Con grande emozione ho assistito all’ultimo saluto del Papa Benedetto XVI ai fedeli in Piazza San Pietro il giorno 27 Febbraio 2013.
La particolarità dell’evento dell’ultimo saluto di Papa Ratzinger per le sue dimissioni, che avevano colto di sorpresa il mondo intero, per noi di Ruscio si è colorato , il giorno successivo, quando il Papa ha lasciato la sua Sede in Vaticano per recarsi a Castelgandolfo, di un episodio di intensa gioia mista a grande emozione: vedere Pietro Cicchetti di Ruscio, autista particolare del Santo Padre, chino davanti al Papa, baciargli la mano piangendo per l’emozione e per il dispiacere del distacco è stato per tutti i rusciani motivo di grande soddisfazione e di sincero orgoglio.
L’Avvenire ha scritto: “L’autista che, mentre tutti coloro che per ragioni di lavoro avevano intimità con Benedetto XVI gli danno la mano, piegando la schiena e sussurrando qualcosa, lui s’inginocchia fino a toccar terra e si rialza piangendo, senza una parola.”
Con quel bacio in silenzio e con quella emozione Pietro ha rappresentato anche il sincero sentimento di amore, misto a dolore per la circostanza, di tutti noi di Ruscio verso un Grande Papa che, con profondo senso di umiltà e maturata consapevolezza dei suoi limiti fisici, ha voluto lasciare al suo Successore l’onere e l’onore di portare avanti il messaggio di Cristo su questa tormentata Terra.
Grazie di cuore, Pietro, da parte della Redazione della Barrozza e mio personale.
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