Agosto, tempo di stelle cadenti!! Pubblichiamo volentieri lo stralcio di un testo di Patrizia Penazzi dell’ArcheoAmbiente, che ci racconta di miti e leggende legate al fenomeno delle stelle cadenti ben visibili nel nostro cielo nel mese di agosto.
LE STELLE CADENTI
Nelle luminose notti d’agosto, se si è fortunati, si possono contare le stelle cadenti che attraversano all’improvviso la volta del cielo e durano meno di un respiro ma “esaudiscono ogni nostro desiderio”. E’ un rito che in diversi paesi, tra i quali l’Italia, si tramanda di generazione in generazione.
Ci sono popoli che non hanno visto nelle stelle cadenti un buon segno. E’ il caso degli antichi abitanti dell’Iran all’epoca in cui praticavano la religione zoroastriana: proprio a loro dobbiamo un incantevole mito dove si descrivono le malevolenze delle stelle cadenti e la loro sconfitta per mano del Dio Tishtrya, che poi è una delle forme assunte dalla più splendente stella visibile ad occhio nudo, Sirio.
La credenza risale ad un periodo compreso tra il X secolo a.C. e l’VIII d. C.. In quel tempo le genti dell’Iran credevano che la vita del cosmo fosse dominata dalla contrapposizione tra il principio dell’ordine cosmico e della verità (impersonato nel Dio Ahura Mazda, garante dell’ordine e rappresentato delle stelle fisse più luminose) ed il principio del caos e della menzogna (impersonato dal Dio Angra Mainyu, che per sconvolgere l’ordine armonico del cielo e produrre siccità utilizzava il movimento disordinato e ed imprevedibile delle stelle cadenti).
Il compito di proteggere gli uomini e sconfiggere le stelle cadenti (dette anche “streghe” o “stelle verme”) fu assegnato alla stella Sirio, paragonata ad una freccia scagliata dal più bravo arciere dell’universo, che faceva ritirare le stelle cadenti in fuga disordinata, sconfiggendo l’armata delle tenebre.
Ecco allora che quando la terra in estate è assediata dalla sete e sottomessa agli influssi cosmici delle stelle cadenti, il cielo non abbandona gli uomini e grazie al vittorioso splendore di Sirio promette il refrigerio delle piogge e l’apertura di un nuovo ciclo vitale.
Numerose altre culture e letterature antiche ci hanno parlato delle stelle cadenti. Nell’antica India erano paragonate a demonesse dai capelli discinti, mentre in occidente Plinio connetteva la caduta delle stelle con quella dei calli, Rutilio Palladio con quella delle verruche, mentre Marcello le considerava vantaggiose per la cura degli occhi.
Sin dal Medioevo, poi, nel folclore francese la cultura delle stelle cadenti era connessa con i viaggi dei trapassati. In pratica la scia luminosa fu interpretata come un movimento, forse una discesa o ascesa o mutamento di luogo compiuto dalle anime di defunti. Comprensibile, quindi, la consuetudine di rendere un pensiero fuggente alla memoria dei cari scomparsi.
Per questa via, forse, si è arrivati alla consuetudine di esprimere un desiderio ogni qualvolta capita di avvistare nel luminoso cielo estivo una splendente quanto effimera meteora.