ACCHISIFIJO
Continua su questo numero della Barrozza la rubrica dedicata alla scoperta del significato dei cognomi di Ruscio, delle parentele, delle connessioni con altre famiglie di Rescia, Trivio o Monteleone, e che si prefigge lo scopo di arrivare a ricostruire gli alberi genealogici dei gruppi familiari. L’impresa non è facile, ma confidando nella collaborazione di tutti cercheremo di non fallire.
II "Dizionario dei cognomi italiani" di Emidio De Felice (Mondadori 1978) riporta 15.000 cognomi.. Tra questi ho ricercato il significato etimologico dei più frequenti in Ruscio. E’ opportuno premettere dei cenni (forse un po’ noiosi) sull’origine dei cognomi italiani.
CENNI SUI COGNOMI ITALIANI
I cognomi italiani si sono stabilizzati tra ‘400 e ‘500, allorché si affermò l’obbligo, prima sociale-religioso e poi giuridico, della immutabilità del cognome. Sebbene successiva a quella dei "nomi" (avutasi nel Medioevo), la stabilizzazione dei "cognomi" è più rigida, nel senso che da allora non nasce più alcun cognome.
I cognomi con la stessa origine etimologica formano un "lemma cognominale". Sono ad esempio dello stesso lemma Abati, Abbati, Abbà, Dell’Abate, Degli Abbati, Labate, Abatello, Abatantuomo, ecc.. Un lemma in particolare ricomprende: 1) l’esponente, cioè il cognome base (nell’esempio è Abate); 2) le varianti grafiche (ad es. una "I" che diventa "J" senza alterazione del suono), fonetiche (ad es. da Imperatore a Imperadore) o formali (ad es. dal maschile al femminile); 3) gli alterati, cioè vezzeggiativi (Andrelli), diminutivi (Andrini), e accrescitivi (Andreoni),spregiativi e peggiorativi (es. Andreacci); 4) i derivati (ad es. Abbondanza è un derivato rispetto all’esponente Abbondante); 5)gli abbreviati (da Abramo a Bramo), che in certi casi danno vita essi stessi ad un lemma (Gianni è un abbreviato rispetto a Giovanni che a sua volta dà vita a Giannini, Gianogli, Iannuzzi, Iannacci, ecc.); 6) composti (Abbaleo è un composto di Abate e Leo).
In base al significato etimologico distinguiamo:
I) COGNOMI NOMINATIVI sottoclassificabili in aspecifici, religiosi, volgari e dotti.
1) Nominativi aspecifici sono quei cognomi il cui nome di provenienza è privo di particolari significati socio-culturali. Alcuni derivano direttamente da nomi latini (Augusto, Mario, Silvio, Marino, ecc.) altri solo indirettamente essendo di origine germanica (Ricciardi, Bertoli, Baldi, Guidi, ecc.), greco-bizantina, ebraica, araba, francese, spagnola, ecc..
2) Ad origine religiosa, sono per lo più considerati quei lemmi cognominali ricollegabili a nomi diffusisi per il culto o la popolarità di santi e profeti che li portavano: Orsola, Domenico, Benedetto, Santo, Alessandro, Filippo, Giorgio, Giovanni, Pietro, Matteo, Maria, Alberto, Bernardo, Abramo, Isacco, ecc..
3) Cognomi da nomi dotti ossia a sfondo epico, storico o letterario: Orlando, Ruggiero, Achille, Giuliano (da Julio figlio di Enea), Cesari, Ottaviani, ecc..
4) Per nomi medievali volgari intendiamo quelli non religiosi né dotti ma comunque con un significato particolare, specifico, quali: a) augurali/gratulatori tipo Ventura, Benvenuti, Arrivabene, Conforti, Pace, Vismara (vinci-mala), Bonfanti (buon figlio), Corsini, Bonaccorsi. ecc. nonché tipo Afflitto, Brutto, Sventurato poiché augurano al neonato di crescere rispettivamente felice, bello e fortunato; b) teoforici, cioè con un riferimento a Dio: Allievi (da Allevi che a sua volta deriva da Diotallevi), Sperindio, De Maio (ossia "Deo m’aidi", "Dio mi aiuti"), Amadeì, Donadio, Omodei, Diolaiuti, Teodoro, ecc.; c) trovatelli: Esposito, Colombini, Trovato, Proietti, Innocenti, Casadei, ecc..
