Come ogni anno, l’agosto rusciaro ha conosciuto eventi che normalmente non sono abituali per la maggior parte dei paesi italiani. Un concentrato di iniziative, di feste, eventi, incontri, che hanno alzato ancora di più l’asticella delle performance della pro-loco. Se uno ci pensa, un paesino così piccolo, con un numero ridotto di persone riesce a produrre una varietà e quantità di spettacoli, gare, incontri ed eventi quasi miracolosa. Partiamo dallo sport, che è sempre stato una colonna portante della programmazione vacanziera. Il comitato pro-campetto ha fatto un eccellente lavoro, preparando il campo di calcio con una cura, una dedizione che hanno portato i frutti sperati: oggi si può dire che sembra un campo di calcio in piena regola, senza sassi, senza buchi o dossi, senza dislivelli da montagne russe. Grazie a questo impegno indefesso siamo riusciti a organizzare il torneo dei Rioni che si è ormai affermato come evento portante dello sport del paese. Grande coinvolgimento, con più di quaranta giocatori divisi in quattro rioni. Come di consueto, la Tazzaretta è arrivata in finale, ma stavolta ha portato a casa la coppa, grazie alla determinazione di tutti i giocatori, giovani e diversamente giovani. Coppa del miglior giocatore del torneo a Giuliano Chialastri. Buon sangue non mente.
Memorial Foffo Adami
Il torneo di calcio dei bambini quest’anno si è giocato con la formula del mini-torneo dei rioni, ma qui i ragazzi della Tazzaretta hanno perso la finale ai rigori, dopo una gara intensa e combattuta. Miglior giocatore un ragazzino di cui sentiremo parlare: Alessandro il fenomeno.
Il torneo di pallavolo è stato gestito da Ronny Colapicchioni e Alessandro Cavallo che sono riusciti ad attrarre un numero elevatissimo di persone, che hanno unito l’utile al dilettevole, pur giocando alle nove di sera. Anche qui, la squadra vincente di giovani leoni che hanno vinto grazie a una forma fisica straripante. Il torneo di tennis ha visto la partecipazione massiccia, coinvolgendo per la prima volta anche i “cugini” di Trivio e Monteleone, in una mini-coppa Davis che ha avuto il merito di avvicinare le comunità in uno spirito di condivisione, grazie all’impulso dell’infaticabile Alberto Arrigoni. Le Rusciadi, perla di Ruscio e onore della Valnerina, hanno registrato la partecipazione di tanti bambini, che dopo i due anni di stop della pandemia sono tornati a condividere un’esperienza unica che porteranno nel loro bagaglio per tutta la vita. Il discorso del presidente Vittorio Ottaviani ha ripercorso il copione che lo vede ogni anno aprire l’edizione con un discorso che inizia con piglio garibaldino e termina con voce rotta dall’emozione. Non ricordo un anno in cui abbia mantenuto un aplomb inglese, distaccato, freddo. Ed è proprio questo il bello del suo discorso: si emoziona ricordando gli inizi e constatando come questo evento sia diventato un gioiello che tutti ci invidiano.
Le Rusciadi
I giochi d’acqua, nelle calde giornate di agosto hanno unito il divertimento alla possibilità di refrigerio. Anche qui lo zampino di Alessandro Cavallo, coadiuvato da una serie di persone sempre disponibili, come Gabriella, Valentina e altre mamme che partecipano con spirito di servizio per rendere ogni agosto un periodo speciale.
La gara Ruscio city-Challenge ha riscosso come al solito partecipazione e divertimento. È stata organizzata da Jacopo Peroni, una garanzia per la comunità, avendo un carattere che lo farà diventare il punto di riferimento del futuro.
Agli alberelli hanno organizzato una giornata di giochi d’epoca meravigliosa, dove i bambini hanno potuto beneficiare di una serie di gare che con molta fantasia e pochi soldi hanno impegnato per un intero pomeriggio tutti i ragazzi e anche gli adulti che si sono cimentati in una indimenticabile competizione di tiro alla fune che ricorderò. Vincitori i residenti del Trivio, che nonostante la resistenza di una piccola roccia come Simone Adami erano meglio organizzati e allenati. Onore al merito.
Infine, Alberto Arrigoni ha organizzato delle gite in montagna, con escursioni che hanno fatto conoscere le zone limitrofe e le loro bellezze. Personalmente sono andato a scalare il monte sopra Leonessa e non credevo che fosse così ardua la salita. In tutto, quattro ore di scarpinata, con termine dell’avventura a mezzanotte, passando per il bosco in compagnia di persone pronte a mettersi in gioco nonostante la tenera età sopra i trentacinque anni. Da ripetere.
In conclusione, sarà perché quest’anno ho potuto godere appieno dell’estate a Ruscio, ma mi pare che la serie di iniziative abbiano un po’ sancito l’uscita dalla notte del COVID, con il desiderio di rimettersi in gioco, di vivere all’aperto e di condividere in modo gioviale le opportunità che questo magnifico paese continua ad offrire. Se è vero che Mens sana in corpore sano, sarà che tutta questa attività fisica avrà anche temprato il buon carattere della comunità rusciara?