Caro Pier Paolo,
mi piace iniziare nella formula classica epistolare come conviene alla risposta ad un amico di vecchia data che con la sensibilità che lo ha sempre contraddistinto ha avuto il coraggio di denunciare quello che tutti, approvando o no, vedono ma …
Come molti sono rimasta colpita dalle tue parole che lasciano trasparire amarezza e delusione, ma permettimi di risponderti evidenziandoti il punto di vista di chi, pur rimanendo confinata a lu Colle, è iscritta all’Associazione da oltre un ventennio proseguendo sulla scia ed eredità di un padre che, come il tuo, era tra i soci fondatori.
Vivere la comunità dalle retrovie e nell’esilio, diciamo così, geografico del Colle (è difficile per chi vive in basso condividere la nostra posizione) facilita l’individuazione di dettagli che sfuggono stando all’interno.
Hai giustamente scritto che la Pro Ruscio "nacque per promuovere tutte le iniziative finalizzate al bene del Paese e dei suoi abitanti", villeggianti e soprattutto residenti.
Strada facendo, però, è come se si fosse trasformata in un circolo per soli intimi, escludendo, sicuramente in buona fede, chi non faceva parte del gruppo.
L’indolenza e la tendenza a demandare il lavoro agli altri ha fatto il resto ed ecco che, nella migliore delle ipotesi, si arriva alle lamentele prima ed al boicottaggio estremo poi delle varie proposte pur cos’ meritevoli.
Boicottaggio che, tra l’altro, interessa entrambi i fronti (non dimentichiamo i festeggiamenti dell’Addolorata di due anni fa).
Ruscio non è un semplice centro estivo da aprire e chiudere a inizio e fine stagione, Ruscio ed i Rusciari ci sono sempre.
La disaffezione che denunci colpisce soprattutto i residenti che vedono questo brulichio estivo come un’invasione non richiesta del loro territorio: si apre la sede sociale, si affiggono le varie comunicazioni alle bacheche, si da il via al tour de force agostano quando se non partecipi sei tacciato di assenteismo e poi ripiombare nel nulla e nel silenzio di sempre.
Mi viene da pensare allora al ballo di Carnevale, una volta vanto “pro rusciaro”: perchè non organizzarlo a Ruscio sfruttando ed incrementando le attività commerciali del posto e facilitando la partecipazione dei paesani sernza obbligarli ad una trasferta romana: le gite e le visite guidate, perchè non organizzarne alcune direttamente da qui anche nel periodo estivo.
Le bacheche sparse per il paese rappresentano un’utile estensione de “La Barrozza” e del sito, sarebbe proficuo usarle anche nel corso dell’anno per assicurare una coinvolgente informazione anche a chi non ha internet in modo da non permettere di dire "io non sapevo".
Le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo: molti di noi ne sono venuti a conoscenza la sera stessa del dopo cena sociale, non ci si può aspettare poi una maggiore partecipazione elettiva.
C’è anche una certa timidezza e paura di non essere all’altezza delle situazioni dimenticando che nella comunità però c’è posto per tutte le potenzialità ed espressioni di partecipazione, da quelli che non hanno problemi a stare in prima fila a chi preferisce rimanere dietro le quinte.
Noi ci siamo esposti dichiarando le nostre opinioni, Pier Paolo, un nome una garanzia: io, pur senza un fan club, ho detto la mia.
Sono sicura che qualcosa succederà.
Un saluto
Valeria REALI, Ruscio 21 agosto 2009.