Anche quest’anno si è giocato il torneo dedicato a Marco Pisani, giunto alla sua quarta edizione.
L’indimenticabile e indimenticato Marco Pisani
Rispetto alle precedenti edizioni, è cambiata la formula, non più a squadre, ma basato su scontri diretti ad eliminazione diretta.
Devo dire che a me piaceva molto di più la formula a squadre, che permetteva di giocare più partite per ogni giocatore, di creare lo spirito della competizione collettiva, con opportunità di incontro ad ogni partita durante la quale si creava una specie di capannello in cui l’oggetto di discussione era estemporaneo, talvolta anche riguardante il torneo. Si sono potute così approfondire conoscenze, sono nate amicizie, si è discusso di argomenti interessanti, che è poi l’essenza delle vacanze rusciare. Quindi, ci si incontrava, si chiacchierava, si oziava durante le partite degli altri. Poi in campo le partite si accendevano con incontri epici.
Anche quest’anno ci sono stati momenti agonistici interessanti per quello che riguarda il singolare maschile. Massimo Moretti è stato il protagonista assoluto, arrivando a giocare la finale, anche se in condizioni fisiche degradate da un’influenza estiva. Il suo percorso è stato veramente impervio, affrontando prima il coriaceo Enrico Ursini, il Federer de noantri, battendolo 9 a 7. Vuol dire che il match è stato deciso sul filo di lana.
L’incontro successivo lo ha visto di fronte a Natalino Di Domenico, soprannominato Nadal per la capacità di recuperare palle impossibili.
Stesso risultato 9 a 7, il che significa che basta una palla decisiva che entri o che finisca a rete per decidere la partita. Onore a Massimo che in semifinale affronta il "vecchio leone" Antonio Chialastri che dopo tre partite vinte si è battuto fino allo stremo, ma anche qui si è confermato il trend di Massimo e la partita finisce 9 a 7. Quindi, benchè siano stati tutti match equilibrati, Massimo ha tenacemente combattuto fino in fondo.
Dall’altra parte del tabellone, interessanti incontri sono stati quelli tra Cesare Giordano e suo figlio Luca, vera promessa del tennis di Ruscio, che già a dieci anni ha dato filo da torcere a tutti, uscendo in semifinale contro Michele Moretti che poi ha vinto il tornero affrontando anche lui in finale il padre. Questi parricidi tennistici indicano che la nuova generazione è pronta a raccogliere il testimone e perpetuare questa tradizione che dopo i fasti del passato organizzati da Enzo Arpini e il mitico Sandro Cavallo sui campi da tennis ha conosciuto nuova linfa da qualche anno.
Per quanto riguarda il torneo femminile c’è stato grande equilibrio negli incontri che alla fine hanno visto l’affermarsi di Lara Moretti, che ha strappato lo scettro di campionessa a Luana che ogni anno è stata la protagonista, vincendo le ultime due edizioni del torneo. La piccola Lara si è dimostrata sportiva di primo piano non solo nel tennis, ma anche alle Rusciadi e soprattutto nel calcio, dove credo che sia uno dei punti di forza imprescindibili nella categoria 2000-2002. La sua intelligenza tattica le fa superare qualsiasi differenza con avversari più prestanti fisicamente o tecnicamente. Segno che i muscoli vanno esercitati dall’alto in basso, cominciando a muovere la testa ancora prima degli arti.
L’anno prossimo si potrebbe pensare di allargare il torneo anche ad altre realtà, pensando ad una specie di "torneo dell’amicizia"
tennistico, coinvolgendo Monteleone e Trivio. Ma tutto dipende dalla riunione condominiale che si terrà prima dell’inizio del torneo. Quando si tratta di decidere la formula del torneo, all’inizio delle vacanze, ci sono degli scontri molto più accesi di qualsiasi finale.
Ma anche la discussione accesa, il battibecco, sono sintomi di partecipazione, che è poi il bello di Ruscio.