La primavera inoltrata, quel periodo che va da fine aprile a giugno, è sicuramente uno dei momenti migliori per godersi le bellezze naturali di Ruscio.
I prati sono pieni di fiori, gli alberi ed i cespugli si ricoprono di nuove foglioline e si comincia già ad assaporare il clima estivo. Il colore verde accecante dei prati e delle montagne ci circonda. Si riaprono case, si curano i giardini, si piantano tuberi e nuovi vasetti di piante nella speranza che una improvvisa ma non improbabile gelata fuori stagione non rovini tutto.
Nei week end si comincia a riassaporare il piacere delle vacanze estive prossime a venire e può capitare che, per puro caso, si partecipi ad un qualche evento che fa tornare alla memoria momenti passati.
Lo scorso anno, senza volerlo, mi sono imbattuto nelle celebrazioni del Corpus Domini, che hanno visto una processione di fedeli snodarsi per le vie del paese.
Ricordo che da piccolo spesso capitava che a giugno già mi trovavo a Ruscio insieme ai nonni che con l’arrivo della primavera si trasferivano al paese natale. Nelle giornate antecedenti alla festa aspettavo i miei amici fuori della scuola elementare (allora assai frequentata!) e con loro, dopo un pasto veloce, ci recavamo insieme sul Monte Alto a raccogliere fiori.
Con Paolo, Rosa e Marisa ritornavano in paese con cestini di vimini pieni di petali multicolori: i gialli delle ginestre, i bianchi delle margherite, gli azzurri dei fiordalisi, i rossi dei papaveri. Con questi petali disegnavamo piccoli stilizzati e geometrici motivi religiosi sulla strada. Calici, stelle e croci coloravano la bianca e polverosa strada, che la domenica pomeriggio sarebbe stata attraversata dalla processione con l’Ostensorio guidata da Don Sestilio.
C’era anche chi preparava piccoli altarini domestici pieni di immagini sacre adornate di fiori. Una piccola infiorata che nulla aveva a che vedere con le più famose che ancora oggi in tanti paesi dell’Italia centrale si usa realizzare in occasione di tale festività.
Un’usanza che ben si coniuga con il periodo primaverile e che lo scorso anno, a sorpresa, mi è capitato di rivivere quando piccoli disegni colorati fatti di petali di fiori sono apparsi lungo la strada e davanti alla chiesa dell’Addolorata. Manifestazione semplice e genuina, sopravvissuta nel tempo, che ci auguriamo sappia sopravvivere con la spontaneità che la caratterizza.