Il futuro di un paese, grande o piccolo che sia, risiede nei giovani e nella loro capacita’ di sintetizzare quegli aspetti positivi che si riscontrano, sia nell’ambito sociale piu’ prossimo, ovvero quello della propria comunita’, sia nei rapporti con societa’ diverse, lontane geograficamente e culturalmente differenti.
E cio’ e’ tanto piu’ vero, in ambiti sociali di poche persone, in un substrato culturalmente distante da ambiti sociali piu’ coinvolgenti e aggreganti.
Il futuro di Norcia e Monteleone di Spoleto, e dunque delle loro frazioni Castelluccio, Ruscio e Trivio, risiede proprio nei giovani, che un domani si troveranno ad essere attivi cittadini, amministratori sia della propria vita che della propria comunita’.
Nella responsabilizzazione dei giovani, nella capacita’ di inserirli in contesti di cittadinanza attiva, quali, ad esempio associazioni culturali, ricreative, finanche politiche, si concretizza la sfida che oggi hanno, da una parte i genitori, e dall’altra Associazioni e Istituzioni.
L’idea di tale iniziativa e’, per cosi’ dire, necessitata dalla semplice sopravvivenza di una identita’ sociale e culturale di piccoli comuni montani, e le motivazioni nella realizzazione sono rappresentate dallo spirito di sopravvivenza delle stesse comunita’ locali.
Obiettivi del progetto
Il progetto prevede una serie attività per la riscoperta della locale miniera di lignite di cui si erano perse le tracce. Tra gli obiettivi di questa iniziativa: creare consapevolezza del passato della nostra terra, comprendere il lavoro dei minatori, i sacrifici, le sofferenze, la dignità, il ruolo della donna, e le differenze tra la societa’ di ieri e di oggi.
Realizzare un itinerario all’aperto, che ripercorra a ritroso, nello spazio e nel tempo, la strada che veniva percorsa dapprima dalle barrozze trainate da cavalli e buoi, poi da camion a gassogeno, cariche di lignite. Tale itinerario illustrera’ mediante pannelli e mostra di materiale recuperato o ricostruito, utilizzando fedeli modelli, la vita del minatore e della miniera, ricreando, in loco, l’atmosfera che appena un secolo fa’ si respirava.
Un duplice obiettivo: creare un punto di attrattiva, che coniughi storia recente ed ambiente, in grado di attrarre un pubblico vasto di turisti e che riaccenda negli “oriundi” il desiderio di utilizzare le seconde case; e spingere i giovani monteleonesi a raggiungere un maggior grado di consapevolezza della propria storia locale, delle tradizioni dei padri, della peculiarita’ dell’”essenza” monteleonese, incrementando e fortificando il “senso d’appartenenza” di ognuno verso la propria comunità prima, e quella nazionale.