Monteleone, anno 1923

By proruscio

Riportiamo un articolo di estremo interesse, pubblicato sul proprio blog, da Stefano Vannozzi (che vi invitiamo a visitare: una miniera di notizie interessanti http://stefanovannozzi.wordpress.com ), ricercatore storico di indubbio valore, che collabora fattivamente con la Redazione de "La Barrozza". Avrete avuto modo sicuramente di apprezzarlo in vari articoli pubblicati sulle varie edizioni del nostro quadrimestrale e per i preziosi materiali del suo archivio personale, messi a disposizione, con grande generosita’, e pubblicati su vari Quaderni di Ruscio.

Questa volta, lo leggiamo molto volentieri, nel proporci questa interessante chicca, della nostra storia recente poco, pochissimo esplorata.

La Redazione

 


 

MONTELEONE 1923

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(Archivio Stefano Vannozzi, Roma)

Il testo che presentiamo tratto da una pubblicazione propagandistica sulle opere del regime nei 96 comuni della Provincia di Perugia è comunque, all’infuori dell’ideologia del momento in cui venne redatto il testo, un’arricchimento per la storia moderna e contemporanea di Monteleone di Spoleto , il quale (come molti altri centri) manca ancora di una storia organica che riassuma in forma breve o corposa gli avvenimenti storici e sociali degli ultimi due secoli. Come si può ben costatare Se si eccettuano pochi testi prettamente tematici inerenti la storia delle ferriere (fra il XVII e il XIX secolo) e quella branca che và sotto il nome di l’archeologia  industriale, esiste un vuoto ancora incolmato nella memoria storica e degli avvenimenti accaduti a Monteleone e nel suo territorio ben prima della caduta del potere temporale. Diversi storici hanno curato la storia dei singoli monumenti, chiese, sulle varie opere d’arte ed architettoniche ivi conservate ritenendo poco spazio alla ricerca e studio del loro contesto storico temporale ed ancor meno per quanto attiene alla storia civica più recente. Abbiamo così ad esempio, un netto contrasto fra la cura, ricostruzione e pubblicazione di una lista cronologica dei clerici e dei parroci del paese e la mancanza di una pur minima e sommaria cronologia dei sindaci ed amministratori pubblici che si sono avvicendati fino ad oggi. Diffusamente si è quindi quasi sempre trattato del tema storico generale senza entrare nella ricerca (certamente più lunga e faticosa) puntigliosa del particolare. Speriamo che questa precisazione possa essere di sprono, magari in tempi migliori, fuori da una forte recessione (non solo economica) ancora in atto e ancora lungi da una fine, per una futura prima indagine e raccolta di fonti e documenti storici che attraverso un lavoro anche interdisciplinare e a più mani potrà portare ad un contributo notevole per la storia di questa comunità.

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(Archivio Stefano Vannozzi, Roma)

La relazione pubblicata a stampa in forma anonima e datata all’ottobre 1924 riassume per sommi capi in sette pagine l’opera intrapresa dall’allora Commissario Prefettizio. Nel testo pur non privo di elementi elogiativi e di propaganda del nuovo corso altresì compaiono molte notizie interessanti e le non nascoste difficoltà economiche di un piccolo paese di montagna che cerca e vuole adeguarsi al resto del mondo, dotandosi di quelle infrastrutture necessarie alla vita civile. Nel cappello introduttivo è  presente la giunta in carica dell’amministrazione comunale di Monteleone di Spoleto (PG) così composta: Federico Salvatori , sindaco; Sante Perleonardi e Giovanni Zelli, assessori effettivi; Albino Olivetti e Antonio Giovannetti, assessori supplenti; Lorenzo Chimenti, Giuseppe Moretti, Raffaele Congiunti, Gaetano Rosati, Carlo Angelini, Eugenio Moretti, Sante Pasquali, Paolo Perelli, Agostino Peroni e Sante Vannozzi, consiglieri.

