Il nome Ruscio, a prima vista, specie se si visita il luogo nella stagione invernale o si ricordano i periodi di abbondanza delle acque fresche e mormoranti tra gli scogli dei numerosi fossi (Corno, Vorga, Terrargo, Forma Cavaliera, Rio ecc.), sembra derivare da ruscello, cioè dal latino volgare riuscellus, doppio diminutivo di rivus = fiume, cioè dalla radice indioeuropea rei che significa sgorgare, fluire.
Invece pare proprio di no.
Sfogliando vecchi documenti e mappe, il nucleo abitativo nella valle del Corno è solo tardi chiamato col nome proprio di Ruscio ma semplicemente Villa Maggiore o, elencando le chiese del Comune, S.Antonio nel piano di sotto a differenza dei toponimi Rescia, Trebula (Trivio), Nempe, che sempre compaiono.
Insomma, Ruscio non aveva nome ma era il villaggio e basta: allora, prende corpo, diventando quasi certa, l’etimologia (suggeritami dal prof. Renieri Francesco) di Ruscio da rusculum, appunto piccolo villaggio agricolo del tardo latino, derivato ovviamente da rus – ruris che vuol dire campagna, da cui rurale.
Questa istruttiva e divertente indagine sul nome di Ruscio, ci invita a conservarlo il più possibile villaggio rurale, (magari più bello, più confortevole, più illuminato, con tutti i servizi e così via, ma sempre paesello) ed a non farlo divenire una delle tante squallide e presuntuose borgate cittadine, nate ovunque in Italia, un po’ per necessità, ma spesso per speculazione, esibizionismo, mancanza di buon gusto e di rispetto per la natura.