Da dove viene l’acqua di Ruscio? L’acqua che alimenta le nostre case? Dalle grandi sorgenti. Noi abbiamo grandi sorgenti e piccole sorgenti Le grandi, per quanto riguarda il rifornimento idrico e, le piccole come gioielli che arricchiscono le bellezze della nostra terra.
Due sono le grandi sorgenti controllate e incanalate, secondo le regole vigenti: le ”vene” di Monteleone e le “vene” del Trivio, che si alternano tra loro secondo le necessità. Le “vene” di Monteleone sono quasi alle pendici di Modera oltre la Madonna delle Grazie. Non facili da vedersi perché lontane, come meta di passeggiate. Lo stesso vale per le “vene” del Trivio, visibili dalla strada, poste verso Atino e non molto raggiungibili. Un sopravanzo di questa sorgente, comunque, mista ad altre acque, lo vediamo in quel ruscelletto che affianca la strada per il Trivio e per la chiesetta di S. Maria del Piano, valorizzato…da un avveniristico ponticello fatto con…. una tavola di legno!!!
Ma quante altre sorgenti ci sono nel nostro paese? Almeno tre e anche di più.
La più scrosciante, rumorosa e imponente è la Fonte dell’Asola, così chiamata dalla fessura ad asola posta nella parte superiore del bottino. L’acqua di questa fonte non è incanalata, sorge nella montagna stessa e i suoi rivoli interni confluiscono poi nel bottino di raccolta che sta sulla strada, da cui esce prorompente e spumeggiante. Attualmente la fonte è stata anche arricchita e curata dalla Pro-Loco, restaurando l’edicola posta in un grazioso archetto, e ponendoci una copia di antica immagine della Madonna, il tutto poi corredato da recinsioni e panchine, proprio come una bellezza turistica da godere e tutelare. Questa acqua non pare abbia particolari capacità curative, ma è bella da vedere e da ascoltare, infatti il suo rumore dà la sensazione di trovarsi proprio ai piedi di una cascata.
Assai silenziosa è invece la fonte di Santa Lucia, così chiamata dal nome di un’antica chiesetta posta sotto strada, con interessanti dipinti ormai proprietà dei ladri. Questa fonte è sulla sinistra, poco prima del ponte delle Ferriere, contornata da pozzanghere più o meno accoglienti. Certo andrebbe un po’ più curata. Non è turisticamente valorizzata, ma la sua acqua è considerata salutare. Conosciutissima per le sue proprietà curative, conclamate non dalla medicina, ma dalla tradizione popolare, pare sia un toccasana per abbassare la pressione alta. Spesso si assiste a file di persone che riempiono tanniche da portar via. Questa fonte non è rumorosa e la sua acqua sembra quasi oleosa, viene giù pian piano senza scroscio. La sua sorgente non è lì, è poco lontano, sulle pendici del Monte Pizzaro, il monte di fronte, lì viene incanalata e lungo il tragitto perde di vivacità, ma non di qualità..
Altra piccola sorgente, ancora attuale, è la Fontanella di Fusone dal nome riconducibile ad una storia drammatica, relativa a questo viandante di nome Fusone, che lì perse la vita. Così il fatto ci è stato tramandato. Piccola fonte, quasi inserita sulla parete che cinge la strada “romana”, poco dopo il benzinaio ed il mobilificio. Nei periodi di siccità, verificatisi in passato, pare fosse un utile intermezzo, prima di arrivare alla fonte di Santa Lucia, unica fonte dove c’era l’acqua, ma assai più lontana. Si diceva : “La cannelletta de Fusone po’ de bene ce fà”. Sembra che la sorgente sia proprio dietro il muretto della fontanella, poiché si avverte un simpatico gorgoglio dell’acqua . Meraviglia del Creato!
Lontano dal paese, poi, dentro il Fossetto, verso Aspra c’è una fonte poco conosciuta, posta in un piccolo spiazzo alla base del monte Trogna e del Colle Ruscio: la Fonte Marchigiana, che raccoglie le acque sorgenti lungo i fianchi di questi monti. Molto nota in passato, quando le greggi scendendo dalla montagna si abbeveravano lì, senza arrivare a Ruscio. Il motivo di questo nome però pare sia dovuto al fatto che lì si trovasse anche la rarissima creta rossa, adoperata da Battista “marchigiano” (proveniente dalle Marche) il famoso “ lu copparo” che lì andava a prenderla e la utilizzava per farne coppi, piatti , brocche e utensili vari. In quel posto stranamente c’era la creta rossa a differenza di quella gialla assai più frequente in molte parti.
Abbiamo fatto, grazie all’interessamento di tante persone sensibili all’attaccamento al paese, una piccola panoramica, più o meno interessante, della rete idrica della nostra terra. Comunque proponiamo ai lettori di comunicarci a voce, per posta o con e-mail, eventuali notizie riguardanti altre fonti, altri siti e altre informazioni geografiche caratteristiche, proprio per mantenere la memoria storica della nostre radici. Grazie.