La vita e, in alcuni casi, la sopravvivenza di piccole realta’, quali Ruscio e Monteleone di Spoleto, sono strettamente e indissolubilmente legate alla gestione e all’utilizzo delle risorse che il luogo offre. Lontana da grandi arterie di comunicazione stradale, priva di alcun collegamento ferroviario, l’economia della zona si e’ ripiegata su se stessa. Facile e, in alcuni casi, unico sbocco occupazionale per le nuove generazioni, si offriva l’emigrazione verso la Capitale o altre citta’ umbre economicamente piu’ sviluppate. Ma, negli ultimi anni, un’inversione di tendenza, con la riscoperta dell’unicita’ di Ruscio e del suo territorio, e con la risoperta di antichi mestieri, rivisitati in chiave moderna. Da qui la riscoperta dell’agricoltura legata a prodotti unici e irripetibili (farro, miele, lenticchia, zafferano), lo sfruttamento inteligentemente rispettoso dell’ambiente, delle risorse minerarie della zona, da sempre fonte di reddito per i Rusciari e non solo (ferro, lignite, inerti….), la nascita di aziende legate all’incremento turistico della zona e all’accoglienza dei numerosi oriundi che volentieri ritornano al paese d’origine, la continuazione, nel solco della tradizione, di attivita’ artigiane (ceramica, lavorazione del ferro). |