Riceviamo dalla “consorella” pro loco di Castelluccio e, volentieri pubblichiamo.
La mattina di sabato 19 febbraio eravamo in molti a Castelluccio a scrutare il cielo, in quel momento sereno e privo di qualsiasi nuvola. Le previsioni meteo davano per imminenti abbondanti nevicate su tutti i monti Sibillini. Per le ore sedici e trenta era prevista la partenza della XXVII Notturna di Castelluccio, certamente la più imponente marcialonga sulla neve di tutta l’Italia centrale, organizzata dal Centro Universitario Sportivo di Perugia nella persona del Dott. Moretti, preso il testimone dal sig Porzi, e si svolgeva con partenza da Forche Canapine, fino al Pian Grande di Castelluccio e ritorno.
Lo svolgersi della Marcialonga
Il cielo si è mantenuto pulito e sereno, la pista è stata battuta, i fornelli a gas con i recipienti per preparare un vin brulè e del tè caldo sono stati posizionati nelle due tappe intermedie, le torce antivento sono state installate e presto sarebbero state accese per indicare la pista da seguire nella notte: tutto procedeva bene.
Durante un ultimo controllo della pista, appena questa si inoltra nella macchia di Canatra, ho fatto un piacevolissimo incontro con una magnifica volpe. Ci siamo fermiamo tutti e due a guardarci, ho fatto in tempo a prendere dalla tasca la mia piccola digitale ed a scattare delle foto.
La volpe
Alle ore 16.30 i partecipanti, riuniti al punto di partenza, si sono incaminati verso Canatra, dando il via alla XXVII traversata in notturna di Castelluccio.
Uno spettacolo magnifico vedere tutta quella gente, vestita con colori vivaci, allungarsi su un tappeto di neve candita che era da fondo a questo magnifico acquerello di colori.
Dopo un ora di camminata i partecipanti, giungevano al 1° Pit Stop dove li attendeva un buon bicchiere di vino bollito o una tazza di tè caldo: strette di mani e foto ricordo. Si è fatto buio fitto sono comparse in cielo delle grandi nuvole la luna non c’era e dopo pochi metri i concorrenti scomparivano nel buio. Si vedevano in lontananza i lumicini delle lampadine da minatore che molti partecipanti portano in testa sopra il berretto, lumicini che in lontananza sembravano delle piccole stelle che brillavano nel cielo buio.
L’arrivo
Alle ore 21,00 risalendo per il costone della vecchia mulattiera che passa sotto al cimitero i concorrenti terminavano la camminata a Castelluccio. Stanchi ma soddisfatti per aver passato una giornata a contatto con la natura sulla neve e all’aria fresca e pura di Castelluccio, risalivano sulle loro vetture per tornare in Albergo o alle loro case.