Quando l’altro giorno, in occasione della definizione delle attività che la Pro Ruscio organizza per l’incombente estate 2019, i ragazzi del Campetto hanno deciso di intitolare a Sergio Di Cesare il tradizionale torneo di calcio dell’Amicizia che ogni anno si svolge tra le squadre delle frazioni e del capoluogo di Monteleone di Spoleto, mi sono reso conto di quanto fosse popolare tra i giovani di Ruscio la figura di Sergio.
Lui era stato tra i promotori e sostenitori del Torneo dell’amicizia chiedendo di intitolarlo ai suoi genitori, Virginia e Giuseppe, e fornendo ogni anno, per diversi anni, le coppe per la premiazione delle squadre partecipatrici.
A questo riguardo c’era tra me e lui una diversità di vedute: io, allora Presidente della Pro Ruscio, ero felice quando la squadra vincitrice del torneo non fosse quella di Ruscio in modo che la coppa del Torneo fosse esposta nel paese della vincitrice e ci facesse in tal modo pubblicità e si parlasse della nostra Associazione; lui invece, legato sentimentalmente e profondamente al suo paese (lui era nato a Ruscio e di questo fatto ne faceva un proprio vanto) voleva che il suo paese primeggiasse sempre e che la coppa del torneo rimanesse a Ruscio in esposizione al Bar di Gigetto.
Memorabili le sue partecipazioni al torneo in qualità di giocatore: enormi le discussioni sulla formazione da adottare in relazione all’avversario da affrontare ed in particolare per la squadra dei ragazzi residenti verso la quale si era realizzata una rivalità sportiva che rendeva memorabili gli incontri (o per meglio dire gli scontri) nel piccolo campo di Ruscio, divenuto terreno di memorabili battaglie calcistiche (e non solo!).
Nell’attività lavorativa aveva dimostrato grande abilità e notevole capacità imprenditoriale, ma questa sua posizione economica di rilievo non comprometteva minimamente i suoi rapporti con i suoi amici e con i rusciari verso i quali nutriva un sincero sentimento di amicizia che veniva ricambiata con altrettanta amicizia unita a rispetto e stima.
Generoso verso ogni iniziativa che la nostra Associazione proponeva: uno dei suoi ultimi gesti di generosità è testimoniato dal pavimento del restaurando asilo il cui materiale è stato donato da Sergio.
Indimenticabili anche le partite a tre sette e briscola che colorivano le serate da Gigetto con gli amici di sempre (Massimo, Lillo, Bob, Franco, Enrico, Claudio,…..) e con i rusciari presenti dove l’importante era vincere per sfottersi in allegria e bere insieme la consumazione.
Ambiva anche inserirsi tra i patiti per lo scopone (ho bellissimi ricordi di discussioni al termine di partite che ho giocato con lui) anche se lui stesso vedeva il gioco delle carte come un momento di libero incontro tra amici e quindi poco gradiva l’attenzione al gioco che lo scopone richiede.
E che il suo amore per Ruscio fosse reale lo dimostrano le sue continue presenze nel paese natio anche nel periodo invernale ed in estate rinunciava alla sua vacanza in famiglia in Sardegna per essere presente alle manifestazioni di Agosto al “Campetto”.
Si era costruita una bellissima residenza a Monteleone ma ci teneva a dire che dalla finestra della sua stanza lui si godeva il panorama del “paese più bello del mondo” e della vallata del Corno e come poteva, scendeva in basso per stare con i suoi amici di sempre.
Grazie Sergio per questo tuo costante amore per Ruscio e i rusciari.
Renato Peroni