Nel Catasto Gregoriano, dove è censito come Sede Comunale, l’edificio del Teatro si trova al centro di un sistema di tre piazze: Piazza del Plebiscito, Piazza S. Francesco, Piazza del Mercato, fulcro della vita amministrativa, religiosa ed economica dell’antico Comune medioevale.
Nei primi anni del ‘900, era stata costituita una filodrammatica che ha gestito e reso funzionante la sala teatrale fino ai primi anni del secondo dopoguerra.
Nel 1953, ‘grande novità a Monteleone’ la sala viene riaperta, trasformata in cinema dal Cav. Sante Giovannetti, con il nome di ‘Cin Cine’, ed inaugurata nel Natale dello stesso anno con la proiezione del film in bianco e nero ‘Torna a Sorrento’ di Carlo Ludovico Bragaglia.
Sono anni duri e difficili per uno sperduto paese di montagna e l’apertura della sala cinematografica, funzionate tutto l’anno, porta una ventata di spensieratezza e divertimento, permettendo di organizzare anche frequenti feste da ballo, alle quale affluisce gente da tutti i paesi vicini, essendo l’unico locale e polo di aggregazione sociale presente nel Comune.
Nel 1964, soprattutto a seguito della diffusione anche a Monteleone della televisione, il cinema è costretto a chiudere i battenti, anche perché le precarie condizioni della struttura richiedono investimenti non sostenibili né dal privato né dall’Amministrazione pubblica.
L’abbandono, l’incuria, il degrado, i danni causati dai sismi che si sono succeduti, rendono piano piano inutilizzabili gli ambienti, vuoi per la pericolosità delle strutture, vuoi per le carenze di servizi e di impianti, vuoi per la fatiscenza di tutte le finiture.
Per circa quindici anni l’edificio versa in condizioni di assoluto abbandono, finché a seguito del terremoto del settembre 1979 sono avviati i primi lavori strutturali di recupero.
I lavori finanziati con i fondi del sisma sono purtroppo rallentati sin dalle fasi iniziali, a seguito di complesse questioni di carattere amministrativo e legale originate dal rinvenimento di affreschi di pregio, attribuiti alla scuola di Giotto, in una porzione privata del complesso che determinano la sospensione dei lavori. Finalmente, nel 1993 il Comune è in grado di acquisire anche i locali ove erano stati rinvenuti gli affreschi e di rendere completamente disponibile l’edificio per i lavori di recupero a partire dal marzo 1996.
L’intervento di ristrutturazione, consolidamento e restauro, su progetto dell’Arch. Luigi Carbonetti, è reso possibile grazie ai finanziamenti con fondi CIPE e P.I.V. erogati dall’Assessorato alla Cultura della Regione, mentre nel 2004 la Regione finanzia il completamento definitivo, su progetto dell’Ing. Natale D’Ottavio, e sono avviati i lavori riguardanti le opere di finitura, le attrezzature, gli arredi e gli impianti scenici che, ultimati nel settembre 2005, portano alla completa agibilità del Teatro e dei suoi 73 posti.
Tratto dal depliant informativo