Oggi, 3 ottobre, ricordiamo…

By proruscio

 

 Soldato Bernabei Biagio

Soldato nel 3° reggimento Artiglieria controaerei, 41° btr. da 20mm
Disperso in Russia il 3 ottobre 1942

Biagio, figlio di Francesco e Lucia Matteucci, gia’ riformato, su sua specifica richiesta fu sottoposto a visita medica e, visto l’esito positivo di tale riesame, fu collocato in congedo illimitato provvisorio il 1 aprile 1941. Due mesi piu’ tardi fu richiamato alle armi e inquadrato nel 3° reggimento Artiglieria controaerei, 41° batteria da 20 mm, del Corpo d’Armata Alpino, di stanza a Firenze.

La radunata del CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) non era ancora completata e, nel luglio del ’41, il Comando Supremo, studiava l’accrescimento del numero delle Grandi Unita’ inviate a combattere su quel teatro di operazioni. In previsione degli obiettivi futuri (raggiungimento della linea del Volga, occupazione di Stalingrado, attacco al Caucaso e apertura della grande marcia verso Oriente, attraverso Iran, Irak, Siria e Palestina, fino a chiudere la tenaglia sull’Egitto), Hitler aveva bisogno delle tanto apprezzate truppe alpine italiane.
Pertanto, nell’incrementare la presenza italiana in Russia, nella costituzione dell’8° Armata, gia’ forte del II Corpo d’Armata e del CSIR, veniva inserito a pieno titolo il Corpo d’Armata Alpino.

Alla data di costituzione del Comando dell’8° Armata (1 maggio 1942), il CSIR si trovava gia’ da tempo in zona di combattimento, mentre il II C. A. ad Alessandria e il Corpo d’Armata Alpino a Bolzano. Le divisioni e i reparti minori di tali due Grandi Unita’ erano ancora dislocate in Italia, lontano dai rispettivi Comandi e lentamente si andavano concentrando nelle zone da cui avrebbe avuto inizio il trasporto ferroviario.

 Stralcio del Foglio Matricolare del nostro Biagio (Archivio di Stato di Spoleto)

 

Il 14 luglio inizio’, per ultimo, il trasporto ferroviario del Corpo d’Armata Alpino. Le unita’ del Corpo d’Armata, compresa la 41 btr c/a da 20 m/m, unita’ direttamente dipendente dal Comando, raggiunsero Gorlowa nei giorni tra il 28 luglio e il 4 agosto.

Dunque, il nostro Biagio, da quanto si rileva dal foglio matricolare personale, giunse in territorio dichiarato in stato di guerra il 12 Agosto 1942. Ma l’incalzare degli avvenimenti, la mancanza di adeguati servizi di trasporto, fecero cambiare destinazione al Corpo d’Armata Alpino, che fu schierato lungo il corso del Don.
Le posizioni assunte si presentavano naturalmente forti, anche se le loro caratteristiche tattiche erano assai diverse da quelle familiari delle Alpi.
Durante le fasi di modifica dello schieramento dell’8° Armata, oppure durante i continui tentativi dell’Armata Sovietica di infiltrarsi tra le linee alleate, il 3 ottobre 1942, il Nostro Biagio fu dichiarato disperso.
E’ uno dei 74.800 soldati italiani dispersi in terra russa.

Il Comando Supremo dell’Armata Rossa, dichiaro’ che: “Soltanto il Corpo d’Armata Alpino Italiano deve considerarsi imbattuto in terra di Russia”.(Bollettino n. 630 dell’08/02/1943)

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Nota Genealogica

BIAGIO BERNABEI E CENNI SULL’ALBERO DEI BERNABEI

Un Biagio Bernabei risulta nel registro dei battesimi il 3 febbraio 1914 come terzo figlio di Francesco detto “Checco il molinaro” (n. 1885) e Lucia Matteucci di Matteo (n. 1889).

I genitori di questo Biagio erano del Trivio ma si erano stabiliti in Ruscio, zona Santa Lucia.
Il fratello maggiore è il Giuseppe (n. 1911) fondatore della storica macelleria in Ruscio di sopra negli anni ’60-’80, marito di Irma Reali e padre di Lucia, Paola, Desideria e Franco Napoleone (l’ultimo portabandiera, unitamente ai suoi due figli,  del cognome Bernabei in Ruscio).
Altro fratello maggiore di quel Biagio è Augusto (n. 1912), sposo di Settimia Carmignani.
Oltre ad altri due fratelli minori morti (n. 1916 e 1921) appena nati, ne risulta un altro di nome Quinto (n. 1919).

“Checco il molinaro” era figlio di Gregorio (n. 1860 e sposo di Paolina Belli), figlio di Giovanni (n. 1820 e sposo di Lucia Marani), figlio di  Cruciano (n. 1777 e sposo di Maria Belli), figlio di Gioacchino (n. 1748 e Nunziangela Peroni), figlio di Francesco Maria (n. ad inizio ‘700 e sposo di Orsola Angelini), figlio di Paolo (n. intorno al 1685 e sposo di una certa Letizia), figlio di Francesco Maria (n. intorno al 1660), figlio di Pasquale (n. intorno al 1630).

Quello di Paolo e Letizia  rappresenta il ramo triviaro dei Bernabei mentre quello del fratello Pasquale (sposo di Francesca Niccoli) appare localizzato in Monteleone.

Un terzo ramo Bernabei fa capo ad un Domenico Antonio (nato a fine ‘600 da Pasquale),  sposo di Maria Antonia Tuccini). Questo terzo ramo, che a sua volta  si sviluppa in due sottorami, sembra quello più rusciaro. L’ultima discendete in zona è Ida Bernabei da cui gli Alfonsi, tuttora in Ruscio.

Il Pasquale del 1630 circa è il capostipite di tutti i rami Bernabei.

Per saperne di piu’ leggi: "I Caduti di Ruscio nella II Guerra Mondiale", I Quaderni di Ruscio, anno 2004, n.4 e successivi aggiornamenti