Carissimo Mario, l’ultima volta che ci siamo visti fu in occasione dell’estremo saluto a zia Virginia, tua sorella. In quella triste circostanza, con la tua solita velata ironia, mi dicesti:”Quando tocca a me devi dire due parole” e al tuo funerale, nella bellissima Chiesa di S. Agnese a te tanto cara, anche se sinceramente e profondamente commosso e molto emozionato, ho cercato di esaudire quella tua richiesta.
Carissimo Mario, confortato dalla comune fede cristiana, mi rivolgo a te al presente convinto della continuità, sia pure in una diversa condizione di spazio e di tempo, della tua presenza in mezzo a noi e che continuerai a seguirci insieme a tutti gli altri scomparsi fondatori della “Tua” associazione.
Per questo ritengo che anche da queste pagine de ”La Barrozza”, notiziario che, da Presidente della Pro Ruscio, hai contribuito a far nascere e al quale hai continuamente collaborato con articoli carichi di umanità e ricchi di memorie legate alla vita di Ruscio, venga esteso a tutti i rusciari il ricordo di te.
Tanti sono i ricordi che affiorano alla mente nelle numerose circostanze di vita rusciara legata al tuo grande amore per il Paese, secondo solo all’amore per la tua famiglia, che hanno caratterizzato tutta la tua vita.
Di te stesso hai scritto in occasione dei tuoi 90 anni:
“…sono nato il 18 luglio 1914 nella casa di mio nonno Antonio Cicchetti, meglio conosciuto come “Garibaldi” nella frazione di Ruscio di Monteleone di Spoleto, dove mamma, già residente a Roma, era tornata per partorire il suo primo figlio tra i suoi. Dopo ventidue giorni, però, tornava a casa a Roma ed io cominciai a respirare l’aria dei Quiriti…”
Fin dal 1926 (dodicenne) ti interessi dei problemi di Ruscio come quando hai accompagnato i fratelli Biagio e Mario Peroni a Roma ad acquistare la statua della Madonna che ancora oggi è sulla nicchia dell’altare maggiore della chiesa dell’Addolorata.
Nel 1934, a Roma per studiare, scrive poesie ai suoi amici Mario, Biagio, Simone, Ferruccio, Alessandro ed il reverendissimo Don Sestilio.
Il 27 settembre 1936 fai parte del Consiglio Amministrativo della Confraternita di Maria S.S. Addolorata di Ruscio con la qualifica di Segretario contabile, operando con l’obiettivo di elevare a "Parrocchia" la "Cappellania" di Monteleone in Ruscio e rendendo più imponente la Chiesa dell’Addolorata con la costruzione del campanile.
Durante l’ultima guerra hai combattuto con il grado di S.Tenente di Artiglieria sul fronte libico meritando anche un elogio per alcune operazioni militari nel maggio del 1941.
Legato fortemente alle tue origini paterne, sei stato Presidente dell’Associazione dei rivenditori di carbone di Roma.
Animo gentile, sensibile ai veri valori cristiani, sempre attento ai bisogni degli altri, portatore di sentimenti nobili per gli affetti familiari, carattere sereno e anche dotato di sottile ironia come quando scrivi:
“… Sono nato con rapporto stretto col carbone vegetale, l’ho portato avanti fino alla maturità, circa 45 anni, poi l’avevo perduto, questo rapporto; ora in tarda età, anzi tardissima, fra le tante medicine per sopravvivere, una di pillole nere. Sulla scatoletta c’è scritto “Carbone Vegetale”, così, forse, morirò col carbone vegetale in corpo.”
Nel 1967 fosti tra i fondatori della Pro Ruscio e il suo primo Presidente per 15 anni guidandola con saggezza, facendola crescere e dotandola di strutture tutt’oggi operative.
Il 25 Luglio 1982 scrivevi a me Segretario della Pro Ruscio:
”….. Tante volte mi sorprendo a pensare con orgoglio al cammino percorso dalla nostra associazione e alle cose realizzate, impensabili, incredibili nei primi anni di vita quando eravamo pochi e sconosciuti…..” e con grande generosità, unita ad un sentimento di reale amore per la Pro Ruscio passasti il testimone scrivendo “ ….Nuove e più impegnative mete l’associazione deve porsi per realizzare le quali ritengo necessario che la guida dell’associazione passi in mani più giovani, convinto come sono che mani più giovani e più capaci esistono nel Consiglio….”.
In risposta a quella lettera scrivevo:
“Carissimo Mario, la tua bellissima ed affettuosa lettera, di cui non solo io ma tutto il Consiglio Direttivo della Pro Ruscio ti siamo riconoscenti, testimoniano da sola che l’Associazione ha un grande Presidente.
Tutti hanno apprezzato il fatto che, la tua sensibilità verso i giovani e le nuove leve del nostro Paese e il tuo profondo sentimento di Amore per la tua terra, ti hanno spinto a presentare le dimissioni nella convinzione di dare, con questo sacrificio, ancora una volta, un contributo nobilissimo alla causa della Pro Ruscio.
Ma proprio tutto questo fa di te un insostituibile Presidente.”
In quella circostanza tutto il Consiglio, all’unanimità, ha prima respinto le dimissioni e successivamente, perdurando la tua decisione, per i tuoi alti meriti, da tutti riconosciuti, ti ha nominato Presidente Onorario della Pro Ruscio, all’attività della quale hai continuato a partecipare e a dare il tuo valido contributo di saggezza.
Il grande amore per il tuo paese natio traspare in ogni atto da te compiuto, perfino quando dipingevi sceglievi, quasi sempre, soggetti legati alla vita di Ruscio.
Carissimo Mario, non solo i soci della tua Pro Ruscio, ma tutti i rusciari ti ricorderanno, ne sono certo, con immensa gratitudine.
Carissimo Mario continua a vegliare sulla tua famiglia e su Ruscio!