Riprende una gradita rubrica de “La Barrozza” a cura del nostro esperto Marco Perelli. Ci auguriamo possa diventare un appuntamento costante, alla scoperta della storia delle famiglie storiche di Ruscio
I BELLI DI RUSCIO
Come ricordato in un precedente articolo sui cognomi di Ruscio apparso su questa rivista, i Belli non figurano negli elenchi pubblicati sul n. 84 di "Leonessa e il suo Santo", risalente al lontano 1979, a firma di don Ansano Fabbi (autore peraltro di importanti libri sulla storia di Monteleone e di Cascia). I Belli non figurano né nell’elenco dei cognomi più antichi (in cui ad esempio appaiono Salamandra, Peroni, Reali, Cicchetti ma anche Perelli) né in quello delle famiglie arrivate nel ‘700 dal Regno di Napoli (soprattutto da Leonessa e dintorni), nel quale invece figurano, tra gli altri, Agabiti, Orlandi, Marcheggiani e Gervasoni nonché i Bella.
Dalle ricerche svolte, ad ogni modo, mi è stato possibile appurare quanto segue.
Anche i Belli, arrivano nella zona di Monteleone, probabilmente direttamente in Ruscio, all’inizio del Settecento, provenendo dallo Stato di Napoli . Nei registri consultati a volte sono definiti "da Posta" e a volte più specificamente "da Bacugno", che è una frazione vicinissima a Posta.
C’è un certo parallelismo con i Bella che, più o meno nello stesso periodo, arrivano provenendo da Posta (Ludovico Bella con i figli Giacomo e Pasquale prima del 1717). Va altresì evidenziato che il redattore dei registri consultati non di rado annotava nascita o morte di un "Bella" scrivendo "Belli" e viceversa. Non è stato quindi molto agevole distinguere gli uni dagli altri e costruire gli "alberi" delle due distinte famiglie.
Viene pertanto da ipotizzare che Don Fabbi non abbia citato i Belli nei suoi elenchi per averli accomunati ai Bella.
E vediamo allora l’innesto in Ruscio de ‘sti Belli.
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Tutti i Belli di Ruscio fanno capo ad un certo Simone, nato nella zona di Posta presumibilmente intorno al 1650. In occasione della registrazione del battesimo di un suo pronipote di nome Giuseppe (1741), il seicentesco avo Simone viene qualificato come "primus inc. ML", laddove "inc." sta per "incola" (che significa "abitante" o "immigrato" o "straniero") e "ML" sta per Monteleone intesa come parrocchia (il Monteleonese) e dunque comprensiva delle varie frazioni, tra le quali Ruscio.
Neanche suo figlio Giovanni Nicola (nato intorno al 1680) ha i natali nel Monteleonese, essendo qualificato nei registri "ab Aposta incola nuper ML" (laddove "ab" significa "da" e "nuper" dovrebbe significare "poco fa"). Questi arriva nelle nostre terre probabilmente verso il 1715 e comunque prima del 1719, con la moglie Felicia classe 1679 (risultando morta dalle nostre parti nel 1762 a 73 anni) ed il predetto padre Simone.
Il 20 novembre 1719 viene infatti annotata la nascita di Annamaria ("ex Joanne Nicolas et Felice coniugibus Belli ab Aposta incola ML") ed è la prima nascita di un Belli rinvenibile nei registri della parrocchia di Monteleone.
La coppia di emigranti Belli però aveva già altre tre figlie: Maria, Tommasa e Bernardina, rispettivamente nate nel 1705, 1712 e 1714 (circa). I loro nomi con i relativi anni di nascita sono stati ricavati dal registro dei morti. Poiché il registro delle nascite non retroagisce oltre il 1714, non sappiamo se sono nate nel Monteleonese oppure se sono emigrate da Posta a Monteleone con i genitori quando erano bambine. Ad ogni modo tutte e tre contraggono matrimonio nelle terre di Monteleone sposando rispettivamente Giovanni Angelini (nel 1739), Ventura Ascani (nel 1738) e Felice Cicchetti (nel 1749).
Insieme alle predette tre figlie e prima che nel 1719 nascesse in "ML" la quarta (Annamaria), vi era anche un figlio maschio di nome Domenico. Lui è certamente nato in Bacugno perché in occasione della nascita di alcuni dei suoi figli viene detto "di Bacugno Neapolis hic colon". Considerando gli anni di nascita dei suoi non può essere nato molto prima della sorella Annamaria, cioè molto prima del 1719. Se ne dovrebbe ricavare che i Belli (il vecchio Simone con il figlio Giovanni Nicola e la moglie Felicia) sono arrivati in nel Monteleonese poco prima del 1719, portando con sé il piccolo Domenico e probabilmente le altre tre bambine.
Simone (nonno), Giovanni Nicola (padre) e Domenico sono tre generazioni di Belli arrivate da Posta. Tramite la discendenza di Domenico, che il 21 settembre 1737 sposerà nelle nostre terre Cecilia Tabussi, i Belli si diffondono in Ruscio.