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(Archivio Stefano Vannozzi, Roma)

Fra gli argomenti trattati si passa dalla compilazione del nuovo regolamento comunale, all’appalto e manutenzione delle strade, alle disposizioni per la nettezza urbana, all’organico del personale comunale. L’anonimo relatore tiene a precisare la riapertura della locale farmacia avvenuta il 1 dicembre 1923 previo l’ottenimento di un sussidio annuo di lire 5000. Per quanto attiene alla Sanità e Igiene fra le altre viene riportata notizia del restauro il mattatoio comunale su disegno del geometra Francesco Jachetti, mentre riguardo alle esigue risorse finanziarie si informa il lettore che “ Lo stato economico patrimoniale non ha subito variazioni durante l’amministrazione straordinaria. I beni di proprietà del Comune, ridotti a poca cosa dopo la costituzione dell’associazione agraria «Consorzio dei possidenti», consistono in alcuni fabbricati, adibiti per la maggior parte a uso pubblico. Il bilancio di previsione per il 1924 si chiude in pareggio, per ottenere il quale non fu necessario aumentare nessuna tassa importante; fu soltanto ritoccata la tariffa di quella su gli esercizi e le rivendite”. Vi si trova anche notizia per “la costruzione dell’acquedotto nella frazione di Trivio, deliberata dalle precedenti amministrazioni, (per la quale) non fu possibile  ottenere fondi dalla Cassa dei depositi e prestiti. La Banca popolare cooperativa di Spoleto concesse un mutuo di L. 37.544,20 al 6 per cento estinguibile in dieci anni. Le condizioni finanziarie del comune sono buone sotto ogni aspetto e mettono l’amministrazione in grado di svolgere l’opera sua con tranquillità e sicurezza.”

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(Archivio Stefano Vannozzi, Roma)

Dal testo traspare poi il riconoscimento del valore delle memorie storiche e una certa apprensione per la cura e conservazione dell’identità storico-religiosa. “ Unico istituto amministrato dal Comune è l’ex chiesa, con l’annesso convento di S. Francesco, che per il suo valore storico e artistico merita d’essere ben custodita. Vi giacciono disordinati e mal tenuti oggetti antichi e affreschi. Sarà bene rivedere l’inventario dei mobili e affidare la custodia di così pregevoli opere al rettore della chiesa, al quale è bene aumentare il modesto assegno che ora percepisce”.  Riguardo poi all’istruzione pubblica si indica come “occorre appoggiare anche gli enti e le istituzioni che integrano la scuola, quali il Patronato scolastico, che è in via di ricostituzione, le biblioteche scolastiche e la festa degli alberi. Un’istituzione che prospera sotto la guida del maestro Lorenzo Chimenti è l’Asilo d’infanzia, e merita tutte le cure dell’amministrazione per potersi costituire in vero ente morale. Nel bilancio in corso era stanziato un congruo sussidio per la musica. Ma per deplorevoli dissidi tra musicanti ela banda s’è sciolta. Convien raccogliere gli uomini migliori e pacificare gli animi, affinchè l’istituzione, così utile all’educazione del popolo, possa ricomporsi rapidamente”. E’ interessante notare in questo ultimo passo la veduta per un bene comune in una comunità dove ancora oggi sono normalmente frequenti dissidi e piccole scaramuccie. Circa i lavori pubblici e le strade è scritto che “ l’unica strada rotabile ora mantenuta dal Comune e che unisce il capoluogo alla provinciale casciana presso Ruscio sarà mantenuta dalla Provincia, alla quale dovrà essere ceduta anche la manutenzione della strada Monteleone-Poggiodomo ora costruita”. Problemi e difficoltà si riscontrano per sovvenire con le sempre poche risorse disponibili alla costruzione di ponti o mulattiere rotabili per le frazioni montane più disagiate; in questo caso per la questione di un ponte da realizzarsi per “gli abitanti della frazione di Trivio(che) per accedere alle loro case debbono passare a guado il fiume Corno, che, specie d’inverno, è intransitabile. Il commissario ha iniziato lo studio d’un accesso alla strada mulattiera che conduce al Trivio presso Santa Lucia attraversando il ponte delle Ferriere, scartando il progetto d’un ponte che costerebbe non meno 100.000 lire”. Fra le innovazioni si segnala l’istituzione nel paese di una nuova illuminazione pubblica ad acetilene e  la realizzazione di fontanine in Ruscio e nel capoluogo in Via Cesare Battisti “Nella frazione Ruscio furono costruite due fontanine pubbliche. A questo lavoro diedero spontaneo gratuito contributo d’opera tutti gli abitanti della frazione, dimostrando alto senso di civismo e cordiale collaborazione con la civica amministrazione”. Le comunicazioni non sono certo un punto minore dell’attività del commissario, specie poi in un paese alpestre come Monteleone. Ci si attiva pertanto (e non senza difficoltà) per un miglioramento non solo del servizio postale con Poggiodomo e Leonessa, ma anche, per l’istituzione di un indispensabile telefono pubblico al Ruscio.

