Siamo totalmente abituati ai sapori della nostra buona cucina che non ci rendiamo conto della rarità che essi rappresentano. Si potrebbe fare un menù tipico delle nostre specialità, magari con i nomi caratteristici tipici del passato, che fanno tanta scena, e verrebbe fuori un pranzo veramente impareggiabile.
Si potrebbe forse fare una gara fra gli appassionati di cucina in periodo di ferie, chiedendo spiegazioni a mamme, nonne o zie, quasi un coinvolgimento di generazioni con divertimento o soddisfazione, calore e colore delle nostre parti. Cominciamo dai vari primi: "rigatoni del percorro", ossia con sugo di castrato denso e saporito. Dopo aver condito i rigatoni ci resta il castrato in umido da leccarsi le dita anche perché quei bei pezzettini di carne (un po’ duretti a cuocersi) si finisce quasi sempre a mangiarli con le mani.
"Strengozzi aglio e olio". Gli strengozzi acqua e farina lavorati a mano (adesso sono anche in vendita) sono un po’ rasposi e grezzotti, però il sugo ci si attacca proprio bene!!
Se vogliamo un sapore semplice, proprio semplice, c’è il "pancotto", che non è per vecchietti e bambini ma è per tutti. Pane sciapo, sale, prezzemolo e parecchi spicchi d’aglio interi (per toglierli meglio a fine cottura). Far bollire per un quarto d’ora e condire con olio. Volendo essere "chic", questo piatto si potrebbe chiamare "zuppa antica". Un’altra versione del pancotto si ha aggiungendo agli ingredienti e far bollire tutto insieme un pezzetto di baccalà ed allora si chiama "acqua cotta" (chissà perché).
Non dimentichiamo poi "lu Faricellu" fatto con patate, pomodori e qualche pezzetto di prosciutto. E poi "pasta e patate" o a scelta una bella "pasta e fagioli".
Altro primo piatto importante gli "strascinati" ovvero la "carbonara" con il grande interrogativo: dopo aver scolato la pasta nel ripassarla – è meglio mettere prima il guanciale e l’uovo battuto o il contrario?? Aspettiamo risposte.
Come secondi piatti passiamo alle rarità. Una golosità facile e caratteristica è un piatto chiamato "patate e guanciale". Patate a tocchetti in padella: quando queste sono quasi cotte si mettono giù le fettine di guanciale. Allora il guanciale cucendosi dà il sapore alle patate e più si cuoce e più si scioglie è più diventa scrocchiarello. Buono!!!
C’è poi una pietanza sensazionale che ancora qualcuno….sa fare. I "fegatelli con
lo zibibbo". Questo fegato di maiale nella sua rete di grassetto, condito con buccia di arancia e uvetta, cotto in padella credo che abbia un sapore talmente gradevole che di più non si può.
Per contorno che cosa c’è di meglio della "cicoria" dei nostri prati ripassata in padella con aglio olio e peperoncino??
Tutte cose talmente buone, tutte da assaggiare. La gara prosegue. La cucina rusciara è veramente in prima posizione. Premio per tutti: la riscoperta di antichi sapori.