Dieci agosto, dies natalis di San Lorenzo martire; durante la notte il cielo diviene meta per milioni di occhi che lo scrutano in attesa di quella pioggia di stelle cadenti o filanti che caratterizza la nottata.
Per un attimo ci dimentichiamo dei mille problemi e beghe terrestri che ci perseguitano ed assillano, e puntiamo gli occhi verso la volta celeste, solenne e sacra come una cupola di chiesa, attenti a captare quei fenomeni siderali che solcheranno il cielo e si dilegueranno alla velocità di un battito di cuore, e tutti pronti ad esprimere quei desideri che teniamo nascosti nei segreti meandri dell’animo, e che all’apparire di quelle stelle diverrebbero attuabili e realizzabili …
Mai come ora ci sentiamo “piccola parte dell’universo”, un minuscolo ingranaggio di un’enorme macchina, una microscopica unità davanti all’infinito, che attoniti fissiamo tra il sacro terrore ed una estasiante beatitudine.
E la vanità, l’egoismo e le ambizioni ci sembrano, nel silenzio della notte, mostruose escrescenze umane, orribili e stridenti, davanti a tanta solennità e pace che il cielo ci infonde …
E la Morte, la Vita, l’Aldilà? … Ecco la mia stella che fila, chissà quanti l’avranno vista; pronto esprimo il mio desiderio nascosto supplicando in silenzio quel “punto luminoso” che in un baleno beffa il cielo e si riconfonde con l’aria …
Il mio desiderio è salvo, sono pronto ad attenderlo con quella dolce pazienza di chi sa che mai quel sogno potrà divenire realtà; lo aspetterò, tuttavia, come il bimbo attende tutto ciò in cui crede.
Il cielo ora, generosamente, ci regala un’altra stella pronta ad esaudire un altro sogno ai comuni mortali: lambisce un cumulo di nubi, dribbla una stella del Gran Carro, si dilegua nella costellazione del Cancro …
Un altro desiderio è salvo; altri occhi fisseranno ed altri cuori palpiteranno verso il cielo.
Il campanile della Madonna Addolorata batte solennemente gli ultimi momenti della notte; distogliamo gli occhi dal cielo stellato … Torniamo sulla terra ed è già Santa Chiara.