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(Archivio Stefano Vannozzi, Roma)

“ Presentemente il servizio telefonico è costoso e impossibile perché per ottenere una conversazione con Leonessa distante solo nove chilometri da Monteleone occorre passare attraverso i centralini di Cascia, Cerreto, Spoleto, Terni e Aquila, lungo una linea di circa trecento chilometri. Di qui la necessità delle comunicazioni dirette con Leonessa, anche perché il servizio automobilistico che allaccia Monteleone fa capo colà: sicchè, specie in caso di ritardi frequenti d’inverno, i viaggiatori non hanno modo di conoscere l’ora d’arrivo dell’automobile e sono costretti a lunghe e ansiose attese nella frazione di Ruscio. Per gli stessi motivi è necessario l’impianto a Ruscio d’una cabina telefonica. Sono state iniziate le trattative col Ministero delle poste e dei telegrafi; ma questo ha rilevato che, stante la probabilità d’un prossimo trapasso delle linee telefoniche all’industria privata, lo Stato non poteva per ora gravarsi di nuovi impianti. Per il servizio automobilistico Monteleone – Ruscio è stato imposto in bilancio un sussidio di L. 1.200. Dopo l’attuazione del servizio postale del Comune di poggiodomo a traverso l’ufficio di Monteleone, s’è proposto d’impiantare un servizio automobilistico Monteleone – Poggiodomo, che potrebbe portare molti vantaggi alla popolazione di Monteleone e dovrebbe perciò ottenere l’appoggio morale e finanziario dell’amministrazione”. Infine fra le altre opere minori si accenna al contributo dato sotto l’amministrazione straordinaria di 500 lire per la costruzione del Parco della rimembranza.

Bibliografia essenziale:

AA.VV., Le amministrazioni fasciste nei LXXXXVI comuni dell’Umbria, Donnini, Perugia, 1925.

AA.VV., L’assalto : settimanale di battaglia dei Fasci umbro-sabini. Anno 1, n. 1 (30 ago. 1921) all’anno 22., n. 77 (22 lug. 1943) La periodicità è varia. Sospeso dal a. 8, n. 36 (feb. 1928) ad a. 12, n. 44 (ott. 1932), Perugia, s. n., 1921-1943.

Monticone A. (a cura di), Cattolici e fascisti in Umbria (1922-1945), atti del Convegno tenuto a Foligno nel 1975,Il mulino, 1978.

Alunni Pierucci F., 1921-1922 : violenze e crimini fascisti in Umbria : diario di un antifascista, Tipografia Caldari,Umbertide ,(1974?).

Alunni Pierucci F., Il socialismo in Umbria : dalle origini all’avvento del fascismo, 2. ed. riveduta e ampliata,S. l.; s. n.!,1985!.

Raspadori P., L’ uso della violenza da parte del movimento fascista nella provincia di Perugia, 1921-1926, tesi di laurea (relatore Renato Covino),Università degli studi di Perugia, Facoltà di Lettere e Filosofia, Anno accademico 1994-1995.