Siamo molto lieti di poter accogliere sulle nostre news (per maggiore tempestivita’ rispetto a "La Barrozza" dove per importanza di argomento e rilevanza dell’Autore avrebbe, invece, meritato la pubblicazione) un articolo introduttivo del prossimo Convegno delle Pro Loco editrici di giornali.
Un particolare ringraziamento all’amico Paolo Ribaldone che da ben cinque anni, anima e coordina il gruppo GEPLI. Partecipammo con grande piacere al I Incontro a Caselle Torinese, mentre nei successivi, compresa la prossima edizione a Palma Campania, siamo stati costretti a seguire "da lontano" i lavori congressuali.
I CONVEGNO GEPLI – Caselle Torinese – Elis Calegari, direttore di Cose Noste, consegna la targa ricordo al segretario della Pro Ruscio
(foto Pro loco di Caselle Torinese)
Accogliamo l’invito di Paolo a non chiuderci nelle nostre (piccole) realta’, cercando di misurarci anche con altre pro loco, magari acquisendo nuovi spunti e stimoli.
La sfida del nuovo modo di comunicare, cui la digitalizzazione ormai ci sta costringendo, l’abbiamo raccolta. Pur con le nostre limitate forze, abbiamo cercato di portare anche su internet – dapprima con il sito e poi con il profilo facebook – la nostra voce, per ricordarci e ricordare che Ruscio ci aspetta, dovunque noi siamo. Ripetiamo ormai la celebre frase di Cesare Pavese che e’ diventata quasi la dichiarazione della nostra missione, per tessere ancora, su carta o digitalmente, quel filo rosso di ricordi familiari, tradizioni, piccole e grandi storie, che lega indissolubilmente noi, vicini e lontani, e il nostro avito paese.
Giornali delle Pro Loco: cambiare restando noi stessi
Considerazioni in preparazione del V Incontro Nazionale a Palma Campania – 4 giugno 2016
———————————– – Paolo Ribaldone – ————————————-
Manca ormai poco all’appuntamento annuale più importante per GEPLI, giunto quest’anno alla quinta edizione.
Come per i precedenti incontri, serve un tema/slogan da riportare sulle locandine. Quello scelto per quest’anno è ”Giornali di Pro Loco: cambiare, restando noi stessi”. La frase, che si ispira a un editoriale dell’ex direttore di Repubblica, Ezio Mauro, richiama la necessità del cambiamento, ma salvaguardando quello che è la nostra storia e quindi la nostra identità.
Identità che variano da testata a testata: ognuno di questi giornali è partito da un’iniziativa locale, senza regie dall’alto; a differenza della stampa diocesana, o della stampa alpina, tanto per citare altre tipologie di periodici di carattere locale, ove invece una regia dall’alto c’è. I giornali delle Pro Loco sono pertanto molto individualisti, abituati come sono a fare da soli, e fanno fatica ad alzare la testa ed occuparsi di quello che succede al di fuori dell’ambito del proprio campanile.
Alzare la testa è invece necessario. Il mondo cambia, e velocemente. Chi si adagia e non riesce a cambiare, invecchia precocemente. I nostri giornali erano nati per fare informazione e cultura, e finora hanno assolto alla loro missione. Ma il modo di comunicare è cambiato. L’età media dei nostri lettori – ce ne stiamo accorgendo – si è elevata, e facciamo fatica ad intercettare l’interesse delle nuove generazioni. Diventa importante parlare di queste cose, confrontarsi e trovare soluzioni per garantire il passaggio generazionale.
L’alternativa è l’estinzione.
L’importanza del confronto è il motivo per ritrovarsi e conoscersi meglio.
Anche a Palma Campania, come nelle precedenti edizioni, ci sarà a fianco del convegno una parte espositiva, in cui si lasceranno alcune copie del proprio giornale e si potrà sfogliare quello degli altri. Anche visivamente, si possono riconoscere formati ed impostazioni molto variegate, ed è naturale che sia così.
Al di là delle differenze nella grafica, l’altro snodo importante per la vita dei nostri giornali è quello della presenza sulla rete: siamo tutti affezionati alla carta e non la vogliamo abbandonare, ma ormai tutti abbiamo preso coscienza del fatto che i nostri contenuti se non riescono a essere presenti anche sul web sono destinati alla marginalità.
Cercheremo quindi, nell’incontro di Palma Campania, di capire come ci si sta attrezzando per il cambiamento. In questo, come in tutte le vicende umane, c’è chi è avanti, e chi è rimasto più indietro. Capire cosa fanno gli altri e “copiare” il meglio sarà il valore aggiunto dell’incontro.
Paolo Ribaldone