II) Vari cognomi derivano da SOPRANNOMI che coglievano certe caratteristiche distintive della persona o della famiglia (con sfondo a volte ironico e a volte offensivo) e possono distinguersi in:
1) fisici (Rossi, Grassi, Piccoli, Sordi, ecc.),
2) comportamentali, da distinguere in: a) abituali (Gentile, Bruschi, Acerbi, Boni, Gagliardi, Bevilacqua, ecc.); b) occasionali (Taglialatela, Magnavacca, Squarcialupo, Pappalardo, Scognamiglio, ecc.); c) dialettali, che hanno il vantaggio di permettere subito l’individuazione dell’area di origine: Banfi (in milanese "banfa" vuol dire "ansare"), Necchi (dal ligure "gneccu" cioè semplicione o cattivo), Frattini (da "frate" che in veneto vuol dire fratello), Mancuso (mancino in siciliano), Sanna (da "zanna" in sardo), Mura (dal sardo mora), ecc.: d) nobiliari tipo Conti/Conte/Contini, Re, Marchese, Visconti, ecc.; vengono collocati tra i cognomi da "soprannomi" perché erano appellativi dati per scherzo a chi era a servizio presso un nobile mentre "Re" era riferito al neonato (in quanto re della festa familiare) o a colui che viene eletto re di comitive, feste, gare o mestiere.
Se oggi fossimo ancora al tempo della stabilizzazione dei cognomi, oltre a Salamandra, Peroni, Perelli, Lotti, Vannozzi, Reali, ecc. avremmo a Ruscio molti altri cognomi: Sillani, Mappa, Ciccarella, Piombino, Lostreppe, Pananò, Ficaro, Fischione, Pecione, Pepperepé, Peppecesi, Miluccio, Cazziente, Culonero, Palanga, Catena, Martelli, Peppecesi, Pecchio, Mastrocencio, Lucenciaro, Lasciurna, Lugalle, Baffone, Mascherino, Carnesecca, Zuccobianco, Pecchio, Pocosale, Barbazza. Picchialova, Capone, Barone, Berlinguer, Cocco, Cocchetto/a, Caciotta, Ilconte, Piccaru, Tripponzio, Pronasca, Bellone, Fragoletto, Murodritto, Secco, Lasecca, Spillo, Tacchino, Verginello, Briciola, Nick, King, Prince, Siso, Lasisa, Pierpaolanti, Madonnare, ecc.. Oggi non si può più cognomizzare il soprannome ma in sostanza questo riesce comunque a qualificare una sotto "stirpe" all’interno di un cognome, tramite l’espressione "quelli di" (i Perelli, quelli di Pananò, quelli di Miluccio, quelli di Pepperepè, ecc.).
III) NOMI AGGIUNTI E DETERMINATIVI EPITETICI formano il terzo e ultimo gruppo di cognomi; vi appartengono:
1) toponimi ed etnici: a) riferibili a località ben precise tipo Spagna, Roma, Brambilla (da Brembilla in provincia di Bergamo), Perego (località nel Comasco), ecc.; b) oppure a località generiche ossia cognomi indicanti un generico luogo di riferimento: Costa, Riva, Rocca, Torri, Pozzi, Villa, Chiesa, Fontana, Castelli, Castiglioni, Piazza, Strada, Ponti, Borghi, ecc.; c) etnici o patrionimici cioè cognomi consistenti in "aggettivi" che indicano la provenienza: Romani, Latini, Lombardi, Puglisi, Siciliano, Furlan (ossia friulano), Franco, Tedeschi, ecc..
L’abbondanza di toponimi ed etnici, specie nelle grandi città, viene spiegata con il fatto che la stabilizzazione dei cognomi è coincisa con il momento di crisi del sistema feudale e formazione di molte grandi città, per cui l’immigrato nella città finiva con l’essere individuato anche con il nome del luogo di provenienza. Per capirci, se fossimo ancora al tempo della stabilizzazione dei cognomi, Fabrizio (di Angelina Peroni) avrebbe acquisito il nome di Fabrizio Columbiano e lo sfortunato e indimenticabile Stefano quello di Stefano Perugino.
Si badi che "patrionimico" è sinonimo di "emico" e non va confuso con "patronimico".
