PERSONAGGI E TRADIZIONI DI RUSCIO
Continua la rubrica dedicata al ricordo di persone, luoghi e tradizioni di Ruscio, che intende coinvolgere tutti coloro che volessero segnalarci proprie memorie personali o legate all’intera comunità.
Un prete tra noi
Con una breve nota biografica ed un artico vogliamo ricordare un personaggio che sicuramente ha significato molto per la comunità di Ruscio: Don Sestilio Silvestri. Un uomo che tutti amavano, credenti e no, e che per più di sessantenni è stato un punto di riferimento nella vita del nostro paese.
Nato ad Ospedaletto di Norcia nei 1903, ordinato sacerdote, arriva a Ruscio nel 1928. dopo che l’antica cappellania (istituita con un legato dì Don Biagio Peroni alla fine del ‘700) era rimasta senza cura di anime a seguito dell’uccisione di Don Luigi Peroni, avvenuta il 5 gennaio 1923, fatto di cronaca avvolto un po’ nel mistero che alcuni anziani ancora ricordano e di cui abbiamo sentito parlare come una leggenda con vendette e castighi divini.
Don Sestilio riporta la pace nel paese, benvoluto dai fedeli e non, curando anche le chiese di Trivio e Rescia, senza farle mancare le messe domenicali, traversando il Corno (allora senza Ponte), sul fido asinello e negli ultimi anni con la sua Fiat Multipla.
Promuove varie opere, come nel 1935 il restauro della chiesa dell’Addolorata (pavimentazione e tetto) e la confraternita della Buona Morte per il trasporto con carro funebre al cimitero di Monteleone dei fedeli defunti.
Durante la guerra mondiale, sanguinosa per il nostro territorio traversato da tedeschi, slavi, partigiani e inglesi armati, riesce a salvaguardare e a far risparmiare vite e abitazioni degli abitanti.
Dopo la guerra riesce ad ottenere per la piccola comunità il riconoscimento a dignità di parrocchia e ne diventa il primo parroco.
E’ punto di riferimento tra residenti ed emigranti a Roma ed in America. Nel 1950 promuove la costruzione del campanile e nel 1960 dell’asilo infantile. Nel 1975 la comunità festeggia il suo cinquantesimo anno di sacerdozio.
Nominato Monsignore, resta fino all’ultimo nella sua patria elettiva di Ruscio, ritirandosi, dopo la perdita della fida perpetua (zia Angelina per tutti), all’ospizio di Roccaporena vicino a Ruscio dove torna quando possibile. Muore poco dopo la festa dell’Addolorata il 17 settembre 1983. Nel 1999 il Comune ha intitolato al suo ricordo la via lungo la canonica, dall’altro lato della Piazza Garibaldi, avvicinando così l’eroe dei due mondi, che vi dormì per una sola notte al nostro caro Don Sestilio che vi abitò per oltre cinquant’anni.
Cogliamo l’occasione per pubblicare alcune foto inedite che sono state recuperate da Isidoro Peroni. Siamo certi che tanti nostri soci e compaesani avranno aneddoti, storie personali e curiosità da raccontare su Don Sestilio: saremo ben lieti di pubblicare qualsiasi notizia che giungerà alla redazione, sicuri che in questo modo non andrà smarrito un genuino patrimonio di storia paesana.