L’otto maggio di cinquant’anni fa il mondo celebrava la fine della guerra e la vittoria sulla Germania nazista.
"Un cinquantenario, cioè, un’ideale spazio di tempo che consente il passaggio dai giorni della cronaca agli annali della storia, nell’atto in cui gli ultimi superstiti della generazione che visse quei giorni consegnano con le proprie mani il testimone alle generazioni nuove. Dopo questo passaggio si interrompe definitivamente qualsiasi legame tra chi ebbe il privilegio di vedere e chi ancora ha la fortuna di ascoltare da loro il racconto in presa diretta. E’ così, appunto, che la cronaca si fa storia". (A Spinosa – da Il Messaggero) .
Ho ritenuto utile porre, come premessa, questo breve inciso affinché costituisca un messaggio significativo per i più giovani.
La guerra in Umbria ed in particolare nella nostra contrada ha lasciato molte tracce e numerose ferite, talune mortali; ma per quanto riguarda il nostro paese esso fu interessato prevalentemente dalla ritirata delle truppe germaniche verso il nord e non ebbe a soffrire per vittime o soprusi dannosi se si eccettuano alcuni momenti di giustificata paura ed episodi di saccheggio.
Monumento ai Caduti a Ruscio
Tanti furono gli episodi legati al passaggio delle truppe in ritirata. ciascuno ‘vissuto’ e sofferto da ogni famiglia ed in particolare dai più giovani per il pericolo di essere deportati (significativa la retata e la liberazione di alcuni abitanti del Trivio rilasciati. secondo le testimonianze, pensate, dietro consegna di cento uova!), ma un fatto ed un personaggio intendo ricordare per l’occasione la Signora Marianna Puccetti verso la quale molte persone ed il Comune di Monteleone devono riconoscenza e ricordo.
Fu questa gentile figura che, in conseguenza di una rappresaglia ordinata a seguito di una azione dei partigiani, si adoperò, conoscendo la lingua tedesca, a convincere il comandante di una batteria di cannoni (piazzati davanti alla chiesa dell’Addolorata) a non sparare verso Monteleone e in subordine verso il Trivio, limitandosi a distruggere un cascinale diroccato. Nell’occasione della celebrazione del cinquantenario della fine della guerra, sarebbe un gesto altamente civico e doveroso da parte del Comune e della locale Associazione dei Partigiani, rintracciare i familiari di questa signora (se ancora vivente) e far pervenire loro un segno di stima e di riconoscenza per l’aiuto prestato nella circostanza che ho ricordato e che molti ancora ricordano.
All’amico, pardon, ‘compagno" Angelo Cardilli, che a giugno ci ha improvvisamente lasciati, è dedicato questo articolo di cui è stato l’ispiratore e prezioso collaboratore.
Di Lui, Consigliere della Pro-Loco, ricordiamo con affetto la sua simpatia, la sua fede politica, nonché la sua opera dedicata all’insegnamento ai giovani dei valori dell’ecologia e dell’utilità del turismo locale, soprattutto il suo "amore" per Ruscio (pur essendo per discendenza di San Giovenale), per le sue bellezze naturali, per le sue antiche tradizioni, per la Pro-Loco, in particolare.
Facciamo tesoro dei sentieri che in molte occasioni ci ha indicato e insieme a Lui percorsi.