In questo numero segnaliamo:
Salvatore Satta – Il giorno del giudizio – Adelphi Epico e visionario, un vero capolavoro, questa "pastorale sarda": tra i più bei romanzi della Sardegna e sulla Sardegna. La cultura e l’accuratezza del processualista Satta lasciano senza fiato, per la capacità di reggere per quasi trecento pagine descrivendo minuziosamente pochissimi avvenimenti, l’evocazione di un mondo perduto (Nuoro e i suoi abitanti tra la fine dell’ottocento e il primo dopoguerra), è sospesa in una narrazione di stile ‘impressionista’. I protagonisti e le comparse del romanzo, abbozzati con pochi tratti, sembrano quasi uscire dalla pagine e presentarsi davanti al lettore con le loro miserie e le loro speranze, sempre i rrimediabilmente vane. Su tutto aleggia un sentimento metafisico della morte e della ‘inevitabilità’ della esistenza umana
Hamid Ziarati – Il meccanico delle rose – Einaudi
La capacità dell’autore, da anni esule in Italia, è quella di tessere storie di umanità apparentemente slegate tra loro, fino a far emergere alla fine colei che in qualche modo è chiamata a riassumere in sé le vicissitudini di tutti i personaggi. E’ l’Iran il paese sfondo della narrazione (ed è paradossale che mai alcun luogo geografico venga nominato, a rappresentare in fondo l’universalità delle movenze umane), crocevia di drammi e passioni, di illusioni e di ribellioni. Ma quello che sempre ammalia e coinvolge è l’uso poetico della parola, erede di una antica e millenaria tradizione.
Barouk Salamè – Il testamento siriaco – Mondadori
Testo che presenta diversi piani di lettura: è un noir, con un buon ritmo, ottime ambientazioni, ma tutto ciò è solo un’impalcatura del reale senso del libro, un escamotage per ripercorrere, fra citazioni esegetiche, rimandi storici e cenni bibliografici, il nascere, formarsi e trasformarsi delle tre grandi religioni monoteiste. Di indubbio fascino e coinvolgimento.
Tatiana Salem Levy – La chiave di casa –Cavallo di ferro
Una chiave come simbolo della ricerca delle proprie radici, lontane nel tempo ma ancora vive nella propria identità, il rapporto madre-figlia, il dolore della perdita, una passione erotica estrema: tematiche universali, se vogliamo, ma quest’opera prima colpisce per il tono lirico e poetico nell’uso della parola, e per la capacità di sondare sentimenti e passioni con emozionante lucidità.
Simon Blackburn – Filosofia – Edizioni Dedalo
Questo è un libro sui grandi interrogativi della vita : conoscenza, coscienza, libero arbitrio, Dio, verità essere buoni, giustizia. Questo filosofo tra i più importanti del nostro tempo ci rivela il modo in cui tutti, attraverso lo studio della filosofia, possiamo sviluppare le capacità necessarie per misurarci con queste domande e trovare ulteriori spunti di riflessione.
EX ABRUPTO
cioè i cinque libri più amati dai nostri soci
In questo numero risponde Rita Sale:
Il gattopardo – Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Guerra e pace – Lev Tolstoj
Profumo – Patrick Suskind
Cortesie per gli ospiti – Ian McEwan
La ragazza di Bube – Carlo Cassola
INDOVINA L’INCIPIT
“E’ un fatto universalmente noto che uno scapolo provvisto di un cospicuo patrimonio non possa fare a meno di prendere moglie”
L’incipit dello scorso numero è tratto da “Il Vangelo secondo Giovanni” (nonché da “Il nome della rosa” di Umberto Eco).
Si rinnova l’invito a far pervenire ai curatori di questa rubrica, all’indirizzo e-mail info@proruscio.it , suggerimenti