Chi cammina guarda sempre avanti: gli occhi vicino per evitare ostacoli e per poggiare il piede nella zona più comoda, gli occhi lontano verso la meta e verso il panorama che si apre in successione.
Ogni tanto, però, ci si volge anche indietro per compiacersi del percorso compiuto e per darsi una spiegazione della fatica accumulata.
Il racconto è una prerogativa specifica dei vecchi.
Si sentono carichi di storia e di esperienze e, per non portarle via con sé, le vogliono consegnare.
Capita anche a me. Mi chiedono di raccontare. Ho voglia di raccontare.
Sono proprio vecchio!
Vivo di tanto passato, di limitato presente, di incerto futuro.
Il “tanto passato” è composto di molti strati: ragazzo ad Agriano, studente in Seminario, Sacerdote a Pescia, Castel Santa Maria, Monteleone, Usigni, Trivio, Rescia, Ruscio e Spoleto.
Ogni fetta ha le sue componenti, molteplici, corrispondenti all’età, al luogo, agli impegni.
Come negli strati geologici si leggono i fenomeni che si sono succeduti, così nella mia vita e nella vita di tutti.
Momento per momento ho sperimentato gioie e dolori, successi ed insuccessi, salute e malattie, applausi ed insulti.
Ora, guardando in blocco tutto il passato, lo vedo colorato di bellezza.
Non ho voglia di filtrare il male ed il bene, di calcolare la quantità dell’uno e dell’altro. Riunisco tutto nella contemplazione della bellezza e della gioia.
La vita è un dono bello ed un’avventura per tutti. Il Sacerdozio è un dono bello ed un’avventura per i chiamati.
Le cose preziose richiedono impegno per la custodia e per la valorizzazione.
Il rischio è sempre collegato all’avventura.
La fatica e la sofferenza per vivere, la fatica e la sofferenza per essere sacerdote rivelano la preziosità della mia esistenza.
Ho lasciato un segno del mio cammino? Non lo so. Pretendere di saperlo è superbia.
Tre domande, però, me le pongo: come mi vedo io? Come mi ha visto Dio? Come mi ha visto la gente?
Ho tempo sufficiente per riflettere e tentare le risposte.
Amici di Ruscio! Una porzione della mia vita l’ho trascorsa con Voi e per Voi.
Parroco per Voi, amico con Voi. Sicuramente sempre accanto alle componenti della vita di una piccola comunità: nella quotidianità, nel lavoro, nei lutti, nelle gioie, nelle feste. Ne sono certo e soddisfatto.
Vorrei, proprio, augurarmi di sapervi coscienti di aver ricevuto da me una piccola porzione di Vangelo.
Ciao!
Buon Natale e Buon Anno a tutti!