Le parole "ecologia" ed "ambiente" sono usate in questi ultimi anni in modo molto insistente. Ci si rende sempre piu’ conto che il problema politicizzato ed utilizzato a volte per fini che con l’ecologia hanno ben poco a che fare, forse non e’ da sottovaluta re e ci riguarda da vicino tutti, giovani ed anziani, ricchi e poveri, titolari di istituzioni pubbliche e no. Non potendo risolvere questioni tanto grandi con i nostri scarsi mezzi, pensia mo invece, sia utile guardare con occhio un po’ critico la nostra piccola realta’ rusciara per fare delle considerazioni sull’ambiente in generale che la circonda e per poter dire, in ultimo, se anche la "piccola Svizzera" (come qualcuno a suo tempo oso’ definire scherzosamente Ruscio) e’ o meno coinvolta in questi problemi.
A mio parere a Ruscio in questi ultimi anni le piu’ elementari norme giuridiche e di buona educazione in materia di difesa dell’ambiente vengono frequentemente violate, provocando un degrado ambientale, per fortuna ancora non irreversibile, ma, purtroppo, tangibile e sgradevole. Guardando ad esempio il letto del nostro Fossato, abbiamo difficolta’ a capire se si tratta di un fosso o di una discarica pubblica. Quando le piene arrivano (come questo inverno) e lo scavano in profondita’ esce fuori di tutto: strati di tegole, plastica, mattonelle, laterizi, cemento, ondulati, tutto materiale di risulta che i diretti interessati hanno pensato bene di lasciare in bella mostra, anziche’ gettare nei luoghi appositi. Si fa presente, ad esempio, che un ondulato di cemento contiene amianto che d’ un elemento altamente cancerogeno che avrebbe bisogno per la distruzione di particolari procedure previste dalla legge (e mi auguro solo negligentemente e non volontariamente disapplicate).
Pensate allora all’acqua piovana che, scendendo, corrode l’amianto (cancerogeno) il cui pulviscolo (sempre cancerogeno) viene trasportato nei fiumi dove vivono i pesci che mangiamo o nei terreni dove si coltivano il grano o le verdure che riempiono le nostre tavole e via dicendo. Ed allora ai cicli normali della nutrizione umana si aggiungono elementi che di naturale hanno ben poco ma di dannoso molto. E’ solo un piccolo esempio ma puo’ dare l’idea dei danni (invisibili ma esistenti) che un simile comportamento puo’ arrecare alla comunita’. E sempre parlando di ambiente mi permetto solo di citare lo scempio visivo delle varie baracche (e ripeto baracche) che sorgono ovunque come funghi in qualsiasi fazzoletto di terra (mi domando quante di esse hanno regolare licenza prevista dalla legge), e vorrei anche cogliere l’occasione di questo articolo per ringra ziare quella persona che, senza porsi tanti problemi, ha ben pensato di scaricare un camion pieno di tegole rotte proprio davanti alla curva del nostro Campetto, ben sapendo che e’ una proprieta’ privata e comunque l’unico luogo ricreativo di Ruscio per grandi e piccini.
Non parliamo poi dei letti dei fiumi carichi di detriti e non puliti da decenni, di un giardinetto a Ruscio di sopra (terreno comunale) che ha solo l’idea di un giardino, della sterpaglia che brulica in ogni angolo, del tappeto di macchine che ormai invadono tutti gli angoli del paese e delle gincane che siamo costretti a fare perche’ mettere un senso unico (cosa logica vista l’urbanistica rusciara) sembra essere un’operazione troppo ardita.
Vedo questo e penso a quei piccoli paesi delle Dolomiti, della Toscana, delle Marche e della stessa Umbria, dove fiori, ordine, pulizia, decoro urbano li hanno ormai eletti a luoghi ideali per vivere e riposarsi.
