La fondazione dell’Asilo

Davanti da sx: Nadia Cioccolini, Enzo Agabiti, ?, Secondo e Pierina Cioccolini, Gabriella Moretti. 2^ fila da sx: Ignazio Arrigoni, Ennio Reali, Fabio Agabiti, Dino Moretti. Con la maestra Maria, da sx, Carlo Cicchetti, Giancarlo Reali, ?

Se volessimo ricostruire la storia del nostro Asilo e volessimo renderci conto di quale grande opera stiamo parlando, ci basterebbe partire dalla pergamena di don Sestilio, vergata a mano dallo stesso, in bella calligrafia annotando diligentemente uno per uno tutti i protagonisti della grande impresa rusciara.

Il documento, che fa bella mostra di sé sulle pareti dell’attuale Asilo (perché è così che ognuno di noi continua a chiamarlo anche se asilo non è più) ci ricorda che una Comunità coesa,  determinata, generosa e solidale può creare straordinarie opportunità di sviluppo e di incremento della qualità della vita della Comunità stessa.

La costruzione intera è impregnata di generosità, dal progetto interamente gratuito del geom. Gerolamo Ercoli, assistito, sempre gratuitamente, dal geom. Bella Vincenzo e Iachetti Gualfredo, alle offerte di mezzi, materiali, giornate di lavoro e denaro di tutti i paesani, residenti e non, anche quelli oltreoceano. Nessuno si tirò indietro.

A tutti loro si aggiunsero poi, tutti gli ‘sponsor’ che caparbiamente e vulcanicamente il buon don Sestilio trovò e coinvolse nella sua iniziativa:  il Consorzio dei Possidenti di Monteleone, la società SAIL miniera di Ruscio, Società di S.Antonio di Ruscio, S.E. Tambroni  Ministro degli Interni, la Prefettura e il Provveditorato agli Studi di Perugia, le maestre di Ruscio, il maestro di Rescia, l’Amministrazione Diocesana di Norcia.

Perfino S.S. Papa Pio XII riuscì a trascinare con due offerte pari a L. 300.000

Fino ad allora il vecchio asilo era presso un’abitazione del vicoletto a Ruscio di Sotto, all’altezza di via dei Campi,  ma il Parroco ritenne necessaria per i bambini di Ruscio una nuova costruzione e nel corso del 1956 si diede l’avvio ai lavori. In una lettera datata 25 gennaio 1957, don Sestilio, alla continua ricerca di benefattori,  informando sullo stato dell’arte e su quanto ancora c’era da fare,  chiede all’interlocutore di “prenotarsi per una una finestra  per la spesa di L. 7.700”

“Fra circa due mesi ricominceranno i lavori che, Dio volendo, termineranno nella prossima estate onde presentare l’opera completa alla nostra Patrona l’Addolorata nel giorno della Sua festa in settembre”

La promessa fu mantenuta e nell’autunno del 1957 partì il primo anno scolastico nel nuovo edificio con i bambini di Ruscio, Trivio e Rescia.

Don Sestilio stesso, ideatore e sostenitore della costruzione del “nuovo e modernissimo asilo” (così il nostro parroco con mal dissimulato orgoglio lo definisce), ci parla dalle pagine de La Voce di maggio 1958 della Festa delle Mamme tenutasi a Ruscio in una sorta di inaugurazione ufficiale del nuovo asilo:

“In un’atmosfera di gioia e di commovente entusiasmo. I bambini del nuovo, modernissimo asilo diretto dalle Suore della S. Famiglia di Bordeaux e i bambini delle 5 classi elementari sotto l’abile guida delle brave maestre signorina Maria Antonietta Benni e signora Morbidoni Raffaella.

Erano presenti, oltre s’intende alle mamme, il Direttore Didattico di Cascia, sig. Saverio Migliori, la Superiora con le suore, il Parroco, il Sindaco di Monteleone ed altri maestri del Capoluogo.

Hanno esordito brillantemente i più piccoli dell’asilo: Cicchetti Marianna con un indirizzo al Parroco, Carassai Rita che dà il benvenuto al Direttore e Marchetti Giuseppina che si rivolge alle mamme.

I piccoli dell’Asilo chiudono con una stornellata in onore delle mamme, degna, per la sua impeccabile esecuzione, di un coro di piccoli artisti. Viene poi il pienone dei 50 alunni della Scuola Elementare di Ruscio. Dicendo pienone non faccio dell’esagerazione, perché tanto ci hanno entusiasmato, e diciamolo pure, commosso fino alle lacrime per le loro delicate espressioni, per la bravura nel declamare versi, nei patetici assoli, nei cori perfetti, nella splendida riuscita di scherzi e macchiette, che ci hanno fatto sbellicare dalle risa.

Bravi, bravissimi tutti!” […]

Si percepisce, nelle sue parole, tutto l’affetto per i suoi piccoli ragazzi e la soddisfazione per l’operato suo e quello dei suoi paesani che erano riusciti dal niente a creare la nuova struttura.

La validità dell’opera (Asilo di Ruscio) è stata apprezzata anche fuori Regione perché con Decreto del Provveditore agli Studi numero 2906 del 21 febbraio 1958, “l’Asilo di Ruscio è stato riconosciuto in Ente Morale”in quanto portatore di valori etici riconoscibili.

(da Cronache Moderne Monteleone Ruscio e d’intorni – Volume 5, pag. 35 http://www.proruscio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1720&Itemid=132 )

Nella direzione dell’asilo si sono avvicendate le Suore della S. Famiglia di Bordeaux, Maria Marchegiani e Maria Carmignani fino a quando l’Asilo smise di essere asilo e la materna fu soltanto a Monteleone.

PER SAPERNE DI PIU’

Stefano Vannozzi, Aldo Moro, il Presidente Segni e l’Asilo di Rusciio, in La Barrozza – Estate 2014 – anno XXIII n. 2: CLICCA QUI: http://www.proruscio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2398&Itemid=22