L’antenata della odierna Pro loco è l’associazione della Madonna Addolorata: associazione fondata intorno agli anni 1928/1929 con il fine istituzionale, oltre che religioso, anche di abbellimento del paese e la cura della chiesa.
Erano i tempi nei quali per andare a Ruscio ci si impiegavano tredici ore circa: partendo da Roma alle sette di mattina fino all’arrivo a Ruscio della Saura verso le otto di sera; ora mi dicono che bastano anche due ore.
Iniziatore, Presidente propulsore dell’associazione è stato Mario Peroni di Isidoro, indomabile fumatore di sigarette "EVA" e di iniziative ed idee nuove per tenere uniti i Paesani per migliorare le condizioni di vivibilità di Ruscio (che era molto diverso da quello di oggi).
Curava l’amministrazione, oculato ed economo, Biagio Peroni. Forse perché a quell’epoca studiavo ragioneria, fui eletto cassiere dell’associazione, ma avevo ben poco da fare perché i soldi, depositati in un libretto al piccolo risparmio, erano pochini.
Se i soldi erano pochini le cose che ci proponevano di fare erano grandiose; forse per incoscienza giovanile, ed anche meno giovanile, considerando l’ardore che "Zio Gaetano", Gaetano Belli, (detto Catena) e Mariano Vannozzi (detto Minonno) mettevano nell’organizzare gite, riunioni, balli, grandi partite a carte con residenti e non (ma a quell’epoca questa differenziazione non esisteva: eravamo noi tutti Rusciari, parenti o apparentati).
In quegli , anni arrivò a Ruscio un giovane sacerdote, appena consacrato, Don Sestilio Silvestri, cappellano della Madonna Addolorata di Ruscio parte della Parrocchia di San Nicola di Monteleone di Spoleto.
Da subito, ci proponemmo di lavorare per portare la parrocchia a Ruscio, staccandola da Monteleone; questo fu un obiettivo che più tardi, col tempo ed il sacrificio, riuscimmo a raggiungere.
Poi venne la guerra e ci disperse per un po’ di tempo: passammo anni brutti e di paura, ma nei quali non mancò mai l’abnegazione, l’unione e l’aiuto fra “Ruciari".
Grazie all’impegno dell’Associazione ed al generoso coinvolgimento di tutti i paesani furono eseguiti lavori di ammodernamento della chiesa (come abbiamo ampiamente illustrato nel precedente numero della Barrozza) e venne eretto anche il campanile.
Essendo Ruscio a quell’epoca un paese contadino nel vero senso della parola, tutta la nostra attività si sviluppava nell’organizzare gite ed escursioni nei vicini santuari, alle quali partecipavano quasi tutti, a cavallo dl quadrupedi dl tutte le razze, con al seguito le salmerie, un somarello carico di caldari e cibarie…. poi all’aperto su un fuoco di legna avremmo preparato grandi piatti di spaghetti in grande armonia e serenità.
Simpatiche e divertenti le passeggiate alla fonte dell’Asola per merende alla panzanella o fette dl cocomero rinfrescato nell’acqua della fonte; e come non ricordare le semplici e felici serate al chiaro di luna sulle spallette del ponte della "Strada romana” a ballare e cantare in allegria, con i primi sospiri d’amore…..
Per le feste della Patrona Don Sestilio, estraeva a sorte tra Soci dell’Associazione incaricati della raccolta delle offerte e di tutte le altre incombenze da sbrigare in città .
Mariano Vannozzi, Gaetano Belli, pensavano ad organizzare un pullman che avrebbe portato i "Romani" a Ruscio la mattina presto del giorno di festa che era la terza Domenica di Settembre, e la giornata diventava un grande abbraccio fra tutti, accompagnata dalla banda musicale.
Poi le funzioni religiose di Don Sestilio, i giochi campestri, la corsa ai sacchi, il tiro alle pignatte….. quanti ricordi….
Eccelleva sugli altri avvenimenti, attesissima da tutti, la corsa dei cavalli che si svolgeva sulla "strada romana" dalla fontanella di Fusone al bivio di Ruscio.
Che spettacolo vedere quei cavalli ansanti sulla strada polverosa incitati dai fantini e dai non pochi scommettitori e proprietari dei cavalli.
Chiudevano anche allora i "fuochi" pirotecnici.
Poi di nascosto di Don Sestilio, che lo proibiva, si andava in qualche casa a ballare.
Così trascorsero diversi anni.
Intorno al 1960 per riorganizzare la vita sociale nei paesi sorsero le associazioni pro loco tra cui quella di Monteleone di Spoleto.
Poco più tardi alcuni paesani dettero vita autonoma alla Pro loco di Ruscio.
Guardando ora a quello che si è fatto, alle opere realizzate non possiamo non essere riconoscenti verso quei primi antesignani dell’associazione Madonna Addolorata che avevano gettato il seme di una pianta che darà sempre frutti buoni e generosi: l’Associazione Pro Ruscio.