Testimonianza

By proruscio

Il giorno della commemorazione del centenario dell’inizio della Grande Guerra, avvenuta a Ruscio il 22 Agosto 2015, era presente anche Elena Buccioli, figlia di Anna Maria Angelini (per i rusciari Nannina) a sua volta ultimogenita  del soldato Marco Angelini di Rescia, caduto  il 30 Agosto 1917 in combattimento sull’Altopiano della Bainsizza.

Era lì, nella piazza di Ruscio, davanti al monumento dei caduti, tra le persone intervenute alla cerimonia, un po’ intimidita dalla presenza di tante autorità, commossa dallo svolgimento della cerimonia con inni e cori che rievocavano quel lontano periodo di guerra, dalla presenza del consorte Comandante Giancarlo  Castiglioni, partecipante alla cerimonia in qualità di addetto all’alzabandiera,  e soprattutto nel ricordo del nonno Marco Angelini, la cui figura è stata rievocata, in modo realistico e nel contempo commovente, dal pronipote La Posta Gianluca che lo ha presentato come se fosse Lui lì, di persona, a raccontare la difficile vita e i pericoli vissuti al fronte con il pensiero continuo alla propria famiglia lontana e facendo rivivere nei presenti i drammatici momenti che hanno segnato la sua morte.

 

22 agosto 2015
Cerimonia di inaugurazione del monumento ai Caduti della Valnerina: "Una Pietra dal Piave"
 

   

Elena avrebbe voluto anche lei partecipare personalmente a quei momenti ed esprimere i propri sentimenti e le emozioni provate ma le circostanze e i ritmi della cerimonia non l’hanno consentito.

Per questo ha fatto pervenire alla Redazione de “La Barrozza”  una lettera per esprimere il sentimento di  gratitudine per coloro che hanno realizzato l’evento commemorativo e portare la testimonianza della propria sincera commozione provata in quel giorno durante la cerimonia di commemorazione 

“Sono commossa e molto onorata di portare oggi qui la mia testimonianza del ricordo comune a tutti voi presenti, di piccoli grandi gesti di eroismo.
Eroici gesti pagati  al prezzo più caro: la vita.
Per questi colori, simbolo di patria e di bene collettivo, spesso umiliato da egoistici interessi personali, i nostri cari sono morti.
Un pensiero, non meno importante, ritengo doveroso rivolgere a tutti gli eroi di tutte le guerre: eroi di moglie senza mariti, eroi di figli cresciuti senza padri, a tutti loro e a mia madre, orfana di mio nonno Marco, che la vide solo il giorno della sua nascita poiché l’indomani rientrò senza indugio al fronte dove perse la vita, a mia nonna madre di quattro figli senza padre.
A tutti loro dedico questo ricordo, con la speranza che il loro dolore non sia stato vano e foriero di una pace duratura.”

 

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