. . . la "BARROZZA", espressione dialettale del termine BAROCCIO, derivato dal latino BIROTIUM (BI = due; ROTA = ruota) è un veicolo alquanto rozzo con due grosse ruote, trainato da una coppia di buoi, che viene adoperato dai contadini per trasportare ogni tipo di materiale.
Niente a che vedere con gli eleganti "calessi" trainati da cavalli, il mezzo di trasporto per signori di qualche tempo fa!
Né tanto meno con la famosa BIGA di Monteleone di Spoleto, riservata agli antichi e illustri condottieri, con la quale ogni accostamento, privo comunque di polemico sapore paesano, sarebbe del tutto irriverente.
La "BARROZZA" invece, un modestissimo carro agricolo, lento, anzi lentissimo, la cui velocità è legata all’oscillante incedere dei buoi sottoposti al giogo, sul quale veniva fissato il timone della "BARROZZA". Tale tipo di carro forse viene ancor oggi usato in qualche sperduto paesino montano: a Ruscio è completamente scomparso sostituito dal carro agricolo a ruote gommate trainato dal moderno e potente trattore. Con un po’ di tenerezza e forse anche con un po’ di nostalgia, ci piace immaginare che a Ruscio esistono ancora (magari malconcie e mutilate delle ruote che spesso vediamo appese ai soffitti di trattorie di campagna a mo’ di lampadario) "BARROZZE" abbandonate all’interno di fatiscenti cascine.
Oggi siamo abituati alle alte velocità: arriviamo prima (quando va bene; ma dove?) ma durante il viaggio non riusciamo a vedere nulla! Ah! Si potesse ancora andare con la "BARROZZA" per campi a ritirare i covoni del grano appena mietuto o a prendere l’acqua a Santa Lucia, per tanto tempo, insieme alla fonte dell’Asola, uniche fonti di acqua per Ruscio!
Il lento procedere della "BARROZZA" lunge la strada consentiva di osservare ogni minimo particolare: l’albero degli "SCHIANCHI" pieno di frutti, il cespuglio di "SPURBIGNI" e di "MORRICHE" già mature, i rossi "GRUGNALI" da cogliere, il campo di "TUTERI" da arrostire al fuoco, genuini precursori del POP CORN …..
Quanti ricordi tornano alla mente: la strada polverosa, la trebbia a cinghie collegata al rumoroso trattore, i contadini nei campi con i "SERECCHI" a mietere il grano, con il corpo annerito dal sole e con i vistosi fazzoletti sul collo, le donne con fazzolettoni colorati in testa a portare conche piene d’acqua ristoratrice e a trasportare sacchi di "GAMA", la cupola d’oro del pagliaio che si staglia nel verde della pianura, l’organetto a sera per il saltarello di rito …..
Intitolando il nostro notiziario annuale "LA BARROZZA" abbiamo voluto rievocare tutto questa nella speranza che diventi, con l’aiuto di quanti volenterosi vorranno contribuire con idee e articoli, uno strumento di diffusione di piccole notizie attraverso le quali mantenere vive le nostre radici "RUCIARE".
Nelle nostre intenzioni "LA BARROZZA" deve diventare: lo strumento attraverso il quale riscoprire e valorizzare quei fatti e quegli oggetti del nostro paese che vanno scomparendo dalla nostra memoria di persone sempre più distratte e coinvolte dai fatti della vita quotidiana; la memoria stampata per tramandare ai nostri figli immagini di una Ruscio semplice, genuina, prima che le fotografie dei nostri ricordi sbiadiscano completamente.