Carissimi Soci, Amici, compaesani,
con la ricorrenza del 17 marzo, ci apprestiamo a festeggiare i 150 anni dell’Unita’ di Italia. Un evento particolarmente significativo che si cala in un momento difficile della nostra storia nazionale.
Una festa che, sinceramente, pensiamo sia necessario festeggiare anche come momento iniziale di una rinascita economica, sociale e culturale, che ci veda consapevolmente orgogliosi del nostro passato, e fiduciosi in un futuro di liberta’, prosperita’ e solidarieta’, che siamo tenuti a costruire, in una sorta di impegno concluso con le future generazioni di italiani.
Ruscio, il nostro piccolo paese, ha tutte le carte in regola per partecipare da protagonista a questi festeggiamenti.
Fortunatamente non dovra’, con rassegnazione, confessare ai posteri “io non c’era” – per dirla con i versi del Manzoni – nelle vicende del nostro Risorgimento.
No, Ruscio c’era: aveva visto cadere un suo figlio da parte dei francesi nel 1799, aveva visto passare il cardinale Mastai Ferretti, futuro papa Pio IX che tanti entusiasmi aveva suscitato nei patrioti, nel 1831, anno dei primi moti risorgimentali in Umbria.
Aveva accolto in una sua casa un gruppo di uomini che scriveranno la storia patria: il Generale Garibaldi, Nino Bixio, il fido moro Aguyar, che accorreva alla difesa della Repubblica Romana, nel gelido inverno del 1849.
In Ruscio, stanza di Posto di Dogana “… di Bollettone di 2a Classe” con presenza di un Picchetto d’Infanteria”, ultimo lembo del territorio dello Stato Pontificio, al confine con il Regno delle due Sicilie, si esemplifica l’unificazione d’Italia.
Era il 1860, il plebiscito svolto in Umbria, votava per l’annessione alla monarchia sabauda, il 17 marzo del 1861, il Senato della Corona, sanciva la nascita del Regno d’Italia.
A Ruscio, si redigeva un semplice atto amministrativo, di per se’ di scarsissima importanza, ma dal significato simbolico altissimo: la rescissione di un contratto di affitto di una casa di proprieta’ dell’Opera Pia della Madonna Addolorata utilizzato “da quartiere per la Finanza”, datato 12 settembre 1861.
Si chiudeva una Dogana, cadeva un confine: nasceva l’Italia Unita!!
Carissimi Soci, Amici, compaesani,
nel corso del 2011, la Associazione Pro Ruscio, proporra’ una serie di iniziative volte a recuperare la nostra piccola storia “risorgimentale”, per coniugarla con la Grande Storia dei Re, degli Eserciti e dei Popoli, per riscoprire il nostro recente passato.
Sul prossimo numero de “La Barrozza”, che festeggera’ i venti anni di pubblicazioni, Vi forniremo maggiori dettagli.
Con queste premesse, nell’esprimere anche da parte del Consiglio Direttivo, i migliori auguri di buo anniversario, invito Voi tutti, a Ruscio, a Roma, insomma ovunque siate voi rusciari, ad esporre, nella giornata del 17 marzo, il tricolore alle finestre delle vostre case.
Buon anniversario, rusciari, italiani!
Il Presidente
Vittorio Ottaviani