A questo punto, prima di analizzare la corposa discendenza di Domenico, vorrei osservare che i Belli, probabilmente arrivati tra il 1710 e il 1719, sembrano avere nella zona di Monteleone la stessa anzianità che hanno, ad esempio, i Perelli e sono portato a ritenere che entrambi i cognomi andrebbero dunque inseriti nell’elenco delle famiglie arrivate nel ‘700 (all’inizio del ‘700).
E torniamo alla coppia Domenico – Cecilia, della quale ho individuato almeno undici figli. La prima, concepita appena dopo il matrimonio, è Marianna, nata nel 1738, poi via via gli altri sino a Pietro, nato addirittura nel 1762.
Tra gli undici figli (certi) di Domenico troviamo un Giovanni-Nicola e una Maria-Ascenzia entrambi morti verso i 16-17 anni e una Domenica nata nel 1758 della quale non saprei dire la sorte. Marianna, Mariafelice e Mariafrancesca invece giungeranno al matrimonio, rispettivamente sposando Sante Cicchetti, Libero Vannozzi e Francesco Niccoli. Vi è poi Giovanni che nel 1785 diverrà il cappellano di S.Maria in Ruscio (1755-1829).
Sempre tra gli undici, vi sono i quattro maschi che raggiungeranno l’età adulta e genereranno tutti i Belli delle generazioni a seguire. Sono Giuseppe, Biagio ma soprattutto Simone e Pietro.
Di Giuseppe sono riuscito a sapere solo che nacque nel 1749 e tra il 1771 e il 1774 ebbe tre figli maschi di cui uno sicuramente morto infante. Non si individua né la moglie né una discendenza dai suoi restanti due figli che quindi potrebbero essersi trasferiti in altre terre oppure essere anch’essi morti da piccoli.
Biagio, invece, nasce nel 1743 (è specificamente scritto "di Ruscio"), sposa una certa Annamaria e benché muore solo nel 1827 a 83 anni sembra aver avuto un solo figlio, di nome Luigi, nato nel 1780. Nel registro dei morti in data 9 febbraio 1799 è registrata la morte di un Luigi Belli di 24 anni insieme ad altri due giovani. Don Fabbi nei suoi scritti, probabilmente traducendo il commento presente nel registro dei morti, ricorda i tragici fatti accaduti al tempo della Repubblica francese d’Italia (di Napoleone), allorché un Luigi Belli "da Ruscio" a 24 anni, insieme ad un Filippo Dolci del Trivio e ad un mercante di nome Benedetto, fu fatto "a pezzi" per aver allertato con degli spari la popolazione di Monteleone all’arrivo di una truppa francese, truppa poi accampatasi nei pressi di S. Lucia senza più tentare l’assedio del castello (Luigi Belli è sepolto a S. Francesco). Nelle mie ricerche non ho individuato alcun Luigi Belli al di fuori del figlio di Biagio che, essendo battezzato nel 1780, al tempo della tragedia aveva solo 19 anni (e non 24). A parte l’ipotesi di uno sfasamento di qualche anno tra nascita e battesimo, va osservato che non sempre l’età approssimativa riportata nel registro dei morti coincide con l’età effettiva. Il Luigi morto ammazzato potrebbe essere proprio questo nato da Biagio.
Degli undici figli di Domenico e Cecilia, però, è essenzialmente tramite i fratelli Simone (1742) e Pietro (1762), entrambi di Ruscio, che si dividono e sviluppano i due rami principali dei Belli pervenuti sino ai giorni nostri.
Nei due punti a seguire è possibile quindi scoprire come non sia vero che i "Belli della piazza dei Sei" non abbiano nulla a che fare con i "Belli dell’osteria" e quelli oggi localizzabili nei pressi della chiesa di S. Antonio.
Da qui in poi la lettura è consigliata solo agli amanti del genere.
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1) SIMONE del 1742 ha avuto da Elisabetta Galassi quattro figli da cui quattro rami di Belli: A) Domenico (1774) padre di Augusto o Agostino (1813); B) Antonio (1776) padre di Vincenzo (1816); C) Giovanni Nicola padre di Antonio (1821); D) Francesco (1782) padre di Gioacchino (1824).
Il ramo che fa capo al Simone del 1742 si sviluppa dunque tramite i quattro cugini nati tra il 1813 e il 1824 (Augusto, Vincenzo, Antonio e Gioacchino).
A) Il cugino Vincenzo è, ad esempio, il padre, tra gli altri, di Enrico Belli (1856-1899) sposato con Caterina Di Cesare che a loro volta sono genitori di Rosa (1885), Giulio (1887), Gaetano (1891), Giovannino detto "Pio" (1895) e Gentilina (1897) nonché nonni, tra gli altri, dei contemporanei Enrico e Claudio Belli, Nella e Velia Belli, Innocenzo Belli. La casa di riferimento è quella nella piazza dei Sei in Ruscio di Sopra, appena dopo il ponticello, nei pressi dei "giardinetti.
