Medici e guaritori di frontiera

By proruscio

PERSONAGGI E TRADIZIONI DI RUSCIO
 
Continua la rubrica dedicata al ricordo di persone, fatti, luoghi, tradizioni di Ruscio e che intende coinvolgere tutti coloro che volessero segnalarci proprie memorie personali o legate all’intera comunità.

MEDICI E GUARITORI DI FRONTIERA

E’ noto che in ogni piccolo comune i personaggi più importanti erano (e sono) il parroco, il sindaco, il maresciallo ed il medico.

E’ di quest’ultimo che vogliamo parlare per ricordare i vari medici condotti che in successivi periodi si sono avvicendati nella gestione della condotta di Monteleone e con essi le persone che si sono adoperate per accorrere in ogni circostanza in cui c’era bisogno della loro opera e "particolare" assistenza.

Per capire l’attività pionieristica di questi medici occorre immaginare il periodo e le condizioni in cui vivevano allora le famiglie dei contadini, quando il solo mezzo di trasporto era il somaro o il mulo, quando era un ‘impresa nel periodo invernale, raggiungere a stento casolari isolati dalla neve, quando le uniche medicine erano la Magnesia San Pellegrino, il chinino di Stato, il Piramidan e successivamente la supposta.

Ed allora i più anziani ricordano con affetto e riconoscenza la figura del dottor Gattuso, personaggio austero che veniva a far visita ai malati a "cavallo" di una giumenta, o quella simpatica e alla mano del dottor Memmo Cardilli, scomparso recentemente a Leonessa, donde proveniva, che con i suoi baffetti mefistofelici incuteva timore e tenerezza verso i malati e le partorienti.

Perché questi dottori erano medici, ostetrici, pediatri, e all’ occorrenza anche dentisti.
Da ultimo, in ordine cronologico, è da ricordare il Dottor Boccalini che chiude il periodo delle visite a domicilio ed inizia quello dell’ assistenza ambulatoriale ed ospedaliera.

Ma accanto a questi professionisti vanno menzionati alcuni personaggi che le povere famiglie di Ruscio ritenevano in possesso di particolari doti taumaturgiche e miracolistiche. 

Questi guaritori venivano chiamati in situazioni particolari d’emergenza.

Quando si trattava di una slogatura si ricorreva a Ercole Poli che si serviva di impacchi di chiara d’uovo, di stecche di legno, di pezzi di spago o di specifici medicinali per le affezioni delle "bestie" svolgendo anche le funzioni di veterinario d’emergenza.

Se c’era bisogno di prestazioni di ostetricia o di rianimazione o di cancellazione di forme di malocchio si ricorreva ai servizi di Rita Belli, la madre di Mastro Giovanni, per intenderci, la quale servendosi di gesti e linguaggi particolari otteneva risultati positivi. Alcuni anziani mi ricordano come anche un Poli Tommaso fosse in possesso di capacità miracolistiche.

Oggi, per fortuna, queste prestazioni sono un ricordo di un tempo passato, dove l’ignoranza, il disagio e la povertà contribuivano a creare questo stato precario di assistenza, anche se la cronaca attuale ci offre alcuni recenti casi di falsa sanità o di fattucchiere che hanno tratto vantaggio dalla buona fede e dalla debolezza delle povere vittime cadute nel gioco perverso dello loro magia.