Vedo questo e penso a Ruscio dove e’ piu’ facile incontrare una mosca bianca che uno spazzino (eppure l’ICI la paghiamo!!), dove la gente fa a gara per depositare nei mesi estivi, quando la popolazione aumenta a dismisura, l’immondizia nei pochi contenitori esistenti prima che cani randagi sparpagliano quella abbandonata a se stessa per tutto il paese e dove per piantare un albero bisogna vincere mille resistenze e titubanze da parte di chi pensa che un albero possa arrecare chissa’ quale danno alle "proprie proprieta’". Capisco che i paesini delle Dolomiti vivono di turismo e percio’ hanno tutto l’interesse a rendere i luoghi piu’ accoglienti possibile ma mi domando: perche’ questo non puo’ acca dere anche da noi? Qualsiasi politica o comportamento umano che si contrappone al degrado ambientale non e’ solo a beneficio dei villeggianti ma anche e soprattutto di chi in un luogo ci vive e ci lavora.
Questi problemi noi cittadini siamo abituati a viverli quotidia namente nelle nostre metropoli dove a volte diventa impossibile e controllare le diverse realta’ che esistono: ma a Ruscio e nel suo circondario tutto cio’ dovrebbe essere naturale e anzi le piccole realta’ locali dovrebbero essere un modello di efficienza e di organizzazione rispetto alle grandi realta’ urbane.
Si parla di rivalutare la nostra zona anche da un punto di vista turistico (l’imminente anno santo, la ricchezza di insigni monumenti storici e religiosi, che ci circondano potrebbero essere l’occasione per rilanciare turisticamente la nostra terra e un’occasione di sviluppo anche occupazionale da non perdere): ma come possiamo pensare di farlo se anche le piu’ elementari ed evidenti norme che il vivere civile impone continuano ad essere violate senza che nessuno ci ponga riparo o che le strutture pubbliche siano in grado di rispondere alle necessita’ che in certi momenti in modo evidente insorgono (ad esempio un maggior numero di cassonetti per l’estate). Continuando di questo passo tante iniziative che anche la Pro Ruscio nel suo piccolo ha realizzato per abbellire e valorizzare il nostro paese non saranno servite a nulla (pensiamo ai malpioni in ferro, alle panchine, alle piccole staccionate, gli alberi piantati e a tutte le iniziative ricrea tive come i tornei di calcio, di pallavolo, i concerti a Santa Maria, i piacevoli momenti di festa vissuti al Campetto, e questo stesso giornale che, unici tra tante Pro Loco, riusciamo con pia cere a realizzare, presentandolo come strumento di comunicazione tra le varie realta’ della Valnerina). Aggiungo solo che dopo il terremoto del 1978 tante persone, o per affetto o per piacere, hanno ristrutturato le proprie case investendo soldi e creando anche non poche opportunita’ di lavoro per le ditte di costruzioni e per tutto l’indotto collegati a tali attivita’. Non vorrei che ci si debba pentire di tutto questo e dire: mi sono fatto una casa in una discarica!!!!!
L’appello che vorremmo lanciare a tutti quelli che leggeranno queste righe e che forse rimarranno un po’ stupiti o rammaricati sentendosi coinvolti direttamente o indirettamente e’ molto semplice. Non vogliamo dimenticare che il nostro e’ un paese agricolo, ne’ tanto meno vogliamo ostacolare o contrapporci alle attivita’ imprenditoriali che ci sono. Ma il rispetto dell’ambiente e della natura, vera ed unica ricchezza della nostra valle, unita mente al decoro che qualsiasi paese civile merita, deve essere presente in ogni momento perche’ l’interesse non puo’ e non deve distruggere e prevaricare su un bene comune fondamentale, come l’ambiente in cui viviamo. Pensiamo a questo anche nei piccoli gesti quotidiani che facciamo, educhiamo soprattutto le nuove generazioni ed i bambini ad avere coscienza di questi problemi. Non riuscira’ Ruscio a dire l’ultima parola sulla questione "ambiente ed ecologia"; ma se gia’ riusciremo a prenderne coscienza sara’ un passo avanti vantaggioso per tutti.