Turismo rurale in Valnerina

By proruscio

NORCIA, TEATRO CIVICO 26 GENNAIO 1997

Unanimità di consensi ha raccolto l’importante lavoro svolto, grazie al contributo CEE, dalla Comunità Montana della Valnerina, di concerto con l’Associazione francese “La route des santeurs” della Drome ProvenVale; lavoro presentato durante il convegno “Turismo rurale in Valnerina”, tenutosi a Norcia il 26/1/1997, invitati anche i rappresentanti della Pro Ruscio.

Il progetto CEE, così come esposto dal Prof. Gino Emili, presidente della Comunità montana della Valnerina, ha messo in luce punti di convergenza e somiglianza in due aree, la Provenza francese e la Valnerina Italiana, caratterizzate entrambe da un territorio economicamente marginale, ma di altissimo valore naturalistico e storico, in forte pericolo di spopolamento, e ha indicato nel turismo “rurale” una interessante prospettiva per il rilancio sociale ed economico di queste aree.

L’esperienza francese in questo campo è maestra: negli ultimi dieci anni tale forma di turismo ha visto un incremento di presenza pari al 40%, una vera e propria rivincita della campagna!
Il progetto concretamente si è esplicato nella realizzazione di una guida e di un video dal titolo “I sapori della Valnerina”, che racchiudono una serie di itinerari alla riscoperta di “sapori, saperi e tradizioni” della nostra terra.

Tra gli altri “sapori” un posto rilevante è occupato dal farro di Monteleone prodotto dall’azienda Cicchetti, e dal miele nostrano.
Un plauso particolare è andato ai curatori del progetto, e particolarmente al sig. Claudio Giampiccolo, ben conosciuto ed apprezzato dalla Pro Ruscio, per l’insostituibile aiuto offerto per il rimboschimento del nostro paese.

E’ stata parimenti evidenziata la particolarità della Valnerina riscontrabile nell’eccezionale varietà di paesaggi, nella sua storia, nella ricchezza di tradizioni ed usi, nella sua qualità “rurale” intesa come varietà ed unicità di prodotti della terra e dell’artigianato.

La Valnerina, nel suo complesso di opere d’arte, storia, tradizioni ed uomini è un bene culturale vero e proprio, da difendere dal turismo “abrasivo”, così come la dr.ssa Katia Belillo, presidente del CEDRAV, ha felicemente definito il turismo di massa, schiavo di tempi e modi dettati dall’organizzazione dei tours operators, che rende formalmente uguali luoghi strutturalmente diversi, ed omogenee popolazioni che custodiscono memorie storiche e tradizioni peculiari solo a se stesse.

Il messaggio che viene proposto nell’intervento della dr.ssa Belillo, e che volentieri raccogliamo, è un invito a tutelare il bene culturale “Valnerina” recuperando la nostra storia, le nostre tradizioni, i nostri paesi, rivitalizzando il tessuto sociale con il coinvolgimento di tutti gli operatori, sia pubblici che privati, le popolazioni, in una sorta di “cooperazione competitiva”.

Punto di forza da coltivare, dunque, è la capacità di cooperare delle popolazioni rurali, al fine di valorizzare ogni singola realtà (contadina, artigiana), attività (culturale, ricreativa) verso il successo del turismo rurale, come insegna l’esperienza francese, conclude il dr. Giannella, già direttore di “Airone” e coordinatore del dibattito.

Le Pro loco della Valnerina potrebbero svolgere un ruolo determinante nell’ambito di questo progetto; la Pro Ruscio, nel suo piccolo, è pronta a raccogliere questa sfida.