Ieri, 13 febbraio, nella Sala Nassirya presso Palazzo Madama, moderata dal Sen. Walter Verini, il Procuratore Raffaele Cantone e la giornalista Giulia Merlo, alla presenza del Vicepresidente del Senato Sen. Anna Rossomando, si e’ tenuta la presentazione del volume “Lo spettacolo della corruzione” curato da Paolo Mancini, Rita Marchetti e Marco Mazzoni.

Interessante dibattito su un tema, quello della corruzione – definita, dal Presidente Mattarella, “furto di democrazia” – spesso sottovalutato nelle sue pesanti implicazioni nella vita sociale e politica del nostro Paese.

Complimenti alla nostra Rita Marchetti, docente di Sociologia dei media digitali e Sistemi mediali e politici nell’era digitale nell’Università degli Studi di Perugia, per questo interessante lavoro, da parte del Presidente, Consiglieri, Soci e ed amici tutti.

IL TESTO
Lo spettacolo della corruzione
Tra logiche dei media e politicizzazione
Il racconto giornalistico incide molto sulla percezione che le persone hanno della corruzione. La discussione pubblica sul tema si è adattata ad alcune costanti del sistema dei media italiano. Da una parte, i casi di corruzione hanno rappresentato occasioni ideali di scontro politico, confermando e rafforzando la radicata partigianeria dell’informazione giornalistica. Parlare del corrotto o del corruttore ha sempre rappresentato occasione di attacco politico a seconda della collocazione politico-culturale della testata. Allo stesso modo, le attività di anticorruzione hanno consentito alle parti politiche di imporre i temi di discussione a loro favorevoli. Pur cambiando i mezzi attraverso cui si sviluppa il dibattito pubblico nell’ecosistema mediale, molte dinamiche sono rimaste invariate trovando semmai nuove forme di espressione. La politicizzazione della corruzione si è accompagnata a quella tendenza alla drammatizzazione e alla personalizzazione che è diventata ormai strumento di conquista dell’opinione pubblica, e che i social media contribuiscono a esasperare.
GLI AUTORI
Paolo Mancini ha insegnato nell’Università degli Studi di Perugia e in altre università straniere. Dirige la rivista «Etica pubblica. Studi su legalità e partecipazione». Rita Marchetti insegna Sociologia dei media digitali e Sistemi mediali e politici nell’era digitale nell’Università degli Studi di Perugia. Marco Mazzoni insegna Teoria e tecniche della comunicazione di massa nell’Università degli Studi di Perugia.