che delusione, piccole e aspre. Le cogliamo, le assaggiamo….proseguiamo. Il caldo è insopportabile, la salita lieve e prevale l’ombra.
Irene nel suo laboratorio e punto vendita di Rescia
Oltrepassiamo un incrocio, che inquadratura! Stradina mulattiera ricoperta da erba, con i solchi di terra segnati. Si inerpica su, su, ma per dove? Alcuni di noi un po’ informati sostengono per il Trivio, altri per Cornuvole, altri ancora per l’antica mola. Mah! Ci informeremo.
Una curva, un’altra curva… una piccola sosta. Togliamoci qualche maglione. Un po’ di stanchezza? Si, no, è passata. Procediamo, salite, piccole discese e curve,…..si intravede una casa. E’ Rescia?
No. E’ un casale che ci preannuncia però la sua vicinanza. Incoraggiati quasi quasi aumentiamo l’andatura. Siamo arrivati! Eccola: Rescia! Grazioso paese! Una piccola via costeggiata ai lati dalle case, assai carine, quasi tutte a un piano. Un silenzio dominante, interrotto da qualche coccodè. Un timido abitante appare, stupito da questo stuolo di “camminatori”. Lo informiano di chi siamo e da dove veniamo, rispondendo alla domanda tipica “a chi sj fiju”.
Qualcuno si ferma aspettando chi è restato indietro. Ma quando siamo tutti proseguiamo per questa unica vietta. Andiamo avanti. Si arriva ad una discesa in fondo alla quale c’è una piacevolissima sorpresa: c’è Irene che ci aspetta.
Ci viene incontro con la sua gaia cordialità. “Venite venite!”. Dall’alto della discesa intravediamo un bel casale e….una lunga tavola imbandita all’ombra di un grande albero, con una abbondanza incredibile di formaggi di tanti tipi, mordbidi o tirati, corredati da simpatici condimenti: nutella, miele e altro. Un premio alla piacevole faticata. Grande colazione, grande Irene, grande Pro-loco.
Al ritorno una puntata turistica. Sulla stessa vietta visita all’antica chiesetta di S. Anna protettrice di Rescia, una cappella piccola e raccolta e davanti ad essa lo storico cippo che delimitava il regno Pontificio dal regno Borbonico. Natura, amicizia, nutrimento e storia!
Ok. Alla prossima!?