Vincenzo risulta essere anche il padre di Simone (1845), a sua volta padre, tra gli altri, di Marianna (sposa nel 1906 di Leonardo Salamandra) e Maria (sposa nel 1907 di Marco Angelini che acquisterà dai Congiunti il casale Paione, oggi di Renato Cicchetti).
Sempre dal cugino Vincenzo nascono nel 1843 Antonio (padre di Marianna e Annamaria) e nel 1848 Alessandro, padre di vari figli tra cui un Mariano, un Giuseppe e un Simone la cui discendenza è forse emigrata in altri continenti dopo aver venduto le proprietà rusciare. Da Vincenzo nel 1863 nasce anche Lorenzo che morirà a 33 anni lasciando la vedova Mariangela Ciampini (poi sposa Baldarossi) e due figli piccolissimi di nome Ida (poi sposa Venanzi in Trenton) e Tito (che in età adulta venderà la sua casa in Ruscio, oggi casa Compagnucci).
B) Il cugino Antonio (di Giovanni Nicola di Simone) genera invece Nicola che, a cavallo tra ‘800 e ‘900, ha però avuto dalla moglie Filomena Peroni principalmente figlie femmine da maritare: Rita (con Battista Carassai, l’ultimo copparo), Antonia (con Augusto Venanzi in Trenton dove emigrò a 16 anni), Assunta (con Pietropaolo Vannozzi detto "Picchio pacchio", nonno di Pierpaolo e Donatella Vannozzi, oltre che di Rita, Mariolina e Fabrizio Angelini), Annamaria (con Bernardo Cicchetti e poi Antonio Venanzi) e Nocenza (con Romeo Perelli di "Miluccio", la nonna, tra gli altri, di Gianluca Perelli di Monteleone). Nicola risulta aver avuto anche un figlio maschio di nome Antonio (1896) ma al momento non sono in grado di riferire se questi, a sua volta, ha avuto una discendenza Belli.
C) Il cugino Augusto (di Domenico di Simone) genera: nel 1848 Giovanna (sposa Benedetto Reali), nel 1853 Giovanni (padre di Augusto e Domenico) e nel 1862 Giacomo (da cui Settimio). Non saprei dire se i figli di Giovanni abbiano o meno avuto una discendenza. Settimio (1897), sposato con Annamaria Cicchetti (figlia di Antonio detto "Garibaldi") ha certamente avuto un figlio che ha chiamato Giacomo (come il nonno). Da Giacomo dovrebbe essere derivata una discendenza Belli con legami nella zona di Norcia.
D) Il quarto cugino Gioacchino ha sposato nel 1856 Annamaria Marini ma nei registri non ne ho individuato l’eventuale discendenza.
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2) PIETRO del 1762 (circa), come detto fratello di Simone (1742), è il capostipite del secondo grande ramo in cui si dividono i Belli di Ruscio. Sposa Marta Moretti ed ha due figli: Paolo (1797), padre di Benedetto, e Luigi (1804), padre di Biagio. Mentre il primo ramo (quello di Simone), come visto, si articola su quattro fratelli e quindi su quattro cugini, il ramo che fa capo a Pietro procede su due fratelli e quindi su due cugini nati l’uno nel 1830 e l’altro nel 1828 (Benedetto e Biagio).
A) dal cugino Benedetto (di Paolo di Pietro) nasce nel 1865 Pietro Paolo che sposa Desideria Cicchetti. Sono i cosiddetti Belli "dell’osteria". I loro figli sono Benedetto, Nello e Marino e le figlie Argentina (sposa Goffedo Forconi), Benedetta (sposa Alfredo Leonardi), Angela (nubile, detta "Angelocca") e Gina (sposa Peppe Marchegiani) . Dei tre figli maschi solo Nello ha avuto discendenza: Bianca. Questo storico ramo è dunque destinato ad esaurirsi come "Belli" ma una discendenza di Benedetto sopravvive in Ruscio con targa "Bartolini".
B) dal cugino Biagio (di Luigi di Pietro) nascono Adriano (1864), Pietro (1867) e Luigi (1873). Quantomeno Pietro e Luigi hanno avuto, a cavallo tra ‘800 e ‘900, una discendenza maschile (Fulvio, Ilario, Giulio e forse altri nati nel ‘900) della quale non conosco il preciso sviluppo sino ai nostri giorni.
Il fatto è che è più facile individuare gli appartenenti alle antiche generazioni che non alle recenti, visto il loro disperdersi soprattutto nella capitale. Mentre per le generazioni antiche si può far riferimento ai registri di Monteleone, per le nuove occorre rimettersi alla (a volte imprecisa) memoria dei contemporanei.
Ad ogni modo, di tutta la corposa discendenza del "cugino Biagio" (1828), una ramificazione ancora oggi presente in Ruscio la possiamo individuare. Quella di Giulio Belli (nato nel 1901 da Luigi) da cui nacque Antonio, padre di Maria Luisa, Loredana e Giulio, villeggianti nella casa di fronte alla chiesa di S. Antonio.
Ogni contributo è gradito per integrare il testo o rettificarne le possibili inesattezze.
Marco Perelli
di Guerino fu Natale fu Emidio
fu Antonio detto "Pananò"