Carissimo Socio,
qualcuno si potrebbe chiedere: perché la prima pagina della "BARROZZA" completamente dedicata all’immagine di una contadina (avrete certamente riconosciuto la nostra compaesana Luisa Cicchetti mentre rifinisce a mano l’ottimo farro di propria produzione) intenta ali ‘uso del "capistijo"?
Sicuramente converrete con me che trattasi di una bellissima immagine che evoca alla nostra mente tempi ormai passati, che fissa momenti di un duro lavoro, affidato in genere alle donne, per la pulizia del raccolto con tecniche semplici e manuali, senza le sofisticate attrezzature di oggi, ma non per questo meno efficaci.
Così un tempo si toglievano le impurità dal raccolto!
Oggi invece affidiamo il controllo alle macchine con il risultato di una aumentata produzione alla quale non sempre corrisponde una migliore qualità del prodotto.
L’immagine da noi pubblicata vuole sottolineare proprio questo: vuole simbolicamente invitare tutti noi a riconsiderare, in modo semplice, diretto, senza intermediazioni devianti e sofisticate, i nostri atteggiamenti, la nostra partecipazione alle attività lavorative, le nostre relazioni con i paesani, il nostro rapporto con i vicini, con l’ambiente e con le Istituzioni.
Mettiamoci tutti, residenti e non, responsabili di strutture e semplici cittadini, ad eliminare le "impurità’ dai nostri atteggiamenti, armiamoci tutti di un "capistijo", versiamoci dentro le nostre idee, i nostri interessi, i nostri rapporti e relazioni ed incominciamo ad eliminare le "impurità" che non rendono gradevole agli altri il nostro "prodotto".
Facciamo subito questo lavoro con cura, senza la furbizia di lasciare dentro al nostro "prodotto" qualche sassolino per aumentarne il peso, certi che il nostro "acquirente" se ne accorgerebbe rifiutando in blocco anche quello che di buono fossimo riusciti a produrre ed a offrire.
Per uscire di metafora: se vogliamo avere per il nostro paese condizioni migliori di vita sorrette da prospettive di un futuro soprattutto per i più giovani, dobbiamo in primo luogo impegnarci, TUTTI, a rivedere i nostri atteggiamenti, a riconsiderare i nostri interessi personali nell’ ottica del Bene Comune.
Con l’augurio che ciò sia possibile, invio a Te ed alla Tua famiglia i miei più affettuosi auguri di un sereno Natale e di un prospero e felice Anno Nuovo.
Il Presidente Renato Peroni