2) patronimici e matronimici sono quelli derivati dal padre o dalla madre con il valore di "figli di …". Sono cioè quelli preceduti da una preposizione (De Luca, D’Amico, De Simone,ecc.) o articolo determinativo (La Rosa, Lo Mauro, ecc.) o altro elemento come il"fi" iniziale (che sta per “figlio di", ad esempio Firidolfi), il suffisso “ic" (genitivo di origine croata/slovena tipo Simonic) o il suffisso "ez" (genitivo spagnolo, tipo Perez ossia "Di Pietro").
Un pomeriggio di circa 25 anni or sono, stavamo giocando a pallone al campetto; avevamo fatto la conta per le squadre e Attilio pretendeva di giocare con la mia stessa squadra sostenendo di essermi parente (avevamo 8 0 9 anni) al che Corrado gli disse "ma se non sai nemmeno come fa di cognome!" ed Attilio indignato rispose "certo che lo so, si chiama Marco Di Guerino", provocando risate generali (mio padre si chiama Guerino). Se quella partita fosse stata giocata 800 anni prima, quel "Di Guerino" (così come un "Guerini" con valore di genitivo) poteva rivelarsi un caso esemplare di genesi di un cognome patronimico (cioè esprimente il rapporto padre-figlio). Un esempio di matronimico potrebbe essere invece "Firminio", con cui, sempre al tempo di quella infantile partita al campetto, si era soliti chiamare Franco, il figlio di Firminia.
3) mestieri o condizioni sociali rappresentano altre fonti di cognomi, in quanto venivano usati spesso come nomi aggiunti a quello personale per aiutare ad individuare la persona. E’ il caso di Fabbri/Ferrari/Ferrero/Magnani (dal mestiere di fabbro ferraio); Caruso (ragazzo contadino o pastore o impiegato nelle miniere di zolfo), Canevari (che lavora la canapa), Semeraro (guidatore di bestie da soma), Mazzola/Mazza/Mazzone (da mazza quale attrezzo o arma), Carta (dalla carta per atti notarili), ecc..
SIGNIFICATO DEI COGNOMI DI RUSCIO
– ANGELINI –
Angelini è un alterato del lemma il cui esponente è Angeli e specificamente ne è un diminutivo. Alla base vi è il nome formatosi nel medioevo per derivazione da "angelus" ossia dall’adattamento nel latino ecclesiastico del greco angelo che a sua volta traduce l’ebraico mal’ak significante "messaggero" (usato dal clero nel senso di messaggero di Dio). Il cognome Angelini è diffuso in tutta Italia.
– ARRIGONI
Arrigoni è un alterato del lemma il cui esponente è Arrighi e specificamente ne è un maggiorativo. Alla base vi è il nome Arrigo che a sua volta è una variante prevalentemente "toscana" del nome Enrico. Il nome Enrico deriva dal nome germanico Haimirik, composto da haimi (patria) e rikia (potente, signore, principe); questo nome Haimirik si è evoluto in due direzioni: una tramite Haimeric è sfociata in Americo e l’altra tramite Hainrich, ha portato, tra il X e il XIII secolo, il nome Enrico diffusosi grazie alla popolarità degli imperatori tedeschi in Italia (Enrico I, Enrico li, ecc.). Attualmente i cognomi del tipo Arrigo sono diffusi dalla Toscana all’Italia nord-occidentale.
Una precisazione. Non è che chi acquisì il cognome Arrigoni fosse un principe, bensì semplicemente adottò un maggiorativo del “nome” Arrigo (ormai diffuso) senza più cognizione dell’originario significato
– BELLI
Belli è esso stesso l’esponente di un lemma (Bella, Lo Bello, Bellano, Bellugi, Bellebuono, Bellini e tanti altri). E’ diffuso in tutta Italia e con alta frequenza. Deriva da Bello (e Bella) che originariamente era un soprannome, poi divenuto nome e quindi un cognome. Questo soprannome, che nel tardo Medioevo era molto diffuso già con varianti e alterati, faceva ovviamente riferimento alla bellezza della persona ma in certi casi aveva anche il significato di augurio affinché il neonato crescesse bello. La genesi del cognome Belli fa pensare al nostro compaesano Roberto, soprannominato "Bellone" dai ragazzi per l’apprezzamento riservatogli dalle ragazze; riesce a mantenere il suo cognome, Vannozzi, solo perché ormai il cognome è fissato ex lege.
