Siamo lieti e orgogliosi di poter affermare, leggendo l’articolo del Corriere della Sera dello scorso 20 Marzo, che ben 2, tra le 27 sopravvissute botteghe storiche più antiche di Roma, sono state fondate e tuttora condotte da famiglie del territorio di Ruscio (Colapicchioni) e Monteleone (Ciampini) a noi ben note.
Congratulazioni vivissime da parte di tutta la nostra Associazione a chi, meritatamente, porta in alto il nome del proprio paese di origine!
Di seguito riportiamo il testo dell’articolo:
Addio botteghe storiche «doc», ne restano 27
Dall’impagliatore al pellettiere all’erborista: sono oltre quattromila le botteghe storiche scomparse negli ultimi tempi. Ormai ne sono rimaste sono appena un centinaio e, fra queste, sono solo 27 quelle più antiche, riunite nell’Associazione negozi storici di eccellenza di Roma. La guida Stefano Pizzolato, amministratore delegato di Tebro, l’antica biancheria artigianale aperta dal 1867 in via dei Prefetti: non per nulla, per essere associata un’attività deve avere più di 70 anni e appartenere alla stessa famiglia da tre generazioni.
Così i titolari di queste 27 eccellenze – che vantano negozi come Davide Cenci o il bar Ciampini, fino a un fornaio come Colapicchioni in Prati e una macelleria come quella di Angelo Feroci alla Maddalena – ieri, nella Giornata del valore artigiano, hanno partecipato compatti al forum «Attività storiche: tradizione e futuro delle nostre città», dove è stato presentato l’emendamento al decreto Concorrenza approvato dalle Camere che intende tutelare e valorizzare gli esercizi commerciali d’epoca, per un equilibrio fra lo sviluppo turistico e la salvaguardia della tradizione. C’erano anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il suo consigliere per le filiere produttive Maria Spena.
«Noi chiediamo un albo nazionale dove siano inserite queste attività – spiega Pizzolato -: non chiediamo sovvenzioni, ma di essere adeguatamente tutelati e che le istituzioni ci facciano conoscere soprattutto a un turismo qualificato, perché più il turismo è di qualità più le nostre attività possono andare bene». Sottolineano, inoltre, l’importanza di garantire attività storiche nei percorsi di visita degli stranieri, anche per definire l’identità dei luoghi, evitando che vengano sostituite da attività non tipiche oppure non di pregio. E tra i principali problemi Pizzolato vede la mancanza di «un ricambio generazionale» e la «speculazione immobiliare, con il conseguente caro affitti».
Oltre al fatto che «molte attività possono non essere adeguate al mercato». «La nostra associazione che ha ormai 15 anni – conclude il presidente – vuole essere strumento di sostegno e sviluppo per il territorio. Vogliamo con le nostre attività migliorare la percezione e l’immagine di Roma».
Corriere della Sera (Roma) 20 Mar 2024 Di Lilli Garrone