Non è di tutti i giorni assistere alla premiazione di un Sacerdote che ha dedicato molta parte della sua vita alla cura delle Anime di un piccolo paese di montagna; un prete di frontiera, come è stato in un’altra circostanza definito, tanto dura e difficile è stata la sua missione pastorale.
Il premio gli è stato riconosciuto dall’organizzazione Anna Manna, non tanto per la sua attività sacerdotale (che, certamente avrebbe ben meritato), ma per il suo hobby di scrittore.
Don Angelo con la Poetessa Anna Manna
Don Angelo scrittore ha voluto esprimere, attraverso le sue opere, tutto l’amore per la sua terra, la Valnerina, in particolare Monteleone di Spoleto, dove ha vissuto la sua intensa e significativa opera di Parroco e di cultore e custode delle bellezze artistiche e naturali di questo meraviglioso angolo di terra umbra.
Tutta la sua opera letteraria è stata improntata alla ricerca e alla valorizzazione sia dei grandi monumenti storici di Monteleone: dalla famosa Biga (oggi in esposizione al Metropolitan Museum di New York), alla stupenda ed imponente mole della Chiesa di San Francesco con i suoi meravigliosi affreschi, attestanti una presenza di artisti che hanno fatto di Monteleone un centro religioso ed economico di notevole interesse ed importanza; così come il nostro scrittore ha voluto sottolineare con la sua ricerca delle decorazioni delle finestre e porte dei palazzi di Monteleone.
Ma ad un profondo conoscitore dell’animo umano, quale Don Angelo, non poteva certo sfuggire l’importanza delle piccole cose, delle “chicche” che rendono più piacevole la vita di tutti i giorni, che arricchiscono il quotidiano di un sapore di vero vissuto: mi riferisco alla sua opera “ Straccetti”, piccole frasi, modi di dire, arguzie della gente popolana che hanno colorato nel tempo il linguaggio dei monteleonesi. Fotografie di un passato che contribuiscono a rendere viva l’immagine di un paese che sta lentamente perdendo d’importanza per il continuo spopolamento dovuto prevalentemente a necessità economiche.
Ricordiamo alcuni titoli delle opere di Don Angelo Corona : "La biga di Monteleone di Spoleto" del 2000; "Monteleone di Spoleto e i suoi figli migliori" del 2000; "Mi racconto, un prete così" Normoghraph Roma 1998; "Straccetti" Del Gallo editore 2005; "Monteleone di Spoleto, guida storico-turistica” e soprattutto "Convento e Chiesa di San Francesco in Monteleone di Spoleto".
Il 19 febbraio u.s., nella splendida cornice della prestigiosa sede universitaria che opera nell’Istituto Santa Maria in Viale Manzoni a Roma, Don Angelo, visibilmente emozionato e commosso, ha ricevuto il meritatissimo premio, consistente in una bella Coppa ed una Pergamena “per la sua instancabile opera di documentazione delle tradizioni e della gente di Monteleone”.
Tante le persone che, con la loro presenza, hanno voluto testimoniare l’affetto per il sacerdote e lo scrittore. Ritengo che proprio questa presenza sia stato per Don Angelo il premio più significativo: quello di vedersi contornato, oltre che dai nipoti, pronipoti e parenti, dai numerosi paesani venuti appositamente da Monteleone, dai “romani” oriundi di Monteleone, di Ruscio e di Trivio, dal sindaco di Monteleone Nando Durastanti, da Don Camillo, che lo ha sostituito nella pratica religiosa nelle Parrocchie di Monteleone e di Ruscio, da Suor Bernardetta, dall’assessore Marisa Angelini, dai Presidenti delle Pro loco di Ruscio (Vittorio Ottaviani), di Trivio (Ilario Moretti) e dell’associazione Astrofili (Massimo Iachetti) e di Patrizia Penazzi, in rappresentanza dell’associazione Archeoambiente.
La redazione della Barrozza approfitta di questo spazio per congratularsi con Don Angelo per il significativo riconoscimento ricevuto, e si augura di vedere presto la pubblicazione di una sua nuova opera.