….La Barrozza e’ un carro rustico da lavoro, ma rovesciato forma una resistente barricata contro chiunque minacci il nostro diritto di vivere in un ambiente sano e incontaminato….
Con queste parole scritte nel numero precedente de "La Barrozza" ci impegnavamo a seguire gli sviluppi della discarica di Leonessa. E cosi’ e’ stato. Dopo aver raccolto molte firme di rusciani e Monteleonesi. Durante le feste di Pasqua, alcuni soci della Pro Loco hanno contattato alcune associazioni ambientalistiche, al fine di fare chiarezza sulla storia della discarica, sapere notizie piu’ precise sulla realta’ odierna sui progetti che sarebbero in fase di realizzazione, cercando di dissipare le voci, le notizie infondate e conoscere anche le azioni che si possono intra prendere contro decisioni che possono vedere gl’interessi della nostra comunita’.
Ad oggi, con las delibera n. 95/96 la regione Lazio ha, come primo passo, censito le varie discariche site sul proprio territorio.
Appuriamo cosi’ che la discarica di Leonessa – Valle Foglia opera da circa 10 anni ed il suo utilizzo e’ subordinato alll’ordinanza sindacale n. 1147/95 emessa dal Sindaco di Leonessa in ottemperanza ai caratteri di urgenza previsti dal D.P.R. 915/82. La delibera regionale ha fissato la capacita’ massima della discarica in circa 12.000 metri cubi di rifiuti, pari alla produzione di rifiuti solidi urbani di una cittadina di 10.000 abitanti che operano a pieno regime, dovrebbe esaurirsi nel giro di 2 o 3 anni. La stessa delibera regionale prevede il suo utilizzo fino al 28 luglio 1996, data entro la quale l’Assessorato all’ambiente della regione Lazio dovrebbe approntare il nuovo piano organizzativo per lo smaltimento dei R.S.U. e la localizzazione definitiva delle relative discariche. Allo Stato delle cose la realizzazione di un inceneritore o un’allargamento della discarica attuale non risultano suffragate da atti ufficiali.
La Pro Ruscio, vista l’importanza del problema ha deciso di presentare un’istanza di partecipazione alla Regione Lazio onde poter seguire in prima persona l’evolversi dell’iter amministrativo relativo all’approntamento di tale piano regionale e far valere al momento opportuno i nostri interessi legittimi ed opporsi a qualsiasi decisione che possa lederli.