-BERNABEI
E’ una variante di Barnabei che a sua volta ha alla base il nome Barnaba. Il nome Barnaba continua il latino Barnabas, dal greco Barnabas, dall’aramaico "bar" (figlio) e "nabia" (profezia) o "nehama" (consolazione), per cui significa "figlio della profezia o della consolazione" che rappresenta il soprannome di Giuseppe di Cipro, evangelizzatore del Mediterraneo dell’est (soprannome presente negli Atti degli Apostoli). Il lemma (gruppo di cognomi facenti capo a Barnabei) è diffuso prevalentemente dal Nord sino in Toscana. Le forme in "Ber" (tra cui appunto Bernabei) derivano dall’influenza su "Barnabei" esercitata dal suono del nome "Bernardo" che ha così generato una specie di incrocio (così come sulle forme in "bo"’, tipo Barnabò o Bernabò, ha influito il nome Cavalcabò o Menabò e in quelle in "eo", tipo Barnabeo, i nomi Matteo e Amedeo).
– CECCHETTI E CICCHETTI
Se non sbaglio a Ruscio oggi vi sono solo Cicchetti ma in realtà basta dare un occhiata al camposanto, o ai registri delle nascite e delle morti, per scoprire che prima vi erano sia Cicchetti che Cecchetti. Cecchetti è ad esempio una mia bisnonna (Marianna moglie di Peppecesi) e Urbano tiene a precisare "io so Cecchetti, nu ‘o sò’ che ‘mbicci hanno fatto la pe’ lo Comune!". Stando al De Felice, peraltro, etimologicamente Cecchetti e Cicchetti appartengono a due lemmi ben diversi: il primo da Cecchi ed il secondo da Cicco. Cecchetti dunque deriva da Cecco, è cioè la cognominizzazione della forma abbreviata familiare, affettiva e vezzeggiativa di Francesco.
Cicchetti deriva da Cicco. Cicco è frequente nel Sud ove si ricollega al nome Francesco ma anche in Veneto dove invece è espressione del linguaggio infantile per intendere "piccolo, bambino, ragazzo" e proprio dal Cicco veneto deriva Cicchetti.
-DE ANGELIS
De Angelis, come Angelini, appartiene al lemma il cui esponente è Angeli. Ad ogni modo De Angelis è una delle "varianti" di Angeli mentre Angelini, come già detto, rientra tra gli "alterati-diminutivi". In particolare De Angelis è un patronimico, cioè un cognome che fa riferimento al rapporto con il padre. E’ proprio del Sud e specificamente del Napoletano, ove peraltro è molto diffuso.
-DI CESARE
Appartiene al lemma con esponente Cesari di cui è una variante. Specificamente è un patronimico (cioè sottointende il rapporto di filiazione) ed è proprio del Sud. Il nome Cesare (da cui deriva il cognome) continua il cognomen latino Caesar reso celebre da Caio Giulio Cesare, morto nel 44 A.C., e dai suoi successori, poi divenuto attributo di tutti gli imperatori romani e quindi sinonimo di imperatore. Il cognomen latino Caesar a sua volta sarebbe un nome etrusco dal significato non individuato.
-DOLCI
Dolci è esso stesso esponente di un lemma cognominale. E’ diffuso in tutta Italia ed ha alla base il nome augurale o gratulatorio Dolce dato ad un bambino che, ci si augura, sia buono e affettuoso, o che è per i genitori gradito, fonte di gioia e di conforto.
-GERVASONI
Appartiene al lemma Gervasi di cui è un maggiorativo. Gervasi è la cognominizzazione del nome Gervasio a sua volta affermatosi con riferimento a San Gervasio martire di Domiziano e patrono di Milano.
– GIOVANNETTI
Giovannetti, ovviamente, si ricollega al nome Giovanni che a sua volta si diffuse per il culto di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. Il nome "Giovanni" prima di approdare al latino era greco e prima ancora ebraico, Yohanan formato da Yo (che deriva da Yaho, abbreviazione di Yahweh che significa Dio) e hanan ("avere misericordia") dunque vuol dire "Dio ha avuto misericordia", riferito al neonato così chiamato. Il cognome è diffuso in tutta Italia.
-LOTTI
Lotti è diffuso in tutta Italia ma frequente solo in Toscana. Si ricollega al nome Lotto, a sua volta ipocoristico di nomi di persona terminanti in "lotto" come Angelotto, Michelotto, Bertolotto. (ipocoristico è la forma abbreviata, di solito familiare e vezzeggiativa di un nome; nel caso specifico trattasi di afèresi ossia troncamento della parte iniziale).
