Ho sempre pensato che il nome Ruscio fosse una abbreviazione di ruscello, forse non sarà così, ma a me fa piacere crederlo.
Ruscio come ruscello. E’ veramente Ruscio ha, anzi aveva, il suo ruscello: Vorga.
Vorga veniva dalla Miniera, abbastanza piccolo, limpido e silenzioso. Attraversava Forma Cavalieria, le "piane", e arrivava sotto Fonte dell’ Asola.
Qui s’ingrandiva e diventava gaio e rumoroso. E da qui scorreva pienottino e allegro per i prati, attraversava "Iu Fussittu", passava sotto "il Campetto" e dopo il Campetto si congiungeva con il fiume Como.
Sì , proprio con il fiume Corno, che si unisce alla Nera, che si unisce al Tevere, che si unisce … al mare.
Il ruscello di Ruscio al mare … !
Adesso all’altezza di Ruscio, non c’è neanche il fiume Corno, affiora un po’ più lontano. E’ un periodo di "secca". Le sorgenti, le vene, attualmente sono in fase di intervallo. Chissà quanto durerà .
Insomma. Vorga, ruscello del paese, fa sentire la sua mancanza. Quante cose carine ci permetteva: ci dava il senso della spiaggia, era possibile anche fare il bagno, diciamo mezzo bagno, perchè il livello era basso. Che acqua (quasi gelata)’
C’erano le trote, e giù con la mania della pesca: esche, amo, canne, fili.
Per gli amanti della cucina c’erano tanti, ma tanti crescioni. Verdi piantine che uscivano delicatamente da una distesa sull’acqua, saporite e utile per la salute.
Per i bambini c’erano, lungo il suo corso, tanti girini, che messi nel bicchiere, costituivano un piccolo acquario a portata di mano. Ma soprattutto … c’era il gaio gorgoglio dell’acqua, che rallegrava il silenzio dei prati.
Grande piccolo Vorga! Tornerai.