Oggi, 28 luglio 2014, ho incontrato Nena Cicchetti a Ruscio che, appoggiandosi al suo bastone, con la sua lenta ma robusta andatura, si è avvicinata e mi ha consegnato direttamente una busta invitandomi a leggerne successivamente il contenuto. Ho riposto la busta in tasca e, congedandomi da lei, l’ho ringraziata per il suo impegno per la sistemazione della Chiesa della Madonna Addolorata di Ruscio.
A casa ho aperto la busta ed ho letto la lettera nella quale veniva descritto, con semplici e circostanziate parole, l’incidente accaduto a Nena e a suo fratello Carlo il 7 ottobre 2013 rientrando di sera a Roma da Ruscio.
Credo che di questa lettera siano state distribuite da Nena più copie a diverse persone, parenti e amici, per cui quanto accaduto a Nena e a suo fratello sia ormai di pubblico dominio; non ritengo opportuno riportarne su queste pagine il testo integrale.
Quello invece che mi sembra degno di sottolineatura è l’intenzione di Nena di far conoscere non tanto l’accaduto ma l’intervento, quasi miracoloso, della Madonna Addolorata da Lei implorata per la sua guarigione: “Mi raccomandavo sempre alla Madonna Addolorata, venerata da sempre nel mio paese di Ruscio, alla quale sono stata sempre devota, per avere una ispirazione sulla mia guarigione”.
Nella lettera Nena descrive, con dovizia di particolari, un fantastico sogno che ha fatto mentre era molto sofferente per i colpi subiti durante l’incidente, nel quale ha udito, in una visione celestiale, alcune voci che Le dicevano: “Nena sei guarita” “Il mondo è creato dal Signore e quando è ora ci chiama e ci porta in Paradiso. Non è necessario pregare tanto è sufficiente dire Gesù e Maria” “Nena non ti mettere in testa che la colpa è di qualcuno, la cosa è successa perché era il destino il giorno e l’ora che doveva succedere”. Nena conclude la lettera nella convinzione che la sua guarigione sia dovuta all’intervento della Madonna Addolorata: “Ringrazio la Madonna per questa mia guarigione molto desiderata” e rafforza questa sua convinzione riportando in fondo alla lettera un post scriptum: “Anche due famiglie di mia conoscenza mi hanno riferito di aver ricevuto una grazia tramite la Madonna Addolorata”.
Qualcuno potrebbe domandarsi: perché riportare questa notizia sulla Barrozza?
Tenterei di rispondere nel seguente modo:
1) E’ un fatto accaduto a due nostri paesani e per questo semplice fatto degno di essere registrato dal nostro giornale.
2) Si può essere credenti o non credenti ma è acclarata, dalla quasi totalità dei rusciari, la devozione alla Madonna Addolorata espressa in tantissimi modi da quanti a Lei si rivolgono con preghiere per ottenerne “grazie”. Profonda devozione viene poi manifestata apertamente nella partecipazione di popolo alla solenne processione della statua della Madonna Addolorata per le vie del paese, addobbato a festa, seguita da tantissime persone di Ruscio e dei paesi vicini. A me pare che la lettera di Nena voglia semplicemente esternare alla gente il suo ringraziamento alla Patrona di Ruscio per la sua guarigione e, ritengo, che sia lecito che questo suo desiderio trovi anche spazio sulla Barrozza.
3)Il fatto che Nena attribuisce all’intervento della Madonna Addolorata la sua guarigione fa nascere in lei il desiderio di ringraziarLa adoperandosi con tutte le sue forze per raccogliere fondi per l’abbellimento della Chiesa di Ruscio dedicata alla Madonna Addolorata, riuscendo nel suo intento, coinvolgendo le Autorità ecclesiastiche e la Sovraintendenza delle Belle Arti, e facendo, proprio in questi giorni, ritinteggiare la facciata e le pareti della Chiesa .
Si può essere d’accordo o meno sul risultato; sta di fatto che le motivazioni che hanno portato alla ristrutturazione della Chiesa di Ruscio, a mio avviso, non possono non essere registrate su La Barrozza, il giornale sul quale vengono riportate tutte le notizie e gli avvenimenti che riguardano questo nostro paese.