– MARCHEGIANI
E’ un patrionimico cioè sottointende un luogo e specificamente vuoi dire "proveniente dalle Marche" (anticamente "dalla Marca Anconitana"). E’ diffuso prevalentemente nelle Marche, nel Lazio e in Toscana.
-MARCHETTI
Marchetti è un derivato del lemma da ricollegare al nome Marco. Il nome Marco continua il nome romano Marcus (da Marticos, derivato di Mars, "dedicato al dio Marte") e si diffonde soprattuno per il culto di San Marco Evangelista. Il cognome è diffuso in tutta Italia.
-ORLANDI
E’ cognome diffuso in tutta Italia che ha alla base il nome Rolando. In Toscana, dove è frequente la metàtesi di "r" (metàtesi è lo spostamento all’interno di una parola), si ebbe la modificazione fonetica da Ro in Or e pertanto il nome Rolando si trasformò in Orlando. Successivamente, dopo che il Baiardo e l’Ariosto nei loro famosi poemi popolari cavallereschi lo preferirono a Rolando, il nome Orlando si diffuse in tutta Italia ("Orlandus" apparirebbe in Italia nell’ XI sec. mentre "Rolando" sarebbe precedente di due secoli); va inserito pertanto nel gruppo dei cognomi "dotti".
– PERELLI E PERONI
A differenza di quanto pensassi, Perelli e Peroni non hanno nulla a che fare con le pere, né commestibili né purgative né tantomeno inniettabili. Sono entrambi derivati del lemma che ha alla base il nome Pietro. Perelli dovrebbe essere un derivato-vezzeggiativo e Peroni un derivato-maggiorativo (allo stesso lemma appartengono centinaia di cognomi: Di Pietro, Pedrioli, Perez, Perrone, Peruzzi, Pietrangeli, ecc.). Il tipo Pero, a cui appartengono sia Perelli che Peroni, prevarrebbe nel Nord e specialmente nelle Venezie (il tipo Pietro invece è piuttosto raro, il tipo Petro è frequente nel Centro-Sud, il tipo Pedro è proprio del Nord, Piero in Toscana, Pierro nel Sud peninsulare, Perino in Piemonte e Liguria). Il "nome" Pietro si è affermato sin dal primo cristianesimo per il culto di San Pietro (nel vangelo ebraico era Kephas, ossia roccia-pietra, tradotto in greco con Petros e poi in latino Petrus); Piero è forma apparsa fin dall’alto Medio Evo mentre le varianti regionali Petro, Pedro, Pero (da cui tra gli altri Perelli e Peroni), ecc. sono tutte successive al Mille.
-POLI
Poli è diffuso in tutta l’Italia, specialmente nelle Venezie. Trattasi della cognominizzazione del nome Polo che a sua volta è una variante popolare e regionale del nome Paolo. Il nome Paolo continua il cognomen latino Paulus, da paulus diminutivo di paucus ossia "poco"; vuol dire in sostanza "il piccolo", "il giovane". Il nome ovviamente si diffuse poi per il culto di S. Paolo di Tarso.
-REALI
A differenza di quanto può immaginarsi, il cognome reali non sottointende una famiglia di nobili bensì abbiamo a che fare con la cognominizzazione di un soprannome. "Re" era spesso il soprannome dato al neonato, in quanto re della festa familiare. Il soprannome "re" veniva anche riferito a chi veniva eletto "re" di comitive nonché a chi vinceva il titolo di "re" in varie competizioni (nel Medio Evo soprattutto il tiro con l’arco).
– SALAMANDRA
Diffuso nel Napoletano e sporadicamente nel Sud peninsulare. Deriva da un "soprannome" che fa riferimento al piccolo anfibio.
-SALVATORI
Ha alla base il nome Salvatore che continua il nome latino di origine religiosa Salvator a sua volta traduzione dell’epiteto greco riferito a Cristo ("il salvatore").
– VANNOZZI
Vannozzi appartiene al lemma il cui esponente è Vanni. Vanni è un nome, ipocoristico di Giovanni (come anche Gianni e Nanni).
– AGABITI – ARPINI – CARASSAI – COLAPICCHIONI
Purtroppo tali cognomi, rusciari quanto gli altri sopra riportati, non sono consideratì dal De Felice, che pure riporta ben 15.000 cognomi.